Sarno, sui tabelloni pubblicitari Franco Annunziata attacca il Comune: “Gestione sprecona e poco trasparente”
Secondo l'ex consigliere comunale, la sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un monito non solo per Sarno, ma per tutte le amministrazioni comunali che si trovano a gestire spazi e beni pubblici
La recente sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato la decisione del Tar Campania sul caso degli impianti pubblicitari a Sarno sta suscitando grande dibattito. Franco Annunziata, ex consigliere comunale di Sarno e già consigliere provinciale, interviene con parole dure nei confronti dell’Amministrazione comunale, accusata di aver adottato una gestione poco trasparente e sprecona.
Annunziata ha definito la vicenda “l’ennesimo esempio di accanimento della giunta comunale nei confronti di una realtà imprenditoriale locale, che avrebbe invece meritato un dialogo costruttivo e una gestione più razionale della situazione”. L’ex consigliere comunale non ha risparmiato critiche al modus operandi dell’amministrazione comunale di Palazzo San Francesco, accusata di aver alimentato una battaglia legale costosa e, a suo dire, evitabile.
“Le spese legali sostenute dal Comune di Sarno per questo contenzioso sono uno spreco di denaro pubblico che grava sulle tasche dei cittadini. L’intero procedimento è stato gestito in modo approssimativo, ignorando principi fondamentali di buona amministrazione e trasparenza”, ha dichiarato Annunziata.
Secondo l’ex consigliere comunale, la sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un monito non solo per Sarno, ma per tutte le amministrazioni comunali che si trovano a gestire spazi e beni pubblici. Annunziata ha anche auspicato un intervento della Corte dei Conti: “È necessario fare chiarezza sull’utilizzo delle risorse pubbliche in questa vicenda. La Corte dei Conti dovrebbe verificare se le scelte dell’amministrazione abbiano causato un danno erariale”.
L’invito di Annunziata è quello di mettere fine a un approccio conflittuale e di adottare soluzioni amministrative più equilibrate e partecipative. “È il momento di riflettere e di cambiare rotta, privilegiando la collaborazione e il rispetto delle normative, anziché alimentare contenziosi che non portano beneficio alla comunità”.
