Di Maio e Salvini vincono, sconfitti Renzi, Berlusconi e i post-comunisti
Lo scrutinio dei voti è ancora in corso, ma ormai il quadro politico che emerge da queste elezioni politiche è più che chiaro. Nessuna lista o coalizioni ha avuto i voti necessari per governare autonomamente, ma nessuno può sfuggire al verdetto emesso dalle urne. Ci sono dei vincitori, senz’ombra di dubbi. E ci sono degli sconfitti, con altrettanta evidenza.
Iniziamo con i vincitori. Indubbiamente a vincere queste elezioni sono stati Luigi Di Maio e il Movimento Cinque Stelle. Al Sud, com’era nelle previsioni, hanno stravinto. Tra i vincitori, però, vi è anche Matteo Salvini con la sua Lega, che ha staccato alla grande l’alleato Forza Italia ed è il terzo partito nel Paese a ridosso del Pd. Ha vinto, infine, la coalizione di Centrodestra, che al Nord ha stravinto e complessivamente ha ottenuto più del 37% dei voti con un numero di seggi non molto lontano da quelli necessari per formare un governo, ma comunque non sufficienti.
E veniamo agli sconfitti. Lo sconfitto numero uno è Matteo Renzi. Ha portato alla sfascio totale il Pd, che è sotto il 20% dei voti. Una debacle ben oltre le più nere previsioni. Renzi ora dovrebbe trarre le conclusioni, ovvero gettare la spugna e dimettersi prima che sia rottamato dai suoi. Tra gli sconfitti, e che sconfitti, Liberi e Uguali dei vari Grasso, Boldrini, Bersani, D’Alema, Civati. Un flop colossale. Moltissimi generali, pochissime truppe. E’ stata appena superata la soglia di sbarramento del 3%. Con questo voto è stata posata una pesante pietra tombale sui post-comunisti. Tra gli sconfitti, però, c’è anche Silvio Berlusconi. Il centrodestra come coalizione ha vinto, ma Forza Italia non è cresciuta e l’effetto Berlusconi per la prima volta è venuto meno. Anche in questo caso, gli elettori hanno posato una non meno pesante pietra tombale sul berlusconismo, un fenomeno ormai definitivamente estinto. E Berlusconi, nella coalizione di centrodestra a trazione Lega, conterà come il due di briscola. Ormai il nuovo leader ha un nome e cognome molto preciso: Matteo Salvini.
Tirando le somme, abbiamo un quadro politico dove si fronteggiano due nuovi leader, Di Maio e Salvini, e dove vengono liquidati a livello di comparse, se non peggio, gente che ha fatto il bello e il cattivo tempo in questi ultimi anni: Renzi, Berlusconi, Bersani…
Ultima annotazione. Gli italiani hanno detto no alla politica dell’inciucio, bocciando inequivocabilmente l’ipotesi per nulla peregrina di un’eventuale maggioranza Renzi-Berlusconi. E sarà difficile, dopo questo voto, dare alla luce un governicchio frutto di una ammucchiata.
In conclusione, ora spetterà al presidente della Repubblica sbrogliare la matassa per dare un governo al Paese. Non sarà facile e non è da escludere che saremo chiamati a votare entro la fine di quest’anno con una nuova legge elettorale.