Salerno, medaglie d’oro per i medici salernitani dall’Ordine dei Medici
Pacche sulle spalle e abbracci tra i tanti medici che non si vedevano da anni, ieri mattina al Grand Hotel Salerno, prima dell’annuale cerimonia di consegna delle medaglie d’oro per i medici che si sono laureati 40 anni fa e dei loghi d’oro per gli iscritti da 50 e 60 anni, organizzata dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno.
La cerimonia si è tenuta alla fine dell’assemblea per l’approvazione del bilancio preventivo e consuntivo presentato dal Tesoriere dell’Ordine, il dottor Renato Cascone, che ha auspicato la possibilità di un maggiore incontro, nell’ampliata sede dell’Ordine, tra i giovani medici e i medici anziani. Al tavolo dei relatori vi erano ii Vicepresidente Giovanni D’Angelo, che ha ricevuto la medaglia per i 40 anni di laurea; Gaetano Ciancio; Maria Giacoma Gagliardo, e naturalmente il Presidente Bruno Ravera che durante la sua relazione ha ricordato che sono iscritti all’Ordine dei Medici della Provincia di Salerno 7400 medici ed odontoiatri.” I medici sono 6984, di cui 2211 donne, mentre gli odontoiatri sono 945, di cui 189 donne”. (Il conteggio tiene conto dei doppi iscritti).
Il Presidente Ravera ha sottolineato l’impegno dei medici premiati: ”Sono colleghi che hanno onorato la professione medica, esercitandola in un periodo estremamente difficile. Non è una celebrazione fine a se stessa è la consapevolezza di quello che è stato e una prospettiva per il futuro, partendo dal principio che chi controlla il presente, controlla il passato e chi controlla il passato, controlla il futuro. Sapendo bene da dove si viene si può capire bene dove si va: l’Ordine dei Medici sa da dove viene e sa anche dove andare”. Il Presidente Ravera ha ricordato le difficoltà che sta attraversando la Sanità nella nostra Regione :”La Sanità non è tutto, ma senza la Sanità tutto è niente. I Governi ritengono che la spesa sociale sia incompatibile con lo sviluppo della società e quindi effettua i tagli: negli ultimi sei anni sono stati tolti alla Sanità diciassette miliardi di euro. Le Regioni hanno scelto di risparmiare, nella sanità, in questi due anni, due miliardi e ottocento milioni di euro. E’ venuta in discussione l’autonomia decisionale del medico”.
Il Presidente Ravera si è soffermato a parlare anche dei giovani:” Tutti si preoccupano dei giovani, ma ben pochi se ne occupano. L’obiettivo dell’Ordine è di collaborare con le autorità, stimolandole, affinché la Sanità ritorni ad essere quello che deve essere: la prima preoccupazione di un Paese Civile”. Ravera ha ribadito la sua volontà di lasciare la carica di Presidente dell’Ordine :”La mia vicenda professionale nell’Ordine si è conclusa”. Sono intervenuti anche il dottor Pasquale Grimaldi, della Federazione Italiana dei Medici Pensionati, che ha annunciato la preparazione, da parte della Federazione, di un ricorso alla Corte dei Conti contro il blocco delle pensioni e il dottor Maurizio Mazzeo che ha parlato degli aspetti di politica ordinistica dell’Ordine.
Nove le medaglie assegnate per il 60° anno di Laurea (1956) con il Logo dell’Ordine d’oro ad Antonio Caggiano, fondatore della Federazione Italiana dei Medici di base di Salerno; Antonio Cortazzi, di Albanella, che è stato ufficiale sanitario, medico condotto, per oltre sessant’anni: ”Continuo ad esercitare la professione nel mio paese natale”; Francesco Ferraioli, che è stato al reparto di Neurologia dell’Ospedale di Cava dè Tirreni: ”Ho fatto anche lo specialista ambulatoriale per tutta la Costiera Amalfitana”; Bruno Fontana, già primario urologo all’Ospedale di Salerno, che ironicamente ha affermato:” Non so se questo attestato è per un inizio o per una fine”; Silvio Gravagnuolo, che ha un laboratorio di analisi a Cava dè Tirreni; Riccardo Martuscelli, medico di base salernitano ; Alfonso Palladino, Michele Pappacena, medico di Pontecagnano, già Direttore Sanitario alla Salus e Vincenzo Pastore.
