In ogni presepe, Gesù rinasce. Sicuramente è rinato durante l’interessante ed emozionante serata dedicata al presepe e al Natale organizzata dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi, Presidente dell’associazione culturale “Parco Storico Sichelgaita”, al Circolo Canottieri Irno, presieduto dal dottor Alberto Gulletta.
A raccontare il presepe, protagonista della famosa commedia di Eduardo De Filippo ”Natale in casa Cupiello”, è stato il professor Francesco D’Episcopo, che ha ricordato il divertente dialogo tra Luca Cupiello e il figlio Tommasino:” Luca chiede al figlio Tommasino:” Te piace ‘o presepe?”. Purtroppo Tommasino gli risponde che non gli piace, provocando sconforto e dolore in Luca che sogna il presepe che per lui rappresenta l’armonia, la metafora più bella e poetica dell’esistenza. Purtroppo la vita non è un presepe. Bisognerebbe cercare di costruire dei presepi dell’anima”.
Il professor D’Episcopo, ha raccontato la trama della commedia scritta nel 1931 spiegando il significato profondo dell’opera eduardiana:” Il napoletano è nato per sognare e non per vivere la realtà della vita, perché la vita non corrisponde mai ai suoi sogni; attraverso il sogno cerca di preservare la poesia della vita. Il Benino, il pastore che nel presepe è disteso a sognare, rappresenta il grande sognatore che vuole continuare a sognare, aspettando l’Avvento, l’arrivo del bambino Gesù. Il capolavoro di Eduardo è una sorta di testamento, un insegnamento, un invito a voler continuare a coltivare e a credere nei veri valori della vita. A continuare a sognare e a non lasciarsi condizionate troppo dalla realtà, soprattutto quando la realtà è brutta e violenta. Luca è l’ultimo Don Chisciotte dell’amore e della pace che lotta contro i mulini a vento. Questa non è una lotta completamente inutile. Qualche speranza ancora c’è”.
Del suo bellissimo e grande presepe ,( ha le dimensioni di 2,20 x 2,60 x 2,80 metri), esposto permanentemente nell’ala laterale del Tempio di Pomona, ha parlato, con l’ausilio di alcune immagini, Anna Barone De Riso:” Il mio presepe è nato oltre quarant’anni fa. Costruirlo per me è stato come un gioco affascinante. Ho sempre amato i presepi e dopo la visita al presepe Cucciniello, del ‘700 custodito nel museo di San Martino a Napoli ho provato a fare il “mio presepe dal sapore antico”. Nacquero così i miei primi pastori: la Madonna, San Giuseppe, il Benino, i Re Magi. Dipingevo le testine che mi procuravo a San Gregorio, poi costruii la capanna, le case, i banchetti. Il mio presepe si espandeva e si affollava: troppo per la mia casa. Da qui l’idea di donarlo alla Curia di Salerno, sperando che il mio esempio possa risvegliare in qualcuno il desiderio di sperimentare e continuare quest’antica tradizione”. La serata è stata impreziosita dalla presenza di due zampognari, Aniello Tancredi e Pietro Pisano, del gruppo cilentano” Kiepò”, che hanno suonato la classica “Novena di Natale”, “La Tarantella” e altri brani tradizionali natalizi. L’onorevole Alfonso Andria ha recitato con ironia, da grande attore qual è, un brano a più voci tratto dalla ‘A cantata d’e pasture di Raffaele Viviani; “Buono Natale” di Salvatore Di Giacomo, la divertente “Presepio in costruzione” di Ferdinando Russo, la simpatica e umoristica poesia del compianto Agostino Rizzo ”Sulo Natale”, e cantato” Quanno nascette Ninno”.
La nota attrice Elena Parmense, ha affascinato tutti recitando un Carme di Alfano I, tradotto dal latino in napoletano dal maestro Guido Cataldo, mentre l’attore e regista teatrale, Gaetano Stella, ha recitato una poesia di Salvatore Di Giacomo, la suggestiva poesia “Natale è ogni juorn”, scritta da Guido Cataldo, e cantato la “Canzone di Razzullo”, tratta dalla “Cantata dei Pastori”. La poetessa Elena Mancusi Anziano, ha recitato, con la consueta bravura, una poesia di Trilussa “Natale de guera” e la poesia scritta dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi” Benino, pastore di pace”.