Media, strategia di tensione su Giorgia Meloni scrutata dall’Agenzia Bloomberg
Sarà una campagna elettorale più mediatica che di piazza. E non solo per contenuti e per i luoghi dei confronti e delle mobilitazioni.
C’è già una vasta casistica di immagini e notizie veicolate dai media che ne preannunziano un tenore di scarsi propositi politici, ma di scontri ad o contra personam piuttosto che su temi e problemi appropriati per il rinnovo del Parlamento dell’Unione europea.
Al momento nelle pagine dedicate alle vicende politiche di casa nostra sembra fare più notizia la ricerca di chi ha prodotto il video divulgato sulla partecipazione del giudice Iolanda Apostolico, nel 2018, ad una manifestazione di piazza per contestare le decretazioni sugli sbarchi di emigranti e si ritengono spazi di pubblico interesse le inchieste giornalistiche che raccontano amicizie intrattenute dal 1938 al 1956 da Giovanni La Russa, padre di Ignazio, Presidente del Senato.
Una sorta di copia ed incolla ideologico di narrazioni oblique prodotto da Report della Rai sulla medesima linea riservata dal quotidiano La Repubblica alla mamma di Giorgia Meloni, subito dopo l’ingresso di costei a Palazzo Chigi.
Senza nulla togliere alla funzione del giornalista di girare e rigirare la penna nelle piaghe di qualunque forma di potere, la ricerca di scoop su atti e comportamenti di chi lo esercita rientra nell’intelligenza del mestiere, altra cosa è la costruzione di narrative ambigue dettate da pregiudizi o dalla necessità di dare luogo a delle boutade destabilizzanti per le istituzioni.
L’ultima delle quali, in ordine temporale, si può intravedere nel lancio ex abrupto di un’ipotesi di riportare un Governo tecnico a Palazzo Chigi articolata da un’altra testata del gruppo Gedi (La Stampa) sulla base di presunte inquietudini nel circoli finanziari e di difficili convivenze tra i partner dell’attuale Esecutivo presieduto da Giorgia Meloni.
Propalata alla vigilia di una competizione che si preannunzia di svolta nella governance politica dell’Eu, non era e non è infondato leggervi una sorta di strategia di tensione su Giorgia Meloni nella duplice veste di Premier e leader europea dei Conservatori, se a stretto giro l’Agenzia Bloomberg ha lanciato il bando per l’assunzione di un giornalista capace di “coprire tutti gli aspetti della politica italiana, mentre il Governo Meloni inizia a mostrare le sue caratteristiche populiste e mettere alla prova la pazienza degli investitori”.
Traduzione in chiaro di una santa alleanza tra potere finanziario e potere ideologico dei media di riferimento incombente su una concezione liberale della politica fondata sull’espressione della volontà popolare che ne legittima la sovranità.
La libertà di stampa e di parola configurata in Costituzione si sostanzia nel “diritto di manifestare il proprio pensiero liberamente” con ogni mezzo di diffusione, e non nel fare killeraggio.
Grazie articolo 21.