Ventotto invece sono stati i medici laureati nell’anno 1966 (50° di Laurea) a cui è stato assegnato il Logo d’Oro dell’Ordine d’oro: Antonio Accardi, Camillo Alfinito, Ferdinando Annunziata, Antonio Borsellino, Camillo Caleo, Giuseppe D’Amora, Antonio De Angelis, Umberto De Martino, già Primario del Reparto di Cardiologia di Nocera Inferiore, Francesco Di Costanzo, Leonardo Di Leo, Antonio Esposito, Umberto Ferrara, Antonio Mario Ferrigno, Luciano Focilli, Giuseppe Francione, Giuseppe Giuliano, Ciro Guariglia, Giovanni Lauro, Francesco Longanella, Domenico Mennella, Luciano Muoio, Aldo Rescinito, Marcello Sansone, Maria Luisa Sbano, Emilio Serio, Benito Torrone, Domenico Veneziano, Antonio Vicidomini. Tutti hanno ricevuto la medaglia e la pergamena dal Presidente Ravera. Particolarmente emozionato il dottor Antonio Borsellino, Direttore del Centro Polidiagnostico Check-Up di Salerno: ”Uno non ci fa caso e poi, all’improvviso, si accorge che sono passati 50 anni. L’Ordine ce lo ricorda con molto affetto”.
La Medaglia d’Oro è per i centonovanta medici laureati nell’anno 1976 (40° di Laurea): Luigi Acampora, Giovambattista Adesso, Raffaele Albano, Luca Alfieri, Raffaele Ansalone, specialista in Medicina del Lavoro; Sabato Apicella, Antonio Apolito, Bruno Baldi, Felice Baldi, Gennaro Baldi, Giuseppe Barba, Mimmo Bellacosa, Giovanni Bellucci, Donato Biasiucci, Domenico Braione, Francesco Buonaiuto, Domenico Caggiano, Francesco Caiazza, Sabato Caiazza, Raffaele Calabrese, Antonio Calandriello, Giovanni Cammarota, Giovanni Canova, Giuseppe Antonio Capo, Alberto Capone, Donato Caputo, Pasquale Carelli, Gilberto Carluccio, Maria Cassanidu, Mariano Celano, Laura Cennamo, Vincenzo Centore, Nella Maria Caterina Cerino, Rocco Cimino, Cesare Cioffi, Giuseppe Contaldo, Raffaele Contursi, Giangennaro Coppola, Antonello Crisci, Professore Associato di Medicina Legale all’Università di Salerno( in questi giorni si sta occupando della consulenza tecnica per accertare il coinvolgimento dei due fidanzati Daniela Tura De Marco e Luca Gentile nell’omicidio di Eugenio Tura De Marco); Pietro Crudele, Eduardo Cucci, Raffaele D’Amato, Matteo D’Ambrosio, Aniello D’Amora, Giovanni D’Angelo, Gianfranco D’Antonio, Massimo D’Antonio, Brunello D’Urso, Giuseppe Dato, Agostino De Bellis, Giuseppe De Cicco, Addolorata De Crescenzo, Massimo De Divitiis, Nicola De Marco, Donato De Santis, Domenico De Simone, Mateo De Sio, Sergio De Vita, Nicola Del Regno, Mario Desiderio, Michelino Di Cosmo, Giovanni Di Cunzolo, Mario Di Filippo, Gabriele Di Lieto, Francesco Tredicesimo Di Luccio, Andrea Di Matteo, Carlo Di Vito, Dario Donadio, Eugenio Esposito, Ruggiero Falivene, Lucio Ferrannini, Antonio Ferrante, Gianluigi Ferrigno, Giovanni Ferro, Fortunato Ettore Antonio Finizio, Lucia Forabosco, Giuseppe Foselli, Bartolo Fusco, Nicola Gaimari, Pasquale Gallo, Raffaele Gallo, Rosario Gallo, Luigi Gargano, Concetta Garofalo, Nicola Gatto, Matteo Geremia, Giuseppe Giannatiempo, Orazio Giannella, Alfonso Giordano, Bartolomeo Giudice, Pietro Giudice, Michele Giugliano, Luigi Greco, Giovanni Gregorio, Giovanni Grimaldi, Angelo Grosso, Gaetano Guerra, Alfonso Ianniello, Walter Iannizzaro, Giovanni Ippolito, Luigi Landolfi, Rocco Langella, Caterina Leo, Giovanni Leo, Corrado Liguori, Cesare Lilli, Domenico Lisa, Mario Luciani, Pasquale Lupone, Antonio Macchiarulo, Gaetano Maffia, Diodato Maiorino, Marina Malandrino, Luigi Malatesta, Vincenzo Malinconico, Umberto Manco, Costantino Mancusi, Matteo Manzo, Raffaele Marciano, Elida Marino, Antonio Marra, Augusto Martino, Francesco Masillo, Pietro Masullo, Carmine Matola, Carlo Matrisciano, l’oculista Fausto Mazzone, Mario Milano, Giuseppe Malandrino Monaca, Pasquale Monaci, Bruno Musio, Michele Napoli, Roberto Napoli, Domenico Nigro, Giuseppe Normando, Vincenzo Occhiofino, Gaetano Pacente, Anna Padovano, Gennaro Passarelli, Luigi Pepe, Rosa Pepe, Giovanni Pericoli, Federico Perozziello, Franco Petrone, Domenico Petti, Raffaele Pinto, Marina Pizzolorusso, Mario Polverino, Lucio Posteraro, Antonio Giosuè Prisco, Guglielmo Ragni, Giuseppe Riccio, Fernando Rizzo, Luigi Rizzo, Frank Giacomino Romeo, Rosario Ruberto, Ugo Russomando, Carmelo Saggese, Marco Santamarina, Pasquale Santoro, Vincenzo Sapio, Eugenio Saponiero, Alfonso Savastano, Alberto Scarlato, Angelo Scarpa, Andrea Consolato Scibilia, Cataldo Senatore, Gerardo Senatore, Rossana Sinno, Livio Sintoni, Giovanna Smaldone, Renato Sola, Pietro Speranza, Renato Tajani, Maria Tesauro, Francesco Toledo, Giuseppe Torsiello, Umberto Tortora, Matteo Della Corte Tortora, Antonino Tramontano, Vincenzo Troia, Maria Giuseppa Trotta, Angelo Vastola, Sabato Vessa, Enrico Visconti, Gaetano Visconti, Alfonso Vitiello, Giovanni Vitolo, Alfonso Volo, Francesco Zammarrelli.
Prima della premiazione il dottor Vincenzo Sica parla con Ravera dell’ospedale Fucito di Curteri di Mercato San Severino.“Il 21 marzo m’incatenerò davanti all’Ospedale Fucito di Curteri, ma dovrebbero incatenarsi anche le istituzioni le quali dimenticano che il nostro Ospedale è stato già smantellato, affollando oltremodo l’Ospedale San Leonardo: i reparti di Ginecologia, Ostetricia, Oncologia, Emodialisi e Pediatria sono già stati trasferiti a Salerno. Io continuerò questa lotta fino alla mia morte e guai se dovesse morire una donna a causa del trasportato all’Ospedale di Salerno per una emorragia uterina che potrebbe provocare un collasso”.
A portare avanti la sua protesta contro la defunzionalizzazione dell’Ospedale Fucito di Curteri, è stato ieri mattina al Grand Hotel Salerno il dottor Vincenzo Sica, internista, già Assessore alla Sanità nel Comune di Fisciano, Presidente dell’Associazione “Diritto alla Salute”: ” Anche il Presidente Ravera deve impegnarsi a difendere la dignità dei nostri medici che da oltre venti anni si sacrificano nell’Ospedale di Curteri”.
Il Presidente Ravera che ha dato la sua disponibilità a parlare con Sica del problema, ha precisato:” L’Ordine dei Medici di fronte a una proposta della Cisl Università che vuole spostare l’attività didattica a Curteri, ha detto che è una follia e lo ripete. Altra cosa è mandare a Curteri i reparti come Medicina Legale, Chirurgia Pediatrica, e Gastroentologia che devono essere potenziate come strutture dell’Azienda Ospedaliera Universitaria. L’Ordine dei Medici vuole che non si chiuda nessuna struttura, tutt’al più che si riconverta”.