E’ indubbiamente un bel colpo il finanziamento ottenuto dal Comune di Cava de’ Tirreni dalla Regione Campania per l’edizione invernale de “Le Corti dell’Arte”, di sicuro una delle poche e vere manifestazioni di spessore nel panorama culturale metelliano.
Va anche segnalato, in verità, che al di là della valenza del progetto, il finanziamento trova una delle sue ragioni nel fatto che a governare la Regione ci sia un certo Vincenzo De Luca. Insomma, non è per grazia ricevuta, ma far parte della corte politica deluchiana qualche vantaggio lo dà. E questo, comunque, va salutato in modo più che positivo. Anzi, se proprio si vuole spaccare il pelo, è auspicabile che questa vicinanza politica, che qualcuno, vale a dire l’opposizione, legge come sudditanza, dia anche altri favorevoli risultati, a cominciare dall’ospedale cittadino.
Detto ciò, il finanziamento per quanto cospicuo non è poi così consistente come appare di primo acchito, se si pensa che va ripartito con altri quattro comuni (Nocera Superiore, Sarno, Siano e San Valentino Torio), dove, ovviamente, saranno ospitati alcuni degli eventi proposti. Tuttavia, gli appuntamenti musicali in calendario per il prossimo periodo natalizio costituiscono una buona ossatura per un programma di un certo livello. Insomma, una volta tanto, il nostro beneamato assessore Polichetti partirà da una base di qualità cui aggiungere iniziative più leggere ma non meno valide, soprattutto in termini di intrattenimento, così come in modo egregio riuscì a mettere insieme lo scorso Natale. Volendo usare una sua espressione, avrà un po’ d’olio per non friggere il pesce solo con l’acqua.
Tutto ciò, però, non cambia i termini della questione circa la mancanza di una politica culturale da parte dell’attuale Amministrazione. Non sarà questo finanziamento, infatti, per quanto significativo, importante e interessante, a fare della nostra una città della cultura così come, con entusiasmo eccessivo e pretenzioso, titola il relativo comunicato l’Ufficio Stampa del Comune metelliano che, ogni tanto, si fa prendere la mano, smettendo così i panni istituzionali per trasformarsi in Ufficio Propaganda.
Una città della cultura diventa tale non in ragione di un finanziamento regionale, che oggi c’è e domani chissà, ma in virtù della capacità progettuale e strategica del Governo Municipale, chiamato a fare scelte e investimenti mirati. E’ vero, come osserva il sindaco Servalli, che la gestione comunale soffre di evidenti, innegabili difficoltà di bilancio. E’ altrettanto vero, però, che quando si vuole i quattrini si trovano. L’ultimo esempio, in termini cronologici, sono i circa centomila euro spesi per lo stadio comunale. Lavori necessari (nell’ipotesi però sfumata di una Cavese ripescata in Lega Pro) e i soldi sono usciti fuori. E’ una questione di scelte e di priorità, quindi.
Tuttavia, ci piace evidenziare il sincero e condivisibile proposito del sindaco Servalli quando, sempre nel comunicato stampa di ieri, dichiara l’obiettivo, come in più di un’occasione già manifestato, di “qualificare la Città sotto un alto profilo culturale, con questa ed altre iniziative importanti che sono in corso e che speriamo di poter annunciare quanto prima”.
Speriamo che sia davvero così, ma soprattutto che l’attuale Amministrazione comunale ponga in essere una politica culturale di qualità che spazi a trecentosessanta gradi. E’ una questione di soldi, ma fino ad un certo punto. E’ soprattutto una questione di scelte strategiche e di idee chiare. E per ora, al riguardo, si vede molta improvvisazione e poche idee.
Ad ogni modo, nonostante tutto, confidiamo nel sindaco Servalli, anche se non ci ha mai abbandonato la convinzione che la strada per l’inferno sia lastricata di buone intenzioni. (foto Gabriele Durante)