Vietri sul Mare, conclusi gli “Incontri di Cultura” de “La Congrega Letteraria”
Si sono conclusi, con il fotoreporter salernitano Michele Amoruso, venerdì sera, nell’oratorio dell’Arciconfraternita della SS. Annunziata e del SS. Rosario di Vietri sul Mare, gli “Incontri di Cultura” de “La Congrega Letteraria”, organizzati dai Direttori Artistici, Antonio Gazia e Alfonso Mauro, con la collaborazione di Francesco Citarella.
Il fotografo freelance Michele Amoruso ha raccontato, attraverso le sue parole, ma soprattutto attraverso le sue meravigliose immagini, un viaggio intitolato:” Idomeni, il viaggio dei rifugiati attraverso l’Europa”, un emozionante fotoracconto che ha evidenziato le reali e drammatiche condizioni di vita dei rifugiati, scappati dalla guerra civile in Siria, ma anche dall’Afghanistan, dal Pakistan e da altri paesi del Medio Oriente, arrivati a Idomeni per attraversare il confine greco ed entrare nella Repubblica di Macedonia che i migranti intendono attraversare per giungere in Germania e nei paesi del Nord Europa, come la Svezia. Il trentunenne Amoruso, partito da Salerno, è stato per oltre una settimana a Idomeni, in una stazione ferroviaria che ospitava oltre quindicimila rifugiati, per documentare attraverso le sue foto, pubblicate in tutto il mondo, la vita delle persone accolte in quello che si è trasformato in un grande campo profughi che, nel 2016, è arrivato ad “ospitare” una quantità di migranti dieci volte superiore alla sua capienza massima. Oltre cinquanta le foto raccontate dal giovane fotoreporter che, attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica, è entrato nell’anima delle persone fotografate, soprattutto donne e bambini, negli occhi dei quali si leggeva, la tristezza, la malinconia, ma a volte anche la gioia e la speranza:” Quello che ho visto e vissuto a Idomeni mi ha segnato profondamente. E’ stata un’esperienza difficile, l’impatto emotivo era straziante”.
Amoruso ha raccontato del muro anticarro, in acciaio e filo spinato, che si estende per sessanta chilometri lungo il confine tra la Grecia e la Macedonia: ” E’ continuamente pattugliato dai militari armati di mitra”, che alcune persone dormivano avvolte in buste della spazzatura e di aver dormito insieme ai profughi nelle piccole e fredde tende del campo, dove arrivavano a dormire anche otto persone: ” C’era poca legna da bruciare e per cercare di riscaldarsi molti hanno bruciato anche materiali sintetici che hanno intossicato alcune persone”. Amoruso ha spiegato che nel campo scarseggiava l’acqua ed anche i medici presenti erano pochi:” C’erano solo quattro medici per 15.000 persone. Molti facevano file anche di dodici ore per farsi visitare o per far visitare i loro bambini”. Amoruso ha sottolineato l’importanza di ascoltare le persone che vivono nella sofferenza:” Chiedete loro di cosa hanno veramente bisogno e soprattutto, cercate di ricucire le loro anime che probabilmente resteranno strappate per sempre”.
Particolarmente emozionante la testimonianza del professor Rosario Pellegrino, già direttore della Caritas, della Diocesi di Cava – Amalfi che ha ricordato il lavoro dei volontari della Caritas Diocesana in occasione degli sbarchi degli immigrati a Salerno:” Ho partecipato a nove sbarchi. Ho visto la gioia dei migranti quando toccavano terra, e i bambini, ad alcuni dei quali gli scafisti avevano buttato i genitori in mare, che giocavano con i palloncini che gli avevano donato i volontari della Caritas. Queste persone non sono numeri, sono storie di persone perseguitate che devono farci riscoprire il valore dell’umanità”. Anche la responsabile delle attività di emergenza del comitato di Salerno e provincia della Croce Rossa Italiana, Vania Parisi, ha raccontato quello che accade durante gli sbarchi dei migranti al porto di Salerno:” Ci sono stati, dal 2014 ad oggi , 15 sbarchi con tredicimila migranti”. Spesso si parla della presenza di scabbia tra i migranti sbarcati, una malattia contagiosa della pelle che è semplice da trattare e debellare: ” Con un trattamento va via in pochi giorni. Queste persone non sono appestate”.
Vania Parisi ha raccontato che le emozioni più forti le ha provate quando ha partecipato all’operazione “Mare Nostrum”:” Siamo arrivati quasi fino alle coste della Libia dove abbiamo recuperato tanta gente. Nei loro occhi, quando li abbiamo salvati, ho letto la gioia”. Alla serata hanno partecipato gli Assessori del Comune di Vietri Mario Pagano e Giovanni De Simone, che da sempre sostengono, anche con la loro costante presenza, le iniziative della Congrega Letteraria, che hanno portato i saluti del Sindaco Francesco Benincasa e sottolineato l’importanza della manifestazione:” Vietri ha bisogno di queste iniziative”. La serata è stata impreziosita dall’esibizione delle musiciste: Carmen Armenante e Laura D’Angelo al violino; Maria Teresa Liuzzi, alla viola, e Giovanna Di Domenico, al violoncello, dell’Associazione “Estate Classica”, diretta dalla professoressa Nella Pinto, che hanno eseguito brani di Vivaldi, Jeckins e il famoso tema del film di Steven Spielberg “Schindler’s List”, scritto da John Williams. durante la serata è stato consegnato dal giornalista Francesco Barbato, al giornalista Aniello Palumbo, il Premio Internazionale Circolo Della Stampa e Stampa Estera Costa D’Amalfi che ogni anno viene assegnato, per meriti giornalistici, a chi promuove la cultura, dall’associazione presieduta dal giornalista Andrea Pellegrino. Consegnati i premi in ceramica della “Congrega Letteraria” realizzati dalla BAR a Cosmo Di Mauro, presidente della Pro Loco di Vietri sul Mare; alla professoressa Nella Pinto, presidente dell’Associazione “Estate Classica”, e all’editrice della “Quaderno Edizione”, la dottoressa Stefania Spisto.