Nell’intervista che pubblichiamo oggi, Renato Aliberti, candidato a sindaco di Fratelli d’Italia a Cava de’ Tirreni, dà ancora come possibile l’intesa, o meglio, l’alleanza elettorale con la lista civica di sinistra di Città Democratica. Più che un’ipotesi, quella di Aliberti, però, sembra essere un desiderio che difficilmente troverà la sua concreta realizzazione.
Non è che i rispettivi gruppi dirigenti, da Cirielli a Siani da una parte, e da Gravagnuolo e Cicalese dall’altra, non siano convinti di questa operazione politica, anzi, tutt’altro. Sono troppo scafati, e cinici per chi non è avvezzo alle logiche della politica, per avere dei ripensamenti e scrupoli dell’ultima ora, tali da essere trattenuti dallo stringere un’alleanza sì inedita e un po’ spericolata, ma comunque utile a mettere insieme le forze per arrivare al ballottaggio e poi puntare alla vittoria.
I problemi sono stati creati dalla base, soprattutto quella di Città Democratica. Non tutti, è vero, ma a più d’uno è andata di traverso la sola idea di allearsi con quelli che sono ritenuti, se non proprio dei fascisti, l’espressione di una destra nazionalista, retriva e conservatrice. Nessuno, in verità, si è mai espresso in termini così espliciti, non essendo ciò politicamente corretto, ma in buona sostanza questi sono i veri sentimenti e le convinzioni di buona parte degli aderenti a Città Democratica. E di ciò, nonostante tutto, falso o vero che sia, alla fine ha per forza di cose dovuto tener conto il gruppo dirigente guidato da Gravagnuolo.
Il risultato ormai scontato, salvo ripensamenti e forzature, è che questo matrimonio “non s’ha da fare”, e non certo per la volontà di un don Rodrigo di turno, anzi.
A due mesi dalle prossime elezioni, quindi, il panorama politico resta assai frammentato e complicato. Ai nastri di partenza ci sono dieci candidati a sindaco. Forse, ma la cosa non è affatto certa, qualcuno potrebbe pure ritirarsi, ma la sostanza non muterebbe. Per farla breve, la confusione e l’affollamento di candidati a sindaco, e di conseguenza l’esercito di quelli candidati al Consiglio comunale, sarebbero tali da rendere in pratica impossibile qualsiasi pronostico.
In poche parole, forse sarà molto più facile imbroccare i numeri giusti per azzeccare un terno al lotto, piuttosto che prevedere gli esiti, anche i più approssimativi possibili, della prossima campagna elettorale. Sarà, di sicuro, una bolgia infernale. Per i candidati, innanzi tutto, ma anche per noi poveri elettorali, tirati per la giacca da destra e da sinistra, sperando, alla fine, di non restare travolti da questa valanga in movimento.
Questo è quanto ora s’intravede. Non è per nulla entusiasmante, anzi, ma questo passa il convento. Ed è da incubo pensare cosa di buono possa venir fuori, in termini di qualità politico-amministrativa, da un simile bailamme.
In conclusione, parafrasando il grande Massimo Troisi, non ci resta che piangere. (foto Angelo Tortorella)