Scala, domani la novizia cavese dell’Ordine delle Monache Redentorista Lodovica D’Amato prenderà i voti nel Duomo
Domani pomeriggio alle ore 16,00, nel Duomo di San Lorenzo a Scala, nel corso della Celebrazione eucaristica presieduta da S. E. Monsignor Orazio Soricelli, Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ tirreni, la novizia cavese Lodovica D’Amato emetterà i voti di povertà, castità e obbedienza con la professione temporanea nell’Ordine del Santissimo Redentore.
A dare notizia di questa nuova vocazione oltre alla famiglia D’Amato è la Comunità delle Monache Redentoriste di Scala.
Il Monastero del SS. Redentore, situato in via Largo Monastero, 4, a Scala, compreso nella Diocesi Cava – Amalfi è ai più sconosciuto, anzi forse la stessa cittadina di Scala, il borgo più antico della Costiera Amalfitana è ignoto o quantomeno poco conosciuto ai tanti cittadini salernitani e cavesi.
Il Monastero nacque nel 1720 ad opera della beata Madre Maria Celeste Crostarosa, fondatrice dell’Ordine del Santissimo Redentore, immerso nel verde dei terrazzamenti tra i pini e i castagni che trasfondono pace, tranquillità e gioiosità spirituale nel volto delle quindici Suore di Clausure che compongono la Comunità.
Il protomonastero di Scala ancora oggi è richiamo di tanti ragazzi e ragazze negli incontri giovanili pastorali con le suore di clausura, per lo più giovani e di cultura.
Le suore possono ricevere nell’interno della cinta delle loro mura a forma semicerchio come le braccia del Gesù posto nel grande atrio prospiciente il vecchio caseggiato del 1700, chi chiede una parola di conforto. L’ombra dall’albero del Pepe e di un vecchio Ulivo fanno da cornice a chi è in cerca di chiarezza spirituale, mentre il cimitero interno posto alla fine di una ripida salita danno al complesso quell’aria di rispetto di adorazione deferenziale.
Alle quindici Suore, che non è permesso uscire perché di clausura, conferisce loro quella protezione voluta dal Signore dalle vanità esterne.