Salerno, la violenza nel calcio raccontata dal capo della Digos salernitana Luigi Amato
“Secondo i dati di una recente analisi, in Italia, negli stadi di calcio, durante le ultime stagioni calcistiche abbiamo avuto un ferito ogni 173mila spettatori. In Inghilterra hanno avuto un ferito ogni 73mila spettatori. In Germania il dato è ancora più sorprendente. Il modello italiano, applicato per la sicurezza negli stadi, tutto sommato non è tanto sbagliato. A Salerno, siamo passati dall’essere una delle tifoserie più aggressive e facinorose d’ Italia all’essere, nelle ultime tre stagioni calcistiche, fatta eccezione per singoli e sporadici episodi, una delle tifoserie più corrette, tanto che la nostra tifoseria continua ad andare fuori casa senza creare turbative all’ordine pubblico, anzi spesso subisce attacchi. La nostra tifoseria è cresciuta, è maturata”.
A presentare una approfondita analisi sul fenomeno della violenza negli stadi è stato il dottor Luigi Amato, Vice Questore Aggiunto e Capo della Digos di Salerno, che ha relazionato sul tema :”Lo Stato a difesa del cittadino e contro la violenza dentro e fuori dagli stadi”, durante la serata conviviale a lui dedicata, organizzata al Lloyd’s Baia Hotel dal Panathlon Club di Salerno, presieduto dal dottor Enzo Todaro, che ha scelto una tematica di grande attualità:” Un argomento inquietante, ma da affrontare con decisione e fermezza. Ci sono delle persone che vanno alo stadio con il proposito preciso di creare disordini. La cronaca nera è piena di episodi di violenza verificatisi sui campi di calcio. Bisogna isolare i violenti e ridare dignità e sicurezza agli spettatori che vogliono seguire con tranquillità, insieme alla famiglia, un evento sportivo”. Il dottor Todaro ha anche ricordato che il dottor Amato è un campione di nuoto di fondo:” Fa parte della squadra delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, con la quale ha raggiunto grandi successi”.
Il dirigente della Digos, ha spiegato che tra la gente c’è una percezione d’insicurezza totale verso lo stadio: ” Anche se solo il 10% delle persone che vanno allo stadio dichiara di percepire lo stadio come luogo insicuro”. Tanti sono comunque i tifosi di calcio:” Ventidue milioni d’italiani, il 48% della popolazione censita, dichiarano di essere tifosi di calcio. Di questi italiani il 98% vede la partita in televisione, a casa. Solo uno su tre dichiara di essere stato almeno una volta allo stadio. Gli spettatori televisivi che guardano le partite di Serie A, in una giornata, sono nove milioni e duecentomila persone. Quelli che vanno allo stadio, in tutta la stagione calcistica di Serie A, sono nove milioni”. Il dottor Amato ha spiegato che “La violenza negli stadi è una realtà che da tempo lo Stato affronta con determinazione. La violenza nel calcio rappresenta lo specchio della nostra società. Lo sport è una metafora della vita. Auspichiamo che gli stadi tornino a essere dei bellissimi luoghi, solo di sport, e per far questo è necessario l’impegno di tutta la filiera istituzionale. Bisogna riportare la gente, le famiglie, allo stadio. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma bisogna rilanciare la cultura della legalità nelle scuole, negli ambienti sportivi, e parlare anche con i tifosi, ma non aver nessun dialogo con quelli che cercano la violenza contro i quali è necessario applicare l’azione preventiva e repressiva. Abbiamo delle leggi molto severe in Italia che vengono applicate”. Bisogna riportare la gente, le famiglie, allo stadio. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma bisogna rilanciare la cultura della legalità nelle scuole, negli ambienti sportivi, e parlare anche con i tifosi, ma non aver nessun dialogo con quelli che cercano la violenza contro i quali è necessario applicare l’azione preventiva e repressiva. Abbiamo delle leggi molto severe in Italia che vengono applicate”. Il dottor Amato ha ricordato alcuni episodi di violenza verificatisi durante alcune partite giocate a Salerno o a Nocera:” Ricordo con amarezza le partite col Verona. Su quattro partite disputate tra Salerno e Nocera , due volte , a Salerno, sono finito in ospedale: una volta perché colpito da un sasso sul polso e un’altra volta per un mattone, lanciato durante gli scontri tra tifoserie fuori dallo stadio, che mi ha colpito al petto”.
Il Capo della Digos ha spiegato quello che è il modello italiano applicato per la sicurezza negli stadi:” E’ stato il primo modello in Europa a parlare di sicurezza partecipata; a coinvolgere nel governo delle manifestazioni sportive gli altri enti; il primo a creare l’osservatorio sulle manifestazioni sportive che coinvolge tutti gli attori della manifestazione. L’arresto differito è uno strumento importante che però non è stato prorogato”. Il dottor Amato ha spiegato che si deve sopperire alle deficienze strutturali di alcuni stadi ed anche al sistema di viabilità attorno allo stadio: ” A Salerno, ad esempio, abbiamo un impianto bellissimo, anche se un po’ datato, che è però servito da una viabilità disastrosa”.
Il dottor Amato ha anche ricordato la strage dell’Heysel, avvenuta nel maggio del 1985, e che il primo morto da stadio fu il 48enne salernitano Ciro Plaitano che, nel 1963, per una tragica fatalità, fu raggiunto da un colpo di pistola sparato in aria da un poliziotto che perse la testa durante la guerriglia che coinvolse le tifoserie della Salernitana e del Potenza. Amato ha anche ricordato l’episodio della