scritto da Redazione Ulisseonline - 28 Aprile 2016 15:30

Vietri, il Regolo imperfetto di Carmine Mari alla Congrega Letteraria

“Tutto era pronto per la tanto attesa Fiera del Santo Crocefisso. Su tutta la piana e fuori le mura di Porta Elina erano stati montati decine di banchi e chioschi. Numerosi commercianti si affannavano a esporre in bella mostra pezze di tessuto, stoffe, pelle lavorata e oggetti in terracotta. Una vasta area era dedicata alla vendita di animali. Non mancavano i panettieri che sfornavano ciambelle di ogni tipo, dolci e frittelle. La Fiera del Santo Crocefisso era una festa alla quale partecipavano saltimbanchi, giocolieri e musicisti, oltre a un gran numero di mendicanti. Attirava tantissimi acquirenti e la città incassava un mucchio di soldi dagli espositori”.

Si svolgeva così, nel 1239,  l’antica Fiera del Crocefisso, raccontata dallo scrittore salernitano Carmine Mari  nel suo  libro ”Il regolo imperfetto”, edito dalla “Atmosphere libri” presentato durante l’ultimo appuntamento della “Vetrina della Congrega Letteraria” presso l’Oratorio dell’Arciconfraternita  della SS. Annunziata  e del  SS. Rosario,  di Vietri sul Mare, organizzato dalla Direzione Artistica della “Congrega Letteraria” nelle persone del Professor Antonio Gazia e  del giovane Alfonso Mauro, in collaborazione con  Francesco Citarella e Andrea Pellegrino, della segreteria organizzativa, e con il patrocinio del Comune di Vietri, nella persona del Sindaco, Francesco Benincasa e  in particolare dell’Assessore alla Cultura, del Comune di Vietri Giovanni De Simone che  ha sottolineato il successo delle iniziative della Congrega Letteraria: “Stiamo puntando tantissimo sulla cultura e sulla valorizzazione del nostro territorio. La Congrega Letteraria sta contribuendo tantissimo al rilancio della cultura a Vietri che sta crescendo come Polo Culturale”.

A presentare il libro, ambientato nella Salerno del 1239, quando la città contava una popolazione di circa diecimila abitanti, ed era già famosa  per la sua Scuola di Medicina, è stato il professor Antonio Gazia che ha sintetizzato la trama del libro che racconta di  Rogerius, figlio del magister crociato Giovanni, morto in Terrasanta durante la crociata di Federico II  che è  sulle tracce di un medicinale prodigioso, ricavato dalla muffa di una bacca,  e di uno strumento: “il regolo” che serviva per purificarlo. ” Un libro avvincente, incalzante, coinvolgente”, ha spiegato il professor Gazia che  ha anche analizzato la tecnica narrativa utilizzata dall’autore:” E’ un thriller storico articolato con sequenze narrative di diversa natura che danno al racconto un incedere incalzante. Non ci sono pause. Anche il tempo della narrazione è fondamentale: il tempo della Storia e il  tempo del racconto   riescono a   coesistere. Anche lo spazio in cui si svolge la storia e determinante per la narrazione: leggendo il libro si ha la sensazione di star vivendo i fatti nella Salerno del 1239. Il lettore riesce a stare dentro la storia dalla quale è coinvolto”. Alcuni brani del libro sono stati letti dalla professoressa Rossella Nicolò e da Alfonso Mauro. Uno scrittore di talento Carmine Mari, di origini vietresi, che   ha spiegato come è nata  l’dea di scrivere un libro sulla Salerno Medievale: “Avevo voglia di scrivere un romanzo storico su Salerno e, leggendo  la storia degli ordini monastici che seguivano le crociate e che il Gran Maestro Hermann Von Salza, fidato consigliere di Federico II di Svevia, era morto proprio a Salerno, il giorno stesso della  lettura della scomunica papale di Federico II, ho deciso, partendo da  questo incipit, di  creare un intreccio narrativo avvincente, ma che tenesse d’occhio la”storia”.

Mari nel suo romanzo ha ricreato uno spaccato politico-sociale della Salerno del 1239, con i personaggi vissuti in quel periodo come Giovanni Da Procida, che fu  anche il tutore di Manfredi figlio di Federico II. Un libro che è costato a Mari oltre quattro anni di studio e impegno:” Non  ho  inventato nulla, ma solo attinto le informazioni da antichi codici e da testi di biografi di epoca medioevale. Quando si ambienta un romanzo in un periodo storico l’errore è sempre dietro l’angolo e quindi bisogna verificare tutto per evitare degli errori storici”.

Alla serata ha partecipato anche il professor Paolo Peduto, docente di Archeologia all’Università di Salerno che ha sottolineato le  difficoltà che s’incontrano nello scrivere un romanzo storico come quello di Carmine Mari e richiamato gli eventi storici raccontati nel libro.

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