Scala, domani nella cattedrale di San Lorenzo si concludono le cerimonie liturgiche in onore della beatificazione di Suor Maria Celeste Crostarosa
Domani sabato 25 giugno, alle ore 18.00, si concluderanno a Scala nella cattedrale di San Lorenzo le cerimonie liturgiche in onore della beatificazione di Suor Maria Celeste Crostarosa.
La Beata, nata a Napoli, spiritualmente e materialmente attraverso parte della reliquia del suo corpo, tornerà in quel Monastero del Santissimo Redentore di Scala che aveva tanto amato e che per primo aveva visto nascere la ”Regola” che il Signore Gesù suo sposo aveva voluto.
Al termine della cerimonia, in processione con le Suore Redentoriste, nel piazzale interno del Monastero, il Presidente dell’Associazione Sentieri&Cultura di Cava de’ Tirreni Anna Dell’Isola, farà dono alla madre Superiore Suor Imma Di Stefano di una targa in ceramica, rappresentazione dell’immagine della “Santa Priora” concepita dall’artista già nell’età matura quando la Beata esprime la sua massima spiritualità e che, in seguito, si tradurrà nei primi miracoli di Suor Celeste. L’opera racchiusa nel colore rosso fosco della sua cornice rinnova l’espressione artistica di quella visione che suor Celeste ebbe nel realizzare l’abito dell’Ordine da Lei fondato, la targa andrà ad intitolare la Sala di accoglienza degli ospiti del Monastero.
La venerabile ora Beata suor Maria Celeste Crostarosa (1696-1755) è un chiaro esempio di come il “genio femminile” operi nella Chiesa, spesso precorrendo i tempi. Vissuta nella prima metà del 1700, la redentorista napoletana conterranea di Sant’ Alfonso Maria de Liguori e più tardi unita al Santo dagli stessi ideali di fede, è stata beatificata il 18 giugno 2016 nella cattedrale di Foggia, città dove visse gli ultimi vent’anni della sua vita e dove fondò il Monastero del Santissimo Salvatore.
La cerimonia di Beatificazione a Foggia avvenuta nel Santuario dell’Incoronata è stata celebrata da cardinale Angelo Amato, delegato di papa Francesco e Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi alla presenza di numerosi arcivescovi e vescovi della Regione Puglia e alle rappresentanze delle suore e dei missionari redentoristi, presenti in tutto il mondo.
Mentre era ancora novizia, Giulia, con il nome di Suor Maria Celeste, il 25 aprile 1725, ricevette quella rivelazione con la quale Gesù le chiese di fondare un nuovo Ordine che nel mondo fosse il prolungamento della Sua vita e delle Sue virtù. Nel proto monastero di Scala Suor Celeste dà vita alla regola e all’Ordine del SS. Salvatore che più tardi prenderà il nome del SS. Redentore.
Al contempo nel 1733 Sr M. Celeste Crostarosa, osteggiata, è costretta ad allontanarsi dal Monastero di Scala per le incomprensioni con il vescovo di Castellammare Mons. Falcoia che alla regola ricevuta da suor Celeste dal suo “sposo”, così Ella soleva chiamare Gesù, opponeva la sua regola con profondi cambiamenti che modificavano del tutto la regola originaria.
Lasciata Scala insieme alla sorella, dopo un lungo peregrinare e solo dopo alcuni anni giunge a Foggia dove la Volontà di Dio la chiamava per fondare un altro Monastero Redentorista.
L’8 giugno 1750, Papa Benedetto XIV concesse l’approvazione della Regola: il Monastero di Scala, oggi nell’Arcidiocesi di Cava – Amalfi, diventava la prima Comunità d’un Ordine Monastico e Suor Celeste allora come oggi veniva riconosciuta come madre dello spirito.
La Crostarosa cagionevole di salute si spense nel Monastero di Foggia il 14 settembre 1755, non rivedendo più la sua terra natia, proprio nel momento in cui il sacerdote che l’assisteva, pronunciava le parole “consumatum est” (“tutto si è compiuto”), tratte dalla Passione secondo San Giovanni.