scritto da Redazione Ulisseonline - 05 Giugno 2015 08:35

Salerno, per la prima volta al S. Leonardo un intervento di chirurgia funzionale post-ictus

Per la prima volta, a Salerno,  ieri mattina, in una delle sale operatorie dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, un paziente sessantaseienne che,  a causa di una contrattura del gomito dovuta ad  un ictus cerebrale subito sei anni fa,  non poteva più utilizzare il braccio destro che rimaneva  rigidamente  piegato lungo il corpo, è stato sottoposto ad un intervento  di chirurgia funzionale post-ictus cerebrale.

Ad effettuare l’operazione è stato il professor Nicola Maffulli, Primario di Ortopedia presso la Queen Mary University of London, Ordinario di Medicina Fisica e Riabilitativa all’Università degli Studi di Salerno e Primario di Ortopedia all’Ospedale Fucito di Mercato San Severino,  che per la prima volta ha operato nella struttura ospedaliera di Via San Leonardo.

“Il paziente aveva il gomito del braccio destro  piegato oltre i novanta gradi, e non riusciva più a stenderlo. L’intervento è consistito nell’allungamento funzionale dei tendini che erano contratti, e dei muscoli che, iperattivi a causa dell’ictus, causavano questa contrattura in flessione. Dopo un periodo di fisioterapia, il paziente, tra circa cinque mesi, potrà nuovamente utilizzare l’arto”.

Questo tipo di intervento, che fa parte del grande capitolo della chirurgia funzionale dei pazienti con problemi neurologici,  come spiegato dal Dottor  Lucio  Cannaviello, il primario del Dipartimento di Fisiatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, non era mai stato eseguito  prima.  Alla fine dell’operazione, durata meno di una ora, il gomito  del paziente era del tutto esteso.

” Il paziente sarà ora in gesso per un paio di settimane, e poi in un tutore” -ha spiegato il professor Maffulli. “Ci  tengo a precisare che il mio approccio è del tutto interdisciplinare: l’anestesia è stata eseguita per via plessica e quindi   il paziente era “sveglio” durante l’operazione, e l’intervento stesso è di fatto inutile se non vi è una collaborazione a 360° con i colleghi fisiatri, che dovranno poi prendersi carico della riabilitazione del paziente”.

Il professor Maffulli, che dopo l’operazione ha preso l’aereo per Londra, dove abitualmente effettua questo tipo di operazioni, ha spiegato che anche a Salerno è ora possibile effettuare questi interventi  che  portano ad un migliore recupero delle articolazioni del paziente colpito da ictus, che potrà quindi relazionandosi fisicamente meglio con il mondo circostante.

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