scritto da Pierpaolo Durante - 17 Aprile 2023 14:45

L’amoralità delle relazioni internazionali: breve elogio alla complessità

La geopolitica è come il libero mercato: non esiste il concetto di morale, conta solo l’obiettivo di massimizzare il profitto e di minimizzare i costi.

Voler ridurre il tutto al concetto di bene o male, bianco o nero, significa incappare in una narrazione semplicistica. Scarnificare materie complesse come la storia delle nazioni e delle relazioni internazionali ci confina alla dimensione di meri tifosi da stadio.

Se da più di ottant’anni l’occidente ha ridotto drasticamente il numero di guerre lo si deve esclusivamente ad una condizione di mera convenienza. I conflitti armati sono costosi e deleteri per l’opinione pubblica, la quale ha un peso preponderante nelle democrazie consolidate.

Lungi da me il “cerchiobottismo”, l’anti-atlantismo o qualsiasi tesi “orsiniana”, ma la genesi della guerra in Ucraina non può derivare semplicisticamente dalla manifestazione di volontà di un folle, di un mentecatto, con le sue manie e le sue ossessioni. Non che tali aspetti vadano esclusi ma non si può ignorare la propensione imperialistica di una nazione, così come i rapporti con altre organizzazioni internazionali le quali – beninteso – sono mosse dallo stesso animus.

Sovente si paragona la lucida follia di Putin a quella di Hitler, utilizzato come unità di misura della degenerazione umana. Eppure, anche l’elettorato tedesco ebbe le sue motivazioni per scegliere il nazionalsocialismo: il diktat umiliante a cui fu sottoposta la Germania al termine della Prima guerra mondiale e la fragile Repubblica di Weimar rappresentarono il combustibile adatto per infiammare le folle in quel lontano 1933.

Ciò dimostra che esistono equilibri internazionali che vanno perseguiti anche se minati da una guerra in atto. La diplomazia non è una pacca sulle spalle od una tirata d’orecchie, si tratta di sedersi ad un tavolo e pesare la propria forza contrattuale.

Non esistono angeli o demoni ma solamente una ricerca complessa di un equilibrio di potenza. Lo sbilanciamento di forze, il dominio di un attore internazionale su di un altro genera inquietudini che portano inevitabilmente ad una violenta reazione finalizzata al riequilibrio.

Diplomato al liceo classico, successivamente ha continuato gli studi laureandosi in Scienze Politiche e relazioni internazionali presso l'Università degli Studi di Salerno. Appassionato di recitazione, amante della natura ed interessato ai fenomeni della subcultura del nostro tempo.

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