“Se la commedia è stata di vostro gradimento, applaudite e tutti insieme manifestate la vostra gioia”. Con questa frase, usata da Ottaviano Augusto, il fondatore dell’impero romano, nell’ultimo giorno della sua vita, ha concluso la sua interessante relazione il professor Michele Di Filippo, già Preside dell’Istituto “Regina Margherita”, presentata alla Sala Moka di Corso Vittorio Emanuele, durante l’incontro organizzato dall’associazione culturale “Il Caffè dell’Artista”, presieduta dalla professoressa Florinda Battiloro, che da tempo è molto attenta a valorizzare e promuovere la cultura in città con varie iniziative.
Il Professor Di Filippo ha ricordato che la morte di Augusto è avvenuta il 19 agosto del 14 dopo Cristo, a Nola, all’età di settantasei anni, mentre tornava da Benevento dove era arrivato insieme a Tiberio, dopo essersi fermato a Capri e Napoli: “L’ultimo giorno della sua vita, chiese uno specchio, si fece sistemare i capelli e, chiamati i suoi amici, chiese loro se avesse ben recitato la commedia della vita. Il suo mausoleo si trova al Campo Marzio nel centro di Roma”.
Il professore salernitano ha sottolineato l’importanza di Augusto per la storia di Roma e non solo:”Segna la svolta di un’epoca in quanto trasforma la Repubblica Romana in Principato. Durante il suo impero, è nato Gesù Cristo, tra il 7 e il 4 avanti Cristo, e quindi con lui vi è anche la svolta tra l’era cristiana e quella post cristiana”.
Il professor Di Filippo, ha raccontato la vita di Augusto: “A quattro anni perse il padre. Era pronipote di Caio Giulio Cesare. Alla morte del prozio apprese di essere stato adottato da lui, per testamento, come figlio ed erede. Conquistò e mantenne il potere per quarantaquattro anni: il suo principato fu il più lungo della Roma imperiale. Ottaviano, introdusse riforme d’importanza cruciale per i successivi tre secoli: riordinò il nuovo sistema amministrativo provinciale, riorganizzò le forze armate e il sistema di difesa dei confini imperiali. Regalò a Roma un lungo periodo di pace e nel 9 avanti Cristo dedicò alla città un altare alla Pace, la famosa “Ara Pacis”.
Ottaviano Augusto ebbe come collaboratori del Regno, Agrippa, che s’interessò di edilizia,(fece costruire il Pantheon) e Mecenate, che promosse un grande movimento culturale”Poeti latini come Virgilio, Orazio, Livio e storici come Tito Livio ebbero come loro astro Ottaviano Augusto che fu lui stesso un letterato dalle molteplici capacità”.
Il professor Di Filppo, ha raccontato anche che Augusto introdusse una serie di leggi a protezione della famiglia: “Con la Lex Iulia si proibiva ai senatori e ai loro figli di sposare donne che avessero generato profitto con il loro corpo”.
Durante la serata sono stati letti dalla professoressa Elisa Sparano Bosco, dalla giornalista e scrittrice Maria Serritiello e dal dottor Aldo Sessa, alcuni passi tratti dall’Eneide di Virgilio; dalle Res Gestae di Augusto, e dalla biografia scritta da Svetonio.