Vietri, Filippo Corridoni nel libro “Un Sindacalista Rivoluzionario” di Luca Lezzi presentato alla Congrega Letteraria
Filippo Corridoni, una delle figure politiche più interessanti del movimento operaio italiano, un mito del sindacalismo, è stato raccontato nel libro “Filippo Corridoni. Un Sindacalista Rivoluzionario” scritto dal ventiseienne Luca Lezzi, responsabile del Circolo Proudhon di Salerno, che è stato presentato nel primo dei tre incontri previsti nell’ambito della rassegna culturale “La Vetrina Letteraria” organizzata all’interno dello storico e suggestivo oratorio dell’Arciconfraternita della SS. Annunziata e del SS. Rosario di Vietri sul Mare, dai direttori artistici della “Congrega Letteraria” il professor Antonio Gazia e Alfonso Mauro, con la collaborazione del vicecoordinatore di Informagiovani di Vietri, Francesco Citarella.
“Congrega Letteraria”, come ha ricordato Alfonso Mauro, è suddivisa in tre sezioni: gli “Incontri di Cultura”; il “Premio Poesis” e “ La Vetrina Letteraria”. A ricordare che Filippo Corridoni fu un giovane sindacalista rivoluzionario, anima dell’interventismo popolare, che partì volontario per la guerra, nonostante la salute malferma, durante la quale venne ucciso, 100 anni fa, il 28 ottobre del 1915, a soli 28 anni; sono stati, oltre all’autore, il Senatore Alfonso Andria e il professor Alfonso Conte, docente di Storia Contemporanea al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Salerno, che ha contestualizzato storicamente Corridoni: “E’ una figura non molto conosciuta del 900 italiano. Nato nelle Marche, a Pausula, oggi Corridonia, proviene da una famiglia umile e già all’età di 18 anni comincia a lavorare in una importante industria metallurgica di Milano. Si forma nell’ambiente milanese di attivisti e agitatori sindacali dei primi del ‘900 quando si avvertono forti difficoltà a livello economico e sociali”.
Il professor Conte ha ricordato che quella era anche l’epoca dell’attacco al Primo Ministro Giolitti, al Parlamento e alla borghesia: “Che è stato il ceto dominante di tutta l’età liberale. La critica nei confronti di questa borghesia, che gode di privilegi, corrisponde al desiderio di una maggiore giustizia sociale. Corridoni, che è un figlio del popolo, aderisce alle rivendicazioni di un Movimento Operaio che in quegli anni è più vivo e presente a Milano”. Il professor Conte ha anche spiegato che in quegli anni, alla vigilia della prima guerra mondiale, nasce l’Unione Sindacale Italiana:” Un sindacato che non è più disposto a trattare, ma che inizia ad assumere l’arma dello sciopero generale come strumento di risoluzione delle controversie e di lotta politica. Sono soprattutto i giovani che in questo periodo iniziano ad assumere un atteggiamento polemico. Tra loro ci sono, oltre a Corridoni, anche De Ambris e Benito Mussolini che, però non aderisce mai in maniera dichiarata, ma è spesso vicino alle posizioni dei sindacalisti rivoluzionari. Nel 1912, proprio grazie all’appoggio di questi sindacalisti, Mussolini riesce ad assumere la direzione dell’Avanti, l’organo ufficiale del Partito Socialista”.
Il professor Conte ha ricordato che Corridoni venne arrestato molte volte:” Sia per quello che scriveva, sia perché guidava manifestazioni di operai” e precisato che i sindacalisti rivoluzionari non crearono un partito, ma un movimento: “Per loro è importante la spontaneità dell’azione. Labriola definisce il sindacalismo rivoluzionario: uno stato d’animo”.
Il Senatore Alfonso Andria, antesignano del centrosinistra salernitano, ha ricordato che si è speculato sulla figura di Corridoni che Mussolini fece diventare un simbolo della destra.
“Si è fatta una strumentalizzazione della figura di Corridoni che aveva un’attitudine multiforme: ha letto e scritto di Marx, enfatizzandolo; è stato un sindacalista rivoluzionario che affermava:” l’emancipazione dei lavoratori deve essere opera dei lavoratori stessi”. Ha però avuto simpatie per l’interventismo di Mussolini nel 1913. Io penso che Corridoni, nel suo pensiero, fosse di sinistra”.
Per Luca Lezzi Filippo Corridoni era un uomo libero: ”Oggi abbiamo perso la possibilità di avere degli uomini liberi: c’è bisogno di etichette, di categorie. Corridoni è stato un personaggio importantissimo per la storia: c’è bisogno di una riattualizzazione dei suoi testi e saggi come “Sindacalismo e Repubblica”.
L’Assessore Mario Pagano, che ha portato i saluti del Sindaco Benincasa, ha sottolineato l’importanza della manifestazione:” Di elevato spessore culturale. Va incentivata”. Ha contribuito alla riuscita della serata anche il giovane Vincenzo Pedace.