Salerno, una delle nuove strade cittadine sarà dedicata a monsignor Arturo Carucci
“Una strada di Salerno sarà dedicata a Monsignor Arturo Carucci. Inizieremo immediatamente le procedure. E’ un atto doveroso”. Lo ha annunciato il Sindaco di Salerno, l’architetto Vincenzo Napoli, che ha conosciuto Monsignor Arturo Carucci: “Un personaggio prestigioso, dall’occhio acuto e indagatore. Un uomo di cultura a tutto tondo che molto ha dato alla nostra città”. L’annuncio è stato fatto durante il convegno dedicato a Monsignor Carucci organizzato, a dieci anni dalla sua morte, nella Sala del Gonfalone del Comune di Salerno, dalla cognata, Nietta Carucci Penta, Presidente dell’AMMI:” Arturo ha speso una vita nello studio della storia della nostra città. Un uomo che ha lasciato tante tracce della sua presenza e che oggi è ricordato con ammirazione ed affetto, ci sentiamo onorati di essere stati suoi parenti”.
Monsignor Gerardo Pierro, che ha dedicato un suo breve scritto alla famiglia Carucci:” Ho voluto ravvivare il ricordo di Monsignor Carucci che ha saputo coniugare il suo essere presbitero secondo il cuore di Dio, con l’amore all’Arte. Era un benemerito della cultura, non solo ecclesiastica, ma della cultura con la “C” maiuscola. I Salernitani e la Chiesa di Salerno, non dovrebbero dimenticarlo” Il Vescovo Emerito, ha ricordato che Monsignor Carucci è stato Direttore del Museo Diocesano:” Se oggi abbiamo il nostro Museo lo si deve a lui” e che don Arturo era uno scrittore di razza:” Anche Papa Giovanni XXIII, si complimentò con lui per i suoi volumi: La “Storia di Salerno” e gli “Avori salernitani”, che aveva letto”. Pierro ha anche ricordato che la sera del 12 gennaio del 2006, Monsignor Carucci, dopo aver ricevuto l’ultima confessione gli donò il calice regalatogli dalla mamma per la prima messa:” Ritenni opportuno assegnarlo al Seminario Metropolitano. Monsignor Carucci è una luce che splende nel cielo di Salerno”. L’ingegner Antonio Braca , Storico dell’Arte e funzionario della Soprintendenza di Salerno, ha ricordato il grande contributo che Monsignor Carucci ha dato alla conoscenza della storia della nostra città e alla conservazione dei suoi beni culturali: ”Se abbiamo conservato un patrimonio artistico di primo livello, è stato solo grazie alla sua tenacia e forza. Dopo il terremoto dell’80 non esisteva la Protezione Civile, esisteva don Arturo Carucci che, con Ugo Pecoraro, ha recuperato le opere d’arte della città portandole nelle strutture della Chiesa, cartellinandole.
Tutti lo chiamavamo don Arturo, perché riconoscevano in lui la schiettezza, l’onestà, la passione, il coraggio: doti che lui incarnava con la sua salernitanità”. Il dottor Ermanno Guerra ha ricordato di avere avuto il privilegio di conoscere Monsignor Carucci:” Ho avuto modo di conoscere la sua passione, il suo impegno e il suo legame straordinario con il patrimonio artistico di questa città . Ha avviato la realizzazione del Museo Diocesano che è oggi il gioiello artistico di Salerno. E’ stato un protagonista culturale della nostra città”.
La professoressa Amalia Galdi, docente di Storia Medievale all’Università di Salerno, ha ricordato di aver lavorato con Monsignor Carucci:” Sono onorata di avere avuto la sua amicizia. Aveva una grande curiosità intellettuale e una grande ampiezza di conoscenze. Fondamentale il suo impegno civile e religioso”. La professoressa Galdi ha soprattutto parlato del Carucci storico:” Ha pubblicato già da giovanissimo libri, articoli. Il centro del suo interesse è stato sempre Salerno, in particolare la storia Longobarda – Normanna a cui ha dedicato la maggior parte dei suoi lavori. La città dovrebbe ricordarlo più spesso”.
E’ intervenuto anche don Mario D’Elia, che è stato Direttore del Museo Diocesano, dopo Carucci, che ha ricordato di aver scritto un libro su Monsignor Carucci: “Don Arturo (1912-2006), quasi un’autobiografia”, dove racconta nei dettagli la vita dell’eroico “Cappellano del Sanatorio”. Tra le tante persone che hanno voluto bene a Monsignor Carucci, vi erano anche i nipoti: Antonio Vitale, Pasquale Lebano e Ugo Gatti.
Don Arturo Carucci e` stato il mio padre spirituale. Un grande uomo, sacerdole liberale di alta cultura e coraggio durante la seconda guerra mondiale. ho un libro da lui scritto con una commevente dedica.