“Una giornata particolare” è da considerarsi patrimonio dell’umanità!”. Ad affiancare il film diretto da Ettore Scola nel 1977 ai patrimoni dell’umanità che l’Unesco ha inserito in un apposito elenco, è stato il dottor Adolfo Gravagnuolo, esperto di cinema, che, durante l’incontro ”Omaggio ad Ettore Scola” organizzato al “Circolo Canottieri Irno”, presieduto dal dottor Alberto Gulletta, dall’associazione “50&Più” presieduta dall’imprenditore Giovanni Marrandino, con la collaborazione della Responsabile del Comitato Donne, la professoressa Rosa Volpe, ha ricordato il grande successo riscosso in tutto il mondo dal film interpretato da Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
“E’ stato presentato in concorso al 30º Festival di Cannes. Ha ottenuto vari riconoscimenti internazionali vincendo il Golden Globe quale miglior film straniero e ricevendo inoltre due candidature al Premio Oscar, per il miglior film straniero e per il miglior attore, a Marcello Mastroianni”.
Secondo Gravagnuolo il film di Scola è perfetto per quattro motivi :”Per l’articolazione della vicenda, per i sentimenti espressi, per l’ambientazione e per il contrappunto esistente tra le immagini visive e il sonoro, che non è musica, ma la cronaca radiofonica della visita di Hitler a Roma. Un film definito da tutti un capolavoro. Per me un film da antologia”.
Gravagnuolo ha raccontato brevemente la trama del film:” A Roma, il 6 maggio 1938, durante la visita di Hitler in Italia, tutti accorrono ad acclamarlo. Nel “Palazzo Federici” in Via 21 Aprile, i due protagonisti, complice una merla fuggita dalla cucina della donna, si incontrano, si conoscono, si riconsiderano esclusi e per poche ore diventano protagonisti della loro storia di isolati. In quelle poche ore emergono i loro sentimenti e i loro impulsi. La Loren è una casalinga trasandata mentre Mastroianni è un radiocronista dell’Eiar licenziato per la sua omosessualità e la sua avversione al Regime. E’ l’incontro di due similitudini e di una vita anormale dove tutto doveva essere normale”.
Adolfo Gravagnuolo ha ricordato le origini campane di Scola ”E’ nato a Trevico in provincia di Avellino” e che era un bravo vignettista:” Inviava le sue caricature al giornale satirico “Marc’ Aurelio” che gliele pubblicava. Poi è passato al cinema: negli anni ’60 è stato soggettista e sceneggiatore di film importanti della commedia all’italiana come “Il Sorpasso”, “La marcia su Roma”, “I Mostri”. Dopo aver raccontato dell’esordio alla regia di Scola:” Nel 1964 con il film “Se permette parliamo di donne” con Vittorio Gassman, che insieme a Manfredi e Mastroianni, sarà uno degli attori preferiti da Scola”, Gravagnuolo si è soffermato ad analizzare il film “Il Commissario Pepe” girato da Scola nel 1969:” L’attore protagonista era Ugo Tognazzi che per l’interpretazione di questo film vinse molti premi. E’ forse uno dei film più importanti della Commedia all’Italiana. Il Commissario Pepe è un commissario della Buoncostume che mette a nudo tutti i difetti e i vizi sessuali della borghesia italiana. Un film estremamente coraggioso per l’epoca”. Gravagnuolo ha poi raccontato che Scola, dopo aver girato il film “Dramma della gelosia” con Giancarlo Giannini, Monica Vitti e Marcello Mastroianni, abbandona la scuola della “Commedia all’Italiana”: ”Prende una strada diversa: quella del grande autore, regalandoci vere perle di cinematografia. Passa dalla Commedia all’Italiana alla Commedia umana: racconta il tragico quotidiano che viene rappresentato con l’aspetto deformante e grottesco”. Gravagnuolo ha spiegato che i film di Scola hanno sempre suscitato l’entusiasmo del pubblico: ” Anche se la critica non lo ha amato. Scola ha avuto le stesse problematiche di Vittorio De Sica, di Sergio Leone e di Totò”.
Gravagnuolo ha ricordato che Scola aveva una cultura enciclopedica e spiegato che la sua filmografia era pirandelliana:” Nei suoi film mette a nudo i personaggi della storia: li smaschera, ma non li giudica. Non fa una cinematografia meravigliosa, né surreale. La sua cinematografia poggia sulla realtà di tutti i giorni”. Il dottor Gravagnuolo ha ricordato alcuni altri film di Scola: “C’eravamo tanto amati”; “Brutti sporchi e cattivi”; “Ballando ballando”; e recitato il testo di una stupenda canzone di Ivano Fossati:” C’è Tempo”, una vera poesia che ha accompagnato le immagini di un toccante video, realizzato con la preziosa collaborazione del geometra Romano Zega, con le scene del film “Una giornata particolare”.
A rendere ancora più magica la serata sono stati il maestro Gian Pio Vetromile, al piano, e il maestro Giuseppe Plaitano, al sax soprano, che hanno eseguito alcune delle colonne sonore dei film di Ettore Scola, come quella de “Il Commissario Pepe”, di Armando Trovajoli.