Non so come la pensano i miei cinque affezionati lettori, ma confesso che tra esperti, pseudo esperti, talk ai quali partecipano onnipresenti “scienziati”, tutti pluri-titolati e perennemente presenti a frantumare i “cabasisi”, come direbbe Montalbano, proprio non se ne può più.
Mi chiedo: ma questi grandi scienziati, che passano tutte le loro giornate lavorative e festive a fare le prime donne su tutti i programmi televisivi, e che poi si fanno filmare per continuare anche sui numerosi “social” che pure fanno del loro meglio per rompere la testa alla gente, ma quando trovano il tempo per lavorare? Se aspettiamo che loro ci mettano mano, quanti decenni ci vorranno per preparare un vaccino?
E non è che il problema lo risolvi cambiando canale, perché pure la continua ricerca di un canale TV che trasmetta cose normali, non dà grandi risultati; e fortunatamente non vedo Sky, ma mi dicono che anche lì non va tanto meglio.
In affiancamento a tutti i talk de La7, a tutti gli approfondimenti di Rai1, Rai2, Rai3, Quarta Rete, Canale 5, ora si è aggiunta anche il Porta a Porta del non tanto amato Bruno Vespa, il Cardinale delle trasmissioni di approfondimento, che da qualche giorno, a serata inoltrata, pure ci delizia con “orate” di giaculatorie. Manca solo che si inviti Papa Francesco, e così avremo fatto l’ “en-plein”, a meno che qualcuno non riesca ad avere la presenza in TV del Padre-Eterno, sempre sia lodato, ovviamente avendo prima interpellato Satana, che pure potrebbe avere qualcosa da dire.
E nella stessa serata di martedì ci si è messo, su un’altra rete, anche un super esperto italiano in Germania presso l’Università di Göttingen, il Prof. Luciano Gattinoni, il quale, con fare bonario, ha cercato di smontare gli sforzi che noi italiani abbiamo fatto e stiamo facendo, tutti insieme e nessuno escluso, per contrastare e arginare la diffusione del virus, e per assistere e curare quelli contagiati. Gattinoni ha fatto il paragone fra il sistema sanitario italiano e quello tedesco, assolutamente non comparabili; in definitiva ha sostenuto che tutto ciò che abbiamo fatto non serve quasi a niente perché, ad esempio, per attrezzare 100 posti di terapia intensiva servirebbero 120 specialisti al capezzale dei cento ammalati, contornati da almeno 350 infermieri infermieri specializzati; facendo qualche rapido conto, sono arrivato a calcolare che per tutti i contagiati in terapia intensiva in Italia occorrerebbero circa 9 mila infermieri e circa 3 mila specialisti; e meno male che qualcuno dei suoi interlocutori gli ha fatto notare che in una situazione ordinaria “potrebbe” essere pure giusto, ma in periodo di guerra, come in questa epidemia, teorie del genere lasciano il tempo che trovano; e che essendo i due sistemi sanitari non comparabili, dire cose del genere è totalmente fuori posto; al che il prof. Gattinoni si è rapidamente ecclissato.
Il tutto sotto gli sguardi perplessi della Virologa Ilaria Capua e del Vice Ministro della salute Pierpaolo Sileri.
Per fortuna che, di tanto in tanto, compare in TV qualcuno che riabilita i talk, come, ad esempio, il sempre più incavolato Vincenzo De Luca, impegnatissimo a contrastare entrate e uscite irregolari nella/dalla Regione Campania per evitare di importare o esportare contagiati, stressato oltre il normale, tant’è che oramai le occhiaie sembrano arrivargli sulla punta del naso.
Ma De Luca comunque rappresenta un punto di riferimento importante e non solo per noi campani, perché parla chiaro, pane al pane e vino al vino, come ha fatto martedì sera, proprio nella trasmissione di Bruno Vespa, durante la quale ha fatto un solenne “lisciabusso” al suo omologo lombardo, il leghista Fontana, il quale non è andato oltre le consuete banalità pre-elettorali, ed al quale De Luca ha ricordato che tutte le mobilità che Fontana auspica ci sono già, elencandole una ad una, e mentre Fontana si torceva sulla sedia, da estimatore di De Luca, gongolavo davanti alla Tv.
E per vincere la noia l’ho pure riascoltato su You-Tube il giorno dopo.