Non mi piace né il linguaggio né l’atteggiamento dei pantastellati, e non tanto per gli strafalcioni grammaticali di alcuni loro rappresentanti anche autorevoli e le loro sgrammaticature (l’ultimo è lo scivolone sul congiuntivo da parte di Di Maio, punta di diamante del movimento, Vice Presidente della Camera dei deputati, che si candiderebbe al ruolo di premier: mio Dio come siamo caduti in basso!), ma perché sono supponenti, dicono e scrivono tante fandonie, degne del peggior Berlusconi che, al loro confronto, sembra un’aquila: parlano a ruota libera, dicono e si contraddicono in continuazione, fanno accordi che poi non rispettano, e sono tenuti in tanta considerazione sullo scenario europeo che perfino partiti marginali, con i quali intendevano allearsi per lucrare contributi comunitari, li hanno scaricati.
Ma tutto sarebbe sopportabile e passerebbe in secondo piano se almeno in Italia, nei Comuni con sindaci a 5 stelle, avessero mantenuto gli impegni che la loro etica e il loro programma prevedono; i grillini si sono presentati come cavalieri senza macchia che avrebbero moralizzato la vita pubblica applicando il loro codice contro la casta corrotta e cinica dei “vecchi” politici; e proprio per questo avevano conquistato diversi comuni nei quali, a loro dire, tutto sarebbe cambiato: i bilanci sarebbero stati risanati, le strade asfaltate, i trasporti sarebbero divenuti efficienti, la raccolta differenziata sarebbe salita all’80%, la burocrazia comunale avrebbe funzionato meglio, i cittadini sarebbero stati al centro dell’attenzione e dell’interesse…
Ma, cosa è avvenuto nei Comuni da essi amministrati?
Parma è stato il primo comune conquistato col sindaco Pizzarotti, esperto informatico, presentato da Grillo come campione di un’amministrazione onesta e oculata; successivamente, i grillini lo hanno scaricato sulla base del loro codice etico di allora: poi quel problema di giustizia in base al quale Pizzarotti venne sospeso, nel successivo codice etico grillino è stato, diciamo così, “depenalizzato”, ma il Pizzarotti resta ugualmente fuori dal movimento: così funziona la democrazia grillina.
Gela, in provincia di Caltanissetta, venne orgogliosamente strappato al PD; il sindaco pantastellato Domenico Messinese, presentato come un campione di moralità e saggezza amministrativa, venne poi espulso dal Movimento per non essersi ridotto lo stipendio come promesso e avallato l’accordo con l’Eni.
Livorno, sindaco pantastellato Filippo Nogarin, laureato in Ingegneria spaziale. La giunta, per la prima volta nella storia della città, ha stanziato 38.mila euro l’anno per rimborsare agli amministratori le spese “per il raggiungimento della sede”. In primis, a poterne beneficiare sarebbe proprio il sindaco Nogarin, che abita a Rosignano Marittimo, distante 29 Km.
Bagheria, provincia di Palermo, sindaco pentastellato Patrizio Cinque, professione “assistente parlamentare” (?). Contrariamente a quanto previsto dal codice etico grillino, ha conferito un incarico professionale al cognato di un assessore, mentre la sorella dell’ex capogruppo è stata assunta nella cooperativa che ha vinto l’appalto degli asili nido.
Augusta, provincia di Siracusa. Il sindaco pantastellato Maria Concetta di Pietro, avvocato, ha dato l’incarico di consulente ambientale ad un ingegnere siracusano che, guarda caso, si era candidato, senza essere eletto, con il suo partito.
Assemini, provincia di Cagliari. Il sindaco Marco Puddu, Ingegnere contrariamente a quanto predicava contro Equitalia, quando ha dovuto assegnare la riscossione dei crediti del Comune, ha scelto proprio Equitalia: quando si dice la coerenza.
Porto Torres, provincia di Sassari. Il sindaco Sean Wheeler, statunitense di nascita, laureato a Perugia, nonostante le manifestazioni dei grillini contro il Muos, rischioso sistema di comunicazioni satellitari, che potrebbe mettere in pericolo la salute dei residenti, ha autorizzato la sperimentazione dei razzi Vega che portano le sonde nello spazio. Gli esperti avevano avvertito che questi porteranno altissime concentrazioni di polveri sottili, per non parlare di possibili esplosioni: ma il sindaco ha dichiarato che i razzi non sono particolarmente nocivi.
Quarto, provincia di Napoli. Il sindaco Rosa Capuozzo è stata espulsa dal Movimento a seguito di indagini penali per presunte connessioni tra l’amministrazione e la locale delinquenza tramite un ex consigliere pantastellato del quale si sospetta vicinanza alla camorra.
Non parliamo di quel che sta succedendo a Roma, con il sindaco Raggi e la sua giunta, della quale si è perso il conto delle nomine, dimissioni, sostituzioni, arresti, polizze e via dicendo, mentre la Raggi, sempre più imbambolata, sembra rimanere ancora a galla per effetto delle scialuppe di salvataggio che di volta in volta le sono state generosamente date da Grillo e Casaleggio, mentre la città langue. Una vicenda, quella romana, meritevole di un approfondimento a parte nei prossimi giorni.
Detto, ciò, ma è questo il nuovo che avanza? Sono questi i personaggi che vogliono candidarsi a governare il Paese? Se per fare la squadra del governo della città di Roma hanno impiegato più di sei mesi, e forse non ci sono ancora riusciti, quanti decenni ci impiegherebbero per formare una compagine governativa del Paese?