Cava, la partita sui costi del servizio raccolta e smaltimento rifiuti urbani

L’allarme lanciato dalla Corte dei Conti nei giorni scorsi con la relazione sulla finanza locale, ripropone, qualora ce ne fosse ancora bisogno, con forza e autorevolezza il tema della revisione della spesa pubblica e del recupero di efficienza nella gestione dei pubblici servizi.
La Corte, infatti, ha calcato che in tre anni il peso fiscale dei tributi locali sia aumentato del 22%, tanto da esser ormai “ai limiti della compatibilità con le capacità fiscale locali”.
Insomma, oltre non si può andare, anzi, occorre necessariamente alleggerire il carico fiscale. In altre parole, la finanza locale è stata sottoposta ad una massacrante cura da cavallo, ma ora c’è il rischio che il paziente muoia invece di salvarsi.
A ciò, si aggiunge, è sempre la Corte dei Conti a dirlo, che a più tasse locali non è corrisposto una migliore gestione. E che i pubblici servizi siano gestiti in modo poco efficiente è risaputo e riguarda, dove più dove meno, l’intero Stivale.
Prendiamo, ad esempio, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, non fosse altro perché incide non poco sul portafoglio di famiglie e imprese.
In proposito, nei giorni scorsi abbiamo pubblicato un’interessante e assai illuminante indagine svolta da Confartigianato (Rifiuti: crescono tariffe, inefficienze e sprechi). Tra i tanti dati in essa riportati, ci interessa evidenziare quello che indica come media nazionale il costo del servizio: 159 euro per abitante.
Qual è il costo per abitanti nella nostra città? Se dividiamo la previsione di spesa per il 2014 (Delibera del Consiglio comunale n. 23 del 22 aprile 2014), ovvero euro 10.534.546,00, per 53.000 abitanti, viene fuori un costo per ciascun cavese pari a 198,7 euro. Siamo, insomma, quasi di 40 euro, per l’esattezza 39,7, al di sopra del costo medio nazionale. Tradotto, significa che i cavesi ogni anno tirano fuori dalle loro tasche qualcosa come più di 2 milioni e cento mila euro rispetto a quella che è la media nazionale per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti.
E’ significativo come questa cifra, 2 milioni, corrisponda grosso modo a quanto risparmia rispetto a Cava de’ Tirreni il Comune di Pordenone, il quale ha lo stesso numero di abitanti e superficie, che per quest’anno ha previsto una spesa complessiva di euro 8.130.002,48, tanto da essere indicata da Angelo Borrelli in un articolo da noi pubblicato (Rifiuti, costi da ridurre), come una delle realtà da porre a confronto con la nostra.
Nell’indagine di Confartigianto, però, viene anche riportato il costo per lo stesso servizio rilevato nelle cinque regioni più virtuose: 122 euro per abitante. Raffrontato questo dato a quello di Cava de’ Tirreni, viene fuori che ogni cavese sborsa annualmente 76,7 euro in più rispetto ai più fortunati cittadini dei comuni più virtuosi. Fatti i conti, in questo caso noi cavesi bruciamo per i rifiuti poco più di 4 milioni di euro all’anno.
In altre parole, se per la spazzatura pagassimo ogni anno 4 milioni in meno, ma già sarebbe un grande risultato riuscire a sborsare anche 2 milioni di euro in meno, l’economia cittadina, nel suo insieme, troverebbe un beneficio a dir poco straordinario, con un evidente effetto moltiplicatore per l’intero tessuto produttivo e sociale cittadino.
E allora? Non possiamo che aspettare, a partire dal servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, che l’Amministrazione Servalli avvii un deciso piano di revisione della spesa e una maggiore efficienza nella gestione dei servizi.
E lo diciamo con serenità, nella consapevolezza che per questa Amministrazione comunale, così come per qualsiasi altra, una simile impresa non sia per nulla agevole. E’ dura, infatti, combattere gli sprechi, le rendite di posizione, gli interessi consolidati, e poi recuperare anche efficienza gestionale. Tuttavia, non c’è un’altra scelta da compiere.
Nessuna caccia alle streghe, però. Al contrario, il sostegno e lo stimolo a quanti, con responsabilità ed equilibrio, sapranno incamminarsi per il bene comune in questa strada difficile e tortuosa.
Proprio per questo, per la complessità della questione e la consistenza della posta in gioco, è doveroso auspicare, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, che ci sia la massima trasparenza possibile nei processi decisionali e la più larga partecipazione e condivisione nelle scelte.
In fondo, questa partita del risparmio e dell’efficienza riguarda tutti i cittadini cavesi, nessuno escluso.