scritto da Nino Maiorino - 07 Luglio 2019 16:07

Salvini, i migranti e gli stupidi “buonisti”

Non è necessario che io ripeta quanto ho detto più volte sulla mia personale considerazione di Matteo Salvini, che valuto pessimo come politico, parlamentare e ministro.

Ma non mi faccio nemmeno prendere dal pregiudizio che tutto ciò che dice è falso, e non posso non considerare che la situazione dei migranti dai quali siamo stati invasi negli anni passati e che ora sembra ridimensionata, magari non per meriti di Salvini, ma dei precedenti Ministri degli Interni, sia migliorata e comunque maggiormente controllata.

La ultima vicenda della Sea Watch e della sua giovane ma determinata comandante, la trentenne tedesca Carola Rackete, ha avuto, per quello che serve, il mio apprezzamento, ma confesso che lo stesso è stato determinano più da un sentimento di fastidio verso Salvini che chiacchiera, chiacchiera, mamma mia quanto chiacchiera, del problema dei migranti, ma non va oltre le chiacchiere in quanto, se fosse una persona responsabile e all’altezza del suo ruolo, a mio avviso dovrebbe chiacchierare molto meno ed essere più presente nel consesso dell’UE, specialmente quanto i vari organismi si riuniscono per discutere della questione dei migranti: magari lo fanno solo per lavarsi la coscienza, visto che pure essi chiacchierano, quanto chiacchierano, ma una decisione, che sia una, finora non sembra l’abbiano presa.

Dicevo che l’azione della determinata Carola mi ha fatto piacere perché sembra sia stata l’unica a chiacchierare poco e a fare ciò che forse andava fatto; ed è stata maggiormente da me apprezzata in quanto tutto ciò che ha fatto sapeva di farlo rispondendone di persona sia nel nostro paese, sia in sede internazionale, e lasciamo stare che sui social sia stata crocifissa e subissata da apprezzamenti che dire volgari è dir poco; e lasciamo stare pure che ha deciso (conoscendo quello che ha fatto certamente lo farà) di querelare Salvini quale istigatore delle volgarità e delle minacciate violenze subite.

E lasciamo stare anche che la maggioranza degli italiani, secondo Pagnoncelli, non abbia condiviso l’azione dell’avvenuto sbarco fatto in dispregio del decreto del Ministro Salvini e forzando il blocco della unità navale della nostra Guardia Costiera, per il quale si è rischiato una collisione tra le due imbarcazioni.

E lasciamo pure stare che il precedente della Rackete certamente sarà ripetuto da altri.

“Cosa fatta, capo ha” recita un nostro proverbio, e vedremo come andrà a finire, tanto una seconda vittoria l’ha già ottenuta, visto che i Magistrati hanno respinto la richiesta di arresto; vedremo come andrà a finire con l’altro capo di imputazione ancora pendente.

Ma in tutta questa vicenda, come in quelle precedenti, “mi sono fatto persuaso”, per dirla alla Camilleri, la cui forte fibra ancora combatte con la Signora con la falce, che ci sono più cose che non quadrano.

La prima deriva dal perseverare delle navi delle Ong di pattugliare le coste della Libia per venire “eventualmente” in soccorso di poveri migranti imbarcati su luridi battelli che rischiano da un momento all’altro di affondare; il che sarà pure vero, ma non possiamo nascondere i dubbi che ci vengono, specialmente se la stessa Magistratura siciliana li alimenta con continui accenni ai quali poi non fa seguito con indagini serie e concludenti, anche per far luce sugli ingenti capitali che occorrono per mantenere in mare una nave, capitali della cui provenienza nulla si sa.

L’altra considerazione è che si alimenta da parte dei “buonisti” ad ogni costo, una specie di carità pelosa contro i poveri migranti che scappano da fame, carestie, violenze, torture, massacri e chi più ne ha più ne metta, e che pretendono, i nostrani buonisti, di far sbarcare immediatamente dalle navi delle Ong che li vanno a raccogliere lungo le coste africane perché sono in condizioni fisiche e psichiche disperate.

Condizioni disperate? ma un gruppo di presunti profughi scampato a violenze ecc. ecc., accuditi e rifocillati su una nave di Ong, sarebbe in condizioni disperate perché non lo fanno sbarcare in Italia?

E se si propone che probabilmente il porto sicuro più vicino sarebbe uno della Tunisia, dove non sembra che ci siano campi di tortura né violentatori o delinquenti pronti a massacrarli, il coro di “no” è assordante, giacché tutti invocano che solo l’Italia va bene per quei miserabili scampati a quelle brutture.

Miserabili? Personalmente a me non sembra che lo siano tanto, guardando le loro foto, i loro abbigliamenti: tutto sembra tranne che provengano da quei campi che il coro dei buonisti etichetta come invivibili.

Io non amo, lo ripeto, il pessimo Salvini, ma non mi nascondo dietro il pregiudizio che i profughi “raccolti” dalle navi di Ong di fronte alle coste africane siano effettivamente i profughi che ci vogliono far credere.

Giacché la miseria, la fame vera, certamente non viene palesata con le immagini di tanti belli e baldi giovani, in carne, nutriti, con occhialini alla moda e smart costosi in evidenza, i quali magari hanno anche pagato somme notevoli per imbarcarsi, somme con le quali avrebbero potuto vivere bene nei loro paesi per decenni.

E lasciamo perdere la sceneggiate che tanti “buonisti” a buon mercato inscenano andando a far loro visita sulle imbarcazioni dalle quasi sono stati “salvati”, ultimo della serie l’ex Ministro Del Rio che, per la stima che si è conquistato durante i precedenti governo PD, mai avrei pensato potesse prestarsi a questo stupido spettacolo o rituale.

Riconosco che probabilmente questo mio commento è particolarmente salace e violento: ma come non esserlo osservando immagini della vera miseria, della fame visibile, della indigenza spaventosa nella quale veramente versano milioni di esseri umani, milioni di bambini, come quello della foto che correda questo pezzo, pervenutami tramite Facebook?

Per cui gli stupidi “buonisti” che si dilettano a fare minicrociere per portare il loro sostegno ai poveri migranti, pasciuti e nutriti, sulle navi delle Ong che la cattiva Italia si intestardisce a non far sbarcare, probabilmente farebbero meno danni se si stessero a casa loro a prendere magari il sole sulle affollate spiagge delle nostre coste, piuttosto che abbrustolirsi con quelle minicrociere.

Almeno eviterebbero, così, di far crescere Salvini e la Lega nei consensi.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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