scritto da Nino Maiorino - 13 Ottobre 2019 09:59

Trincerone, sottovia e zone limitrofe

Dei problemi collegati alla viabilità della parte nord del trincerone-sottovia, quasi quotidianamente questo giornale ne parla e su Facebook vi sono, poi, lamentele, commenti, suggerimenti, chiose, talvolta pettegolezzi, a volte accompagnati da interventi sconclusionati o incomprensibili.

Un fatto è però certo: già precedentemente all’apertura del sottovia la situazione in quel punto, era complicata e pericolosa; ora, con l’apertura della rampa inferiore la situazione è divenuta quasi drammatica.

Anch’io ho più volte evidenziato le problematiche, ultimamente nel “colloquio” con il sindaco Servalli, pubblicato in data 7 ottobre, e quindi non sto a ripeterle per non tediare i lettori: ma è diventato indispensabile che il Sindaco e tutto il suo staff tecnico si mettano al lavoro per adottare interventi “urgentissimi” volti a scongiurare non tanto i disagi che quotidianamente si sopportano, ma i pericoli gravi che automobilisti e pedoni corrono.

Checché ne dica qualche consulente, sostenitore dell’amministrazione, il quale, facendo lo struzzo, vale a dire insabbiando sempre più profondamente la testa, oltre a non gradire coloro che, come noi, cercano di fare il loro mestiere evidenziando i disagi e i pericoli che si corrono in città, fa anche interventi fuori luogo dai quali trapelano sperticate lodi dell’attuale amministrazione, e accusa noi di non essere obiettivi.

E non lo dico per polemica o personale antipatia verso il personaggio, che non ho il ”piacere” di conoscere, ma per evidenziare un settarismo che non solo non porta a niente, ma non fa certamente gli interessi né della cittadinanza né dell’amministrazione, la quale, in questa materia, sembra stia facendo gli stessi errori che ha fatto per oltre un anno per la questione dei furti che avvenivano in città giorno e notte, che Servalli & Co. minimizzavano, portando fuori strada anche le Autorità di P.S. provinciali; solo quando Servalli ha finalmente avuto il coraggio di dire che la situazione era veramente fuori controllo si è assicurata la piena collaborazione delle Forze pubbliche e, fortunatamente, sembra che il pericoloso e delinquenziale fenomeno sia finalmente cessato.

Vuole adottare il sindaco Servalli, guidato dai suoi consulenti, la stessa politica?

Spero proprio di no, perché, altrimenti, tanti sarebbero costretti a rivedere le loro opinioni sulle sue capacità non solo amministrative.

E torniamo alla pericolosità della parte nord del trincerone-sottovia, causata principalmente dalle difficoltà di attraversare, per chi proviene dal sud, la rotatoria tra la SS18 e Via Atenolfi, la quale, già problematica prima dell’apertura della rampa inferiore, ora è divenuta insostenibile, non solo per la lentezza con la quale i grandi mezzi, Tir, pullman, ecc., debbono procedere, ma anche per la eccessiva velocità di chi proviene dal sottovia.

Il limite di 50km.ora, pure se rispettato, è eccessivo; se poi si considera che quasi sempre non viene rispettato da molti indisciplinati automobilisti, si giunge alla pericolosa situazione che si è verificata qualche giorno addietro allorquando si è sfiorato un rovinoso impatto tra due autovetture, una delle quali venuta fuori a velocità sostenuta proprio dalla rampa inferiore, che avrebbe potuto avere conseguenze mortali.

Ebbene, alla luce di quanto è stato tante volte scritto e denunciato, non mi esimo dal suggerire all’amministrazione, per il doveroso senso di collaborazione che ha sempre caratterizzato questa attività, qualche provvedimento che, fino a quando non sarà completata l’opera con la prosecuzione del secondo tratto come dall’originario progetto, oltre a risolvere il problema, ha anche il vantaggio di non richiedere l’impiego di grandi risorse economiche.

Ho già scritto che il limite di 50 km.ora, sulle rampe superiori, è eccessivo nei due sensi di marcia; potrebbe andare bene nella rampa inferiore, ma nell’ultimo tratto va assolutamente ridotta a 30, costringendo gli automezzi al rallentamento forzato con i più volte indicati “dissuasori”, il cui utilizzo andrebbe a beneficio del traffico anche sulle rampe superiori.

Rimane comunque il problema del traffico automobilistico e pedonale all’incrocio con Via Atenolfi, ora divenuto estremamente pericoloso per i pedoni, anche per il passaggio pedonale nella curva all’angolo di Villa Alba, passaggio che va assolutamente spostato.

E in considerazione della difficile situazione che da anni affligge anche le strade circostanti, vale a dire Via Atenolfi, Via Edoardo De Filippis, Via Luigi Ferrara, oramai perennemente intasate da veicoli, suggerirei l’adozione di provvedimenti drastici che potrebbero risolvere tantissimi problemi.

Prima di tutto sarebbe opportuno istituire un senso unico nel tratto di Via Atenolfi che da Villa Alba conduce all’incrocio con Via Carillo, per proseguire con il senso unico in Via De Filippis, fino alla piazzetta nella quale vi è la Farmacia Cammarota. Contemporaneamente sarebbe opportuno istituire il senso unico il Via Luigi Ferrara, dal nord a sud, vale a dire dal Palaeventi alla strettoia che conduce alla Farmacia Cammarota.

Questi due sensi unici costringerebbero il traffico autoveicolare a confluire tutto su Via dei Fabbri la quale pure dovrebbe essere a senso unico dalla piazzetta della Farmacia Cammarota fino al semaforo dell’incrocio con la SS.18.

Tutto il discorso va, ovviamente, approfondito nei dettagli, ma, ripeto,  potrebbe risolverebbe molti dei problemi di intasamento e sicurezza che oggi ci assillano.

Non mi nascondo che ci sarebbero aspre opposizioni da parte dei commercianti, specialmente quelli meno lungimiranti, come già è accaduto in passato.

Ma quando si parla di bene della comunità, di sicurezza dei cittadini, di inquinamento acustico e da emissione di scarichi automobilistici, l’opposizione di alcuni non può e non deve condizionare l’operato di coloro che debbono istituzionalmente occuparsi di tali imprescindibili valori.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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