La festa di Pasqua è stata politicamente segnata anche da una ennesima e aspra diatriba tra il Premier Conte e parte delle opposizioni sul MES.
La polemica è nata dalla conferenza stampa che Conte ha tenuto nell’inoltrato pomeriggio del 10 aprile per illustrare i risultati del vertice dell’UE sugli aiuti ai Paesi membri a sostegno dell’economia e dei sistemi sanitari disastrati dal Coronavirus.
Il Premier ha spiegato chiaramente il lunghissimo braccio di ferro tra la maggioranza dei Paesi che spingono perché la UE attivi l’erogazione di contributi straordinari che diano la possibilità di mettere in campo una ulteriore “potenza di fuoco”, come ha detto lo stesso Conte qualche giorno prima, e quattro paesi che tenacemente si oppongono alle misure proposte.
E giacché tra i quattro paesi oppositori c’è anche la Germania, che si accoda agli altri, e la Germania è quello che più ha peso, la trattativa, dopo una giornata di serratì dibattiti, si è chiusa solo con qualche timido spiraglio verso la creazione di un sistema che sembra orientarsi per la emissione dei Corona-bond, vale a dire miliardi di titoli europei da mettere in circolazione, seppure variata rispetto alla proposta dell’Italia.
Il compromesso raggiunto è nebuloso e di difficile comprensione, ma comunque costituisce un primo timido passo in avanti.
Frattanto tutti sembra si siano convinti a utilizzare, al momento, il M.E.S., lievemente modificato, per un primo sostegno.
Ed è proprio sul MES, comunemente chiamato Fondo Salva Stati, che è scaturita l’aspra polemica tra Conte, la Meloni e Salvini, i quali sostengono di non averlo mai approvato.
Vediamo come stanno veramente le cose.
Il Meccanismo Europeo di Stabilità è un fondo destinato alla stabilità finanziaria degli Stati membri con difficoltà finanziarie e consente un prestito massimo di 500.miliardi a ciascuno di essi. Ovviamente venne istituito per esigenze ordinarie, certamente le difficoltà legate alla pandemia non rientrano nella ordinarietà, ciononostante il vertice si è convinto ad utilizzarlo con lievi modifiche normative, salvo a ideare poi ulteriori sostegni.
Il conflitto tra Giuseppe Conte e gli altri due deriva dal fatto che Matteo Salvini e Giorgia Meloni sostengono di non aver mai approvato il MES.
L’Italia, in verità, diede l’ok a quel trattato nella riunione del Consiglio dei Ministri del 3 agosto 2011, il disegno di legge di ratifica venne votato dal Parlamento nel luglio 2012, con il voto contrario della Lega mentre la Meloni non la votò perché assente, la legge fu promulgata dal Presidente della Repubblica il 23 luglio dello stesso anno e pubblicata nella G.U. 175 del 28 luglio 2012.
Al Consiglio dei Ministri del 3 agosto 2011 aveva partecipato anche Giorgia Meloni, all’epoca Ministro del Governo Berlusconi, il quale era in carica anche a luglio 2012; all’epoca Salvini non faceva parte direttamente del governo, nel quale però sedeva Bossi, quindi anche la Lega era favorevole.
Le Lega di Matteo Salvini e FdI di Giorgia Meloni giocano sui tempi in quanto fingono di ignorare che il Governo Monti entrò in carica, sostituendo Berlusconi, solo il 16.11.2011, mentre il Mes era stato approvato dal Governo Berlusconi nel Consiglio dei Ministri del 3 agosto 2011, vale a dire tre mesi prima.
Questi i fatti, per la memoria di quanti prendono per oro colato quello che Salvini e Meloni dicono.