scritto da Carolina Milite - 10 Dicembre 2020 16:37

Strada Provinciale dell’Avvocatella ancora chiusa. Esposto al Prefetto dei residenti della zona

Sono passati tre mesi da quando è stata chiusa la Strada Provinciale 75 che collega Cava de’ Tirreni a Vietri Sul Mare nel tratto tra Avvocatella e Padovani e di riaprirla ancora non se ne parla.

L’interruzione della viabilità comporta da oltre 120 giorni pesanti disagi per i residenti dei due Comuni che abitualmente usufruiscono di quell’arteria stradale. La strada fu chiusa all’indomani di un incendio di vaste proporzioni divampato in un terreno privato a ridosso del santuario dell’Avvocatella, con conseguente franamento di materiale sulla via sottostante. Immediatamente il Comune di Cava de’ Tirreni ha emanato l’ordinanza Sindacale n. 71 con la quale viene disposta la chiusura della SP 75 in attesa che vengano portati avanti i lavori di manutenzione e messa in sicurezza del tratto stradale. Da allora il silenzio.

Il Comitato Civico Dragonea ha provveduto a presentare prima una lettera al Sindaco di Cava Vincenzo Servalli per sollecitare l’Amministrazione comunale  per la riapertura della SP75 e poi un esposto dei residenti della zona alla Provincia di Salerno e ai Sindaci dei Comuni di Cava de’ Tirreni e Vietri sul Mare, ma ad oggi i solleciti non hanno trovato riscontro e la strada è ancora sbarrata. Ragion per cui nella giornata di ieri è stato inviato tramite PEC un sollecito agli Enti interessati e già citati, nonchè al prefetto di Salerno, in cui viene espresso profondo disappunto per il silenzio assurdo ed intollerante che fa  preoccupare tutti i cittadini che usufruivano quotidianamente della strada SP 75. Il percorso alternativo attualmente utilizzato è gravato di ben tre tratti semaforizzati, oltre alla difficile percorribilità di ulteriori tratti interessati quotidianamente da parcheggio lungo la carreggiata, impedendo a volte anche il passaggio di mezzi di soccorso.

Nella nota si legge che da una comunicazione dell’assessore Angela Infante del Comune di Vietri sul Mare si apprendono notizie molto preoccupanti: “In definitiva, lo scrivente Settore prende atto che per il Comune di Cava de’ Tirreni, rappresentato dai suoi organi gestionali e politici, non sussiste alcuna “urgenza qualificata” a provvedere all’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza della SP 75 e quindi alla riapertura dell’ordinaria fruibilità della strada in tempi brevi. Pertanto, la Provincia di Salerno provvederà autonomamente a compulsare e diffidare i proprietari del versante prospiciente la sede stradale ad eseguire gli interventi di propria competenza ed, in caso di loro mancata collaborazione, ad attivare gli ordinari rimedi apprestati dall’ordinamento vigente, rappresentando-non senza rammarico-che i tempi di ripristino della SP75 non sono, allo stato, preventivabili”.

Tutto ciò causa non pochi timori. Si legge nella lettera “Se i contenuti di quanto sopra riportato saranno confermati, la posizione assunta dal Comune di Cava de’ Tirreni sarebbe grave ed ingiustificata, anche per il tempo trascorso, oltre centoventi giorni, senza neanche emettere le ordinanze, senza che vi fosse un giustificato motivo.

La cosa preoccupa ancora di più, in considerazione che la maggioranza della proprietà sovrastante la SP 75 risulta di proprietà di una Associazione denominata “Amici della Avvocatella”, quindi di quel contesto aggregatosi al famoso Santuario che, da anni, in più giorni della settimana, utilizza la parte di strada prima e dopo del Santuario a parcheggio, occupando buona parte della carreggiata, spesso impedendo il libero transito nel silenzio e con la tolleranza di tutti”. 

Preoccupa ancor di più quanto dichiarato dalla Provincia, in ordine all’impossibilità di definire i tempi necessari per l’attuazione degli interventi propedeutici alla riapertura della strada.

Il Comitato Civico Dragonea ritiene che sia assolutamente indispensabile operare un accesso agli atti di tutti e tre gli Enti, per verificare quanto fin qui eventualmente posto in essere, ovvero i motivi del ritardo e della mancata attuazione del procedimento. Inoltre, chiede al Prefetto Francesco Russo un autorevole intervento affinché la questione possa tornare nei normali canoni, in modo da garantire il diritto di tutti i cittadini di conoscere i motivi del ritardo, le attività fin qui poste in essere, e cosa più importante quando sarà riaperta la strada SP75 “Avvocatella”.

I residenti delle località interessate sono stanchi di risposte evenescenti e scaricabarile sui proprietari dei fondi, dei rimbalzi di responsabilità tra gli Enti e delle promesse in periodo elettorale cadute nel dimeticatoio e non è escluso che presto possano dar vita a manifestazioni di protesta nei riguardi di chi dalla poltrona lancia slogan, ma non interviene per risolvere la problematica.

Diplomata al liceo classico, ha poi continuato gli studi scegliendo la facoltà di Scienze Politiche. Giornalista pubblicista, affascinata da sempre dal mondo della comunicazione, collabora con la rivista Ulisse online sin dalla sua nascita nel 2014, occupandosi principalmente di cronaca politica e cultura. Ideatrice, curatrice e presentatrice di un web magazine per l'emittente web Radio Polo, ha collaborato anche col blog dell'emittente radiofonica. Collabora assiduamente anche con altre testate giornalistiche online. Nel suo carnet di esperienze: addetto stampa per eventi e festival, presentazione di workshop, presentazioni di libri e di serate a tema culturale, moderatrice in incontri politico-culturali.

Una risposta a “Strada Provinciale dell’Avvocatella ancora chiusa. Esposto al Prefetto dei residenti della zona”

  1. Sono passati tre mesi dalla chiusura della strada e la risposta del Comune di Cava sembra scontata, se n’è lavato le mani, non vogliono assolutamente intervenire perchè la questione non frutta voti o visibilità. Solo una cosa però ho capito (vedasi albero di Natale striminzito e volto al risparmio, subito tolto dopo le polemiche), se non si passa alla vera protesta dei cittadini, questi signori continueranno a fare i cronisti anzichè i governanti del territorio che si sporcano le mani di vero lavoro. I cittadini di Dragonea (ricordo che sono circa 2000 persone) a questo punto penso si faranno sentire presto e di persona, in quel caso, chi fa lo struzzo che si insabbia la testa dovrà cacciarla fuori e rispondere del proprio operato.

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