scritto da Nino Maiorino - 08 Gennaio 2018 14:52

POTPOURRI Sacchetti e canone Rai

foto Angelo Tortorella

BUSTE BIODEGRADABILI E ITALICHE PRETESE – Dopo il mio articolo del 4 gennaio ho letto ulteriori articoli di autorevoli giornalisti e commentatori i quali hanno confermato le mie opinioni: un allarmismo smisurato sulla soluzione (pessima) adottata dal nostro governo per risolvere un problema grave di inquinamento ambientale; e anche se questa manchevole legge non venisse modificata, come sembra che si voglia fare, l’onere gravante sul consumatore si aggirerebbe su 4 – 6 euro l’anno, che non mi sembra una spesa insostenibile anche da consumatori di bassa fascia reddituale: la bagarre organizzata in rete, quindi, è solo un violento inizio di campagna elettorale.

Mi piace tornare in argomento per citare una personale esperienza fatta all’inizio dell’anno appena trascorso allorquando alcuni parenti e amici dell’agro nocerino, vittime delle vessazioni della Gori, si rivolsero a me per risolvere il problema di bollette idriche onerosissime per arretrati non dovuti in quanto rivenienti da ricalcoli sulla base di tariffe modificate anche fuori dai limiti della prescrizione. Era il periodo in cui, grazie alle proteste montate dai Comitati spontanei sorti per l’acqua pubblica, anche numerosi Sindaci vennero sensibilizzati e, nonostante l’inerzia precedente, si attivarono per offrire ai consumatori tartassati un aiuto non solo per consulenza ma anche per adempimenti pratici.

Il Comune di Nocera istituì un ufficio denominato “No-Gori” al quale, come centinaia di altri utenti, feci capo per venire a capo (mi scuso per il bisticcio) delle problematiche che seguivo; dopo numerosi incontri con la cordialissima e preparata responsabile, questa gentile signora, in momenti di particolare stress lavorativo, si lasciò andare ad amari commenti su una certa umanità che le si rivolgeva per non pagare le bollette della Gori, non solo quelle onerose e non dovute, ma anche quelle correnti derivanti da consumi effettivi: ma per dichiarata indigenza, numerosi erano coloro che intendevano non farlo, come peraltro facevano da anni.

Gli amari commenti derivavano dalla considerazione che molti di coloro che si dichiaravano indigenti, si presentavano all’ufficio con abiti firmati, unghia ricostruite ed esibivano costosi cellulari! Al che la signora dell’ufficio amaramente commentava che di fronte a quel “lusso” lei era imbarazzata e arrabbiata in quanto lei quelle cose non poteva permettersele!

Il che mi porta ancor più a confermare che molti nostri connazionali si lamentano solo per il giusto di farlo e pretendono tutele e garanzie solo per sé a danno di altri e, ancora di più, di non dover pagare nemmeno il minimo indispensabile dei servizi di cui godono, sul presupposto che vi sono determinate cose che debbono essere loro corrisposte “gratis et amore Dei”.

CANONE RAI – Nuova bagarre, tutta da campagna elettorale, è montata intorno al canone Rai che i consumatori italiani, dopo decenni di scandalosa evasione, finalmente sono stati costretti a pagare giacché il Governo Renzi riuscì a far passare la legge di inserimento nella bolletta dell’energia elettrica, sul presupposto che tutti coloro che hanno una utenza elettrica, abbiano pure un televisore. Sostenni che questa sistema era una palese forzatura e che poteva avere aspetti di incostituzionalità, superata in quanto la normativa contempla il caso del non possesso del televisore che può essere denunciato, in maniera alquanto macchinosa, con dichiarazione di parte.
Ora tutti attaccano Renzi che, in veste di segretario del PD, ha avanzato l’ipotesi dell’abolizione dell’odiato canone; e tutti lo accusano inferociti di averli prima costretti a pagarlo ed ora propone di abolirlo.
Con due semplici considerazioni vorrei affrontare il problema in maniera razionale; la prima è che Renzi Premier, per equità, introdusse un sistema in base al quale tutti i cittadini, anche per il canone tv, fossero uguali, cosa che mi è sembrata ben fatta giacché non deve essere consentito a chicchessia il godimento gratuito di qualcosa che, alla fine, si ritorce sulle tasche di tutti in quanto gli introiti del canone, finalizzati a finanziare in parte il servizio televisivo pubblico, se non spalmati su tutti gli utenti, vanno a gravare su tutti i contribuenti.
La seconda considerazione va fatta sulla opportunità che anche le TV pubbliche, come quelle private, vadano offerte gratuitamente ai cittadini, equiparandole a quelle commerciali di Mediaset, la 7 ed altre.

Ovviamente il più risentito è Berlusconi, proprietario delle reti Mediaset, che vede nella proposta di Renzi una possibile mina sotto le sue emittenti; anche Madiaset e altre emittenti private costituiscono un monopolio che finora ha registrato crescita e successo proprio legato al canone della TV pubblica, contingentata nella pubblicità; abolire il canone Rai potrebbe essere per loro molto dannoso.

Sono personalmente convinto che la proposta di Renzi sia solo elettoralistica in quanto sembra che, come dice il Ministro Calenda, se venisse abolito il canone tv il governo sarebbe costretto a prevedere la erogazione alla TV di Stato di analoga cifra gravando sulla fiscalità generale e  pochi sarebbero disponibili a ciò.

Resta però la stringente considerazione che se un servizio va pagato dagli utenti, debbono farlo tutti; se poi il governo decide di offrirlo gratis, ben venga, ma le due decisioni non possono essere considerate in conflitto.

Con l’Epifania, che tutte le feste porta via, si rientra, finalmente, nella normale quotidianità; auguri di buone fatte feste.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Una risposta a “POTPOURRI Sacchetti e canone Rai”

  1. Beh, in verità risulta paradossale che prima da Presidente del Consiglio trova la formula per far pagare tutti e da segretario del Partito ne chiede in clima di elezioni, la soppressione. Io ho un sospetto è l’ho scritto in un mio articolo proprio di stasera, che faccia parte di un accordo, di quell’acvordo ben più ampio del Nazareno. Sopprimere la televisione pubblica potrebbe interessare Mediaset per una eventuale partecipazione e fare cartello contro Cairo della sette con il grande potere del gruppo del corriere. Maligno? malpensante? Favole? Può essere ma il giovanotto incarna molto bene l’essenza berlusconiana

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