scritto da Pasquale Petrillo - 16 Marzo 2023 09:25

La destra di governo e il peso delle parole

Negli ultimi mesi, in effetti, forse i maggiori problemi per l'attuale governo sono venuti proprio da eccessi verbali, intemperanze

Il Presidente Meloni alla Camera dei Deputati (foto tratta dal sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri)

“Per vincere le elezioni bastano i voti, e per andare al governo basta avere vinto le elezioni. Ma fino a quel momento chi vince le elezioni e va al governo è solo una parte: rappresenta sì una maggioranza ma comunque sempre e solamente una parte del corpo elettorale. Quando arriva al governo, invece, le cose cambiano. A quel punto infatti chi ha vinto le elezioni come parte si trova a rappresentare tutto il Paese. E quindi non solo ha l’obbligo di farsi carico anche di coloro che il giorno delle elezioni hanno votato per i suoi avversari, ma direi qualcosa di più: e cioè deve sentirsi in dovere, in qualche modo, di adottare il linguaggio e la sensibilità e il bon ton socialmente accreditati”. 

E’ l’incipit dell’editoriale di Ernesto Galli della Loggia, Destra e istituzioni: parole all’altezza del ruolo, pubblicato lunedì scorso dal Corriere della Sera.

Un articolo che mi auguro abbiano letto con la dovuta attenzione gli esponenti nazionali dell’attuale maggioranza. E che soprattutto facciano tesoro dei suggerimenti in esso contenuti. Allo stesso modo, ne consiglio la lettura anche agli esponenti della destra locale.

Negli ultimi mesi, in effetti, forse i maggiori problemi per l’attuale governo sono venuti proprio da eccessi verbali, intemperanze linguistiche e comportamenti poco conformi alla sensibilità istituzionale. Per farla breve, l’attuale maggioranza ha ricevuto più danni dalle parole, a volte incautamente pronunciate, che non dai provvedimenti adottati.

L’improvvido incidente parlamentare che ha visto protagonisti Donzelli e Del Mastro sul caso Cospito. Le inopportune parole del ministro Piantedosi sui migranti della sciagura in mare a Cutro. La paradossale vicenda dii Claudio Anastasio dimessosi dal vertice di 3-i dopo le frasi prese pari pari dal discorso di Mussolini sull’assassinio Matteotti. Sono questi gli episodi più eclatanti di sgrammaticatura istituzionale di cui siamo stati testimoni.

Per non parlare poi delle incursioni di Berlusconi. In particolare quelle sulla guerra in Ucraina e su Putin. E che dire di Salvini, sul quale è preferibile stendere un velo pietoso.

La stessa Meloni sulla tragedia di Cutro ha lasciato a desiderare. La Premier non ha certo brillato per sensibilità umana oltre che politica. Questo al di là delle eventuali responsabilità, tutte da accertare. Ed al netto delle strumentalizzazioni politiche, in parte anche odiose.  Farebbe bene piuttosto a seguire la sobrietà e il decoro istituzionale cui ha dato prova il presidente Mattarella anche in questa tristissima circostanza.

E’ comprensibile che la destra di governo mostri di essere ancora acerba. Non poteva essere altrimenti. Tuttavia, dovrebbe imparare presto ad essere più matura.

Non si tratta, ovviamente, di venire meno alle proprie idee e al proprio programma. Ci mancherebbe. E neanche di soccombere al più ipocrita esercizio di politically correct. Molto più semplicemente occorre prendere consapevolezza della responsabilità di guidare un Paese nel suo insieme. Dove la metà dei governati ha opinioni, cultura e sensibilità diverse dalle proprie.

Da qui l’esigenza di calibrare le parole, ma anche di aprir bocca lo stretto necessario. Più che altro, invece, far parlare i fatti, i provvedimenti adottati, le scelte politiche operate.

Il buongoverno comincia proprio da qui.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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