Matteo Salvini… è ora un Capitan Tentenna?
«O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato, la nave ha superato ogni ostacolo, l’ambìto premio è conquistato, vicino è il porto, odo le campane…».
Il Capitano di cui scriveva il poeta americano Walter Whitman in questi suoi famosi versi non è di sicuro Matteo Salvini. Non è almeno il Matteo Salvini di oggi, che, a quanto sembra, vorrebbe tornare sui suoi passi puntando a rifare un nuovo accordo con i Cinque Stelle.
Roba da non credere. Certo che ci vuole una capacità politica fuori dal comune nel far diventare uno statista persino Di Maio. E perché no anche Conte, che si è ritrovato ad essere premier per caso.
E questa sarebbe la terza repubblica? C’è da rimpiangere la seconda, ma più ancora la prima.
Insomma, siamo partiti dalla mozione di sfiducia a Conte e alle elezioni subito chieste da Salvini, per arrivare, a quanto sembra, ad una richiesta più o meno esplicita di torniamo insieme da parte sempre di Salvini ai Cinque Stelle. Se così è per davvero, siamo al cospetto di una linearità e una coerenza politica davvero mostruose.
Mah, ci spiace per Salvini, ma di questo passo la sua credibilità politica varrà meno di zero. Altro che Capitano! L’impressione è che siamo passati in un solo colpo dal Capitan Fracassa al Capitan Tentenna (una volta erano i re a tentennare, in questa repubblica ci sono i capitani), visto che dopo aver fatto fuoco e fiamme e minacciato sconquassi, il nostro è poi caduto in preda ai dubbi, ai ripensamenti.
E allora adesso cosa accadrà? E’ una parola formulare una previsione. Con questi personaggi che popolano la scena politica nazionale, forse è più facile azzeccare un terno al lotto.
La sensazione, sempre più fondata, è che le elezioni anticipate per ora non ci saranno, perché la maggioranza dei parlamentari si guarda bene dal rischiare il seggio appena conquistato un anno fa. Per carità, si può non condividere, ma è legittimo e comprensibile. In altri termini, tranne imprevisti, dovrebbe nascere un nuovo governo, sempre con i Cinque Stelle, ma alleati questa volta con il Pd e di quel che rimane della Sinistra. Insomma, da un governo gialloverde dovremmo passare ad uno giallorosso.
Per il resto che dire? In ogni caso, quale che sia la soluzione politico-istituzionale che ci verrà propinata, che Dio salvi il nostro Paese!
Del resto, con la classe politica che ci ritroviamo, non è che possiamo fare molto se non pregare, in attesa di andare a votare. Quando sarà.
P.S.: Ovviamente ci auguriamo di essere smentiti con i fatti, in tutto e da tutti.
17/08/2019. By Nino Maiorino. Caro direttore, oltre ad essere perfettamente d’accordo con te, il Salvini si sta facendo mettere il bavaglio persino da un DiMaio che nonostante tutto gli sta facendo pelo e contropelo come pubblicato su un quotidiano:
Il Movimento Cinque Stelle provoca la Lega sulla crisi di governo innescata da Matteo Salvini: “Anche oggi si dimettono domani”.
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Io personalmente sto gongolando pure non essendo un grillino.