Sarno, Franco Annunziata critica le nomine di staff al Comune e l’aumento della spesa pubblica
Annunziata pone l’accento sul costo sempre più elevato della macchina amministrativa comunale
“La recente determina per la nomina dell’ufficio di staff del sindaco di Sarno solleva pesanti dubbi sulla trasparenza e sull’effettiva utilità di una procedura che, sotto la parvenza di una selezione pubblica, cela in realtà un sistema clientelare e discrezionale”.
A denunciarlo è Franco Annunziata, già consigliere comunale di Sarno e attuale consigliere provinciale, che in un comunicato stampa attacca duramente l’operazione voluta dal primo cittadino Francesco Squillante.
«Quello che stanno facendo è semplicemente prendere in giro i sarnesi -afferma Annunziata- si fa finta di indire un bando pubblico, ma in realtà è solo una facciata. La commissione non stila una graduatoria di merito, ma un semplice elenco di idonei con criteri generici, come la laurea triennale. Alla fine, tutta la documentazione passa al sindaco, che decide in totale discrezionalità chi nominare. È evidente che si tratta di nomine di fiducia mascherate da selezione pubblica, un gioco di fumo negli occhi per far sembrare tutto regolare».
Annunziata pone poi l’accento sul costo sempre più elevato della macchina amministrativa comunale: «Questa procedura non solo è opaca, ma ha anche un impatto significativo sulle casse pubbliche. Tra l’ufficio di staff, il portavoce del sindaco, le società di servizi esterne e le consulenze, le spese aumentano a dismisura. Siamo di fronte a un continuo esborso di denaro pubblico che grava sulle tasche dei cittadini senza alcun ritorno concreto in termini di servizi o di efficienza amministrativa», ha continuato.
L’ex consigliere comunale invita quindi l’Amministrazione comunale a un cambio di rotta immediato: «È ora di dire basta a queste pratiche che alimentano il clientelismo e sottraggono risorse preziose alla collettività. La politica deve tornare a essere trasparente e responsabile, a partire dalle nomine, che devono essere fatte sulla base di competenze reali e di una selezione vera, non di logiche di appartenenza o fedeltà politica».