scritto da Nino Maiorino - 29 Gennaio 2018 09:10

Da Razzi a Di Maio… il meglio della grammatica italiana

Antonio Razzi (foto tratta dal profilo FB)

Spesso ho parlato di “Gigino” Di Maio, l’astro nascente del movimento grillino: ma si può ancora chiamarlo “grillino”, visto che, da quel che sembra, Grillo si sta poco alla volta defilando?

Infatti, sembra che il comico genovese, in punta di piedi, stia abbandonando il “suo” movimento, messo in piedi con il sostegno della Casaleggio Associati, e che in pochi anni ha raggiunto un bel risultato se è vero, come sembra, che per le prossime elezioni i pronostici lo danno prima forza politica del paese con oltre il 33 per cento dei consensi.

Certo, è tutto da verificare, ma è incontrovertibile che il M5S abbia conquistato un ruolo di primo piano nel panorama politico italiano: è da meditare su questo successo, conseguito principalmente per aver intercettato i malumori di tanti elettori, stanchi dai soprusi subiti dall’establishment politico attuale, totalmente proteso nella difesa del proprio “status quo” e restio a qualsiasi cambiamento sia dei principi che regolano il rapporto tra la politica e i cittadini, sia del ridimensionamento di tutti i privilegi che la classe politica si è autonomamente assegnato, alcuni incredibili e che, fra l’altro, mal si conciliano con la situazione di crisi che purtroppo perdura e con i sacrifici che la quasi totalità dei cittadini sono chiamati, o meglio obbligati, a fare.

Che il M5S sia poi in grado, se le previsioni di una sua vittoria elettorale si avvereranno, di governare, è tutto da vedere: secondo molti non lo sarà e lo scenario che si presenterà dopo i risultati del voto del 4 marzo prossimo sarà di nuove elezioni a breve.

E’ probabile che il graduale defilarsi di Grillo sia proprio in vista di questo scenario, giacché egli, che non è uno stupido, sa bene che una cosa è fare il piazzista e intercettare, anche grazie a certa stampa e a certi “media” appiattiti sulle posizioni grilline, i malumori degli elettori, altra cosa è governare un paese grande, complesso e variegato come il nostro, specialmente se non si hanno le basi culturali e politiche per farlo.

Grillo, da persona intelligente, conosce i suoi limiti e quelli dei parlamentari grillini, molti dei quali non sono solo ignoranti, ma persino sgrammaticati, come il designato premier in pectore, sul quale più volte ci siamo intrattenuti.

Il quale premier in pectore potrà provare soddisfazione (beato lui) nel sapere che, nello scenario politico nazionale, c’è qualcuno ancora più ignorante e sgrammaticato, ad esempio un certo Razzi, quel parlamentare (vedasi recente intervista rilasciata ad una nota Agenzia giornalistica) che ha l’unico merito di essere legato al carro dell’ex cavaliere (ma sembra che ora non sarà ricandidato alle prossime elezioni), che foraggia tanti e pure lui, e di essere “amico”, come sostiene, del dittatore della Corea del Nord col quale sembra avere un rapporto buono e continuo.

E nel mentre confermo l’invito al premier in pectore di andare ad acculturarsi prima di pretendere di fare il premier, diciamo all’altro ignorante di ipotizzare un suo definitivo trasferimento nella Corea del Nord; in tal caso, Crozza perderebbe uno dei soggetti che ispirano i suoi consueti intrattenimenti comici, ma il paese ne guadagnerebbe in dignità e credibilità.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.