scritto da Pasquale Petrillo - 05 Dicembre 2016 12:58

La caduta di Renzi in attesa di Badoglio

Nell’ascoltare le dichiarazioni dei diversi leader, da destra a sinistra, a commento della vittoria del NO, alla quale ognuno di loro ha dato il proprio contributo, sembra proprio che stiamo vivendo un nuovo 25 luglio, quello del 1943 quando a cadere nella polvere fu il Duce. Ovviamente non è affatto così, nel senso che epoca, fatti, uomini e situazioni sono completamente diversi. Tuttavia, al netto degli eccessi trionfalistici, indubbiamente il nostro Paese da oggi ha imboccato una strada politicamente nuova e accidentata, nel senso che dovremmo al più presto andare al voto, ma c’è il problema con quale legge elettorale. In altre parole, occorrerà del tempo per scegliere, sia per l’elezione della Camera che per il Senato, un sistema elettorale adeguato e sufficientemente condiviso. Tradotto, significa che occorrerà un bel po’ di tempo, quanto non si sa, soprattutto quando i politici devono decidere innanzi tutto del loro destino.

In questo scenario, il Capo dello Stato dovrà trovare una personalità politica capace di mettere insieme una maggioranza per formare il nuovo governo e, tra mille campi minati, cercare non solo di governare il Paese in un momento assai delicato, ma anche e soprattutto di portarlo al voto in tempi ristretti.

Impresa a dir poco improba, ma qualcuno dovrà pure andare a Palazzo Chigi. Chi sarà, volendo restare nel clima storico del 25 luglio, il nuovo Badoglio? Mah, i nomi si sprecano: Grasso, Padoan. Delrio…

Stiamo a vedere. L’auspicio è che nel limbo si resti per poco, che non ci siano propinati altri governi-caravanserragli e che il nuovo Badoglio resti il meno possibile a gestire il Paese arrecando i minor danni possibili.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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