E’ sotto gli occhi di tutti come non occorra andare in Trentino per prendere coscienza della vandalismo di alcuni ragazzi clicca qui.
Qualche psicologo – con grande rispetto – analizzando i fatti direbbe che si tratta di una chiara manifestazione di disagio sociale; qualche altro teorizzerebbe un mancato superamento di traumi infantili o di un modo per scaricare tensioni accumulate a causa di ferite interiori. Potrebbe anche essere tutto questo ma io penso che si tratti solo di scostumatezza!
La rabbia che esplode, arredi sfasciati nel caso della notizia che commento; mura con qualsiasi tipo di frasi, aiuole calpestate, carte e altro gettate a terra nel caso della nostra città: disagio o cattiva educazione? Mancanza di educazione civica o lampante strafottenza per le cose altrui?
Subito partirebbe il solito ritornello che ci vorrebbero più controlli, dove sono i vigili etc etc (ma questa è altra storia). Io, tranquillamente, beccando uno che con la bomboletta scrive sui muri non gli farei multe ma andrei a dipingergli le pareti di casa; rompi un vaso di abbellimento posto a decoro della città: vengo a rompere qualcosa a casa tua. Sfasci mobili in una casa di montagna? Vengo a sfasciare i mobili a casa tua. Occhio per occhio e dente per dente? Non scomodiamo la Bibbia per evitare atti riparatori ed educativi che – secondo me – sarebbero un metodo rapido e indolore per far acquisire la percezione del valore del denaro e delle cose, il valore del rispetto di ciò per cui tu non hai lavorato e per cui tu non hai fatto sacrifici.