Ri-parlateci di Bibbiano. Anzi, meglio di no. A quattro anni dall’avvio dell’inchiesta “Angeli e Demoni” qualcosa si è mosso: lo psicoterapeuta Claudio Foti, l’orco della storia, è stato assolto ed il sindaco – Andrea Carletti – non è più agli arresti domiciliari. Ci sono però, d’altro canto, ancora 17 imputati che hanno scelto il rito ordinario, quindi la faccenda è tutt’altro che chiusa.
La questione è un’altra però: quando scoppiò il fatto, esponenti del M5S e la destra tutta urlarono l’assoluta ed immediata colpevolezza di coloro che lavoravano nella struttura privata di Hansel&Gretel, dando il via al tritacarne mediatico.
Lo slogan “parlateci di Bibbiano” appariva su magliette, adesivi, striscioni e gli hashtag spuntavano come funghi nell’immenso sottobosco del web.
Oggi i giacobini mediatici – dopo aver digrignato i denti e sollevato i forconi – sembrano sopiti in un inaspettato attendismo per ciò che la giustizia farà al termine del suo percorso.
Si direbbe che il giustizialismo sia un fast food dal servizio rapidissimo ma che, dopo aver consumato il pasto, lasci i bruciori di stomaco. Per cui non ri-parlate di Bibbiano, non adesso.