Si è conclusa con un buon riscontro di pubblico, la terza edizione della mostra d’arte a Monaco di Baviera dal titolo “Artisti Italiani Contemporanei dal 1900 al 2015”.
L’iniziativa rientra in una serie di mostre ed esposizioni proposte dalla società internazionale Re D’ Italia Art che tratta di opere dal valore inestimabile, ma con un occhio di riguardo ai talenti emergenti.
Alla mostra ospitata nelle prestigiose sale dell’Hotel Angelo di Monaco era presente una sezione di opere contemporanee, che si estende dal moderno fino alla Pop Art. La mostra si è rinnovata presentando e ponendo in risalto esempi di pittura e scultura provenienti da tutta Italia dalla Sicilia alla Lombardia.
In esposizione opere adottate dalla Società di artisti contemporanei come Sarah Arnaout e Antonello Capozzi oltre ad un gran numero di sculture di ispirazione religiosa e laica, che fanno parte della lunga tradizione artistica d’Italia. Le opere provengono da collezione di prestigiosi collezionisti italiani.
Eccezionalmente si sono potute esporre rarissime sculture, insieme a incisioni, litografie e quadri.
Simbolismi intrinsechi nell’opera di diversi artisti dialogano tra moderno e contemporaneo, tra diversità formali e similitudini imprescindibili. Una grande varietà di artisti con stili propri e unici messi a confronto attraverso l’approfondimento di ogni singola opera che lascia col fiato sospeso. L’intento è quello di coinvolgere il cittadino, avvicinandolo all’arte, tramite l’approfondimento e la conoscenza di alcuni dei maestri di spicco nel vasto panorama artistico italiano. Oltre cinquecento opere, quadri, libri, bassorilievi, sculture, preziosi manoscritti di Paul Gauguin per la prima volta, in esposizione con opere di collezionisti privati italiani per culminare in un evento pubblico di grande importanza.
Protagonisti i giovani artisti salernitani guidati da Domenico Villano.
“Nuove opportunità – ha spiegato il responsabile Marco Giordano – si aprono per i nostri talenti che si sono fatti conoscere in un prestigioso territorio, che rende omaggio a una stagione artistica irripetibile, quella sviluppatasi tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta, tra Roma e Milano”.