Vietri sul Mare, il professor Aniello Di Mauro alla “Congrega letteraria”
“Clizia era una ninfa, figlia di Oceano, che, come racconta Ovidio nel IV libro delle Metamorfosi, era perdutamente innamorata di Apollo che però era innamorato della mortale Leucòtoe che riesce a sedurre con uno stratagemma. Gelosa della fanciulla, Clizia decide di rivelare al padre di Leucòtoe l’unione di sua figlia con il dio del Sole che lui punisce facendola seppellire viva. Apollo, perduta l’amata Leucòtoe, non volle più vedere Clizia, la quale, perciò, cominciò a deperire, rifiutando di nutrirsi e bevendo solamente la brina e le sue lacrime. Apollo, impietositosi, la trasformò in un fiore, in grado di cambiare inclinazione durante il giorno secondo lo spostamento del Sole nel cielo: il girasole”.
A raccontare il mito di Clizia è stato il professor Aniello Di Mauro, grande cultore di letteratura contemporanea, già professore di latino e greco nei licei salernitani, durante il terzo appuntamento degli “Incontri di Cultura” della “Congrega Letteraria”, organizzati nello storico oratorio dell’Arciconfraternita della SS. Annunziata e del SS. Rosario di Vietri Sul Mare dal professor Antonio Gazia, da Alfonso Mauro e Francesco Citarella, con la collaborazione e il sostegno del Sindaco, l’avvocato Francesco Benincasa e dell’Assessore alla Cultura Giovanni De Simone.
Il professor Aniello Di Mauro ha trattato con semplicità e chiarezza il tema della serata :”Montale, Clizia e il Fascismo”, che è stato presentato dal professor Antonio Gazia il quale ha ricordato l’importanza che assume il personaggio di Clizia nella poetica di Montale :”La figura di Clizia è una nuova Beatrice classica. Un angelo salvifico che affida il riscatto ai valori della cultura”. Il professor Di Mauro ha spiegato la poetica di uno dei massimi poeti italiani che nel 1975 ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura , precisando che Montale non era un ermetico:” La sua era una poesia di pensiero. Diceva che: ”La poesia è un sogno fatto alla presenza della ragione”. Di Mauro ha raccontato l’amore tra Irma Brandeis, una giovane ebrea americana, e Montale:” Irma venne a Firenze per approfondire i suoi studi su Dante e volle conoscere il poeta degli “Ossi di seppia”. In quell’incontro, che segnò tutta la vita di Montale, nacque la scintilla. Lui era sposato con Drusilla Tanzi, denominata “La mosca”, alla quale aveva dedicato molte poesie. Quando venne a sapere della relazione di Montale con Irma, Drusilla minacciò di suicidarsi. Irma, a seguito della promulgazione delle leggi razziali, fu costretta a tornare in America. Dopo un rapporto epistolare l’unione tra i due , che durò quasi cinque anni, si concluse. Montale sublimò questa storia, questa passione, e trasformò Irma in Clizia, figura reale che si trasfigura e diventa una donna angelo, simbolo della poesia, della cultura, della civiltà. Ma la cultura, che è un privilegio, purtroppo è anche una condanna perché nulla può contro la barbarie , contro la violenza”.
Le poesie di Montale: “I Mottetti”, “le Nuove Stanze”, “Bagni di Lucca”, “La Primavera Hitleriana”, sono state recitate con passione e con la professionalità di un grande attore dal professor Luigi Alfinito, e spiegate dal professor di Mauro che ne ha analizzato la struttura, la metrica e il significato. Nella sua Lectio Magistralis il professor Di Mauro ha anche spiegato il fonosimbolismo, presente in alcune poesie di Montale, il significato di ”correlativo oggettivo” e l’importanza che ha avuto Dante per la poesia di Montale. Alfonso Di Mauro ha letto, in inglese, la poesia “ La terra desolata” di Thomas Stearns Eliot mentre il Vicesindaco, l’avvocato Antonietta Raimondi ha sottolineato l’importanza della poesia:” La poesia, che influenza i pensieri e i comportamenti, è un arricchimento per tutti, soprattutto per i giovani che sono il nostro futuro”.
La Direttrice Artistica dell’Associazione “Estate Classica”, la professoressa Nella Pinto, ha presentato un trio d’archi composto dalle brave musiciste: Carmen Armenante e Laura D’Angelo, ai violini, e Giovanna Di Domenico, al violoncello, che hanno eseguito dei suggestivi brani di Ennio Morricone, Antonino Conti e Carlos Garder. Anche il professore dantista, Mario Aversano, ha voluto manifestare il suo apprezzamento per l’interessante relazione del professor Di Mauro. Il Sindaco Francesco Benincasa, in tarda serata, è riuscito ad arrivare all’oratorio per salutare il suo grande amico, Aniello Di Mauro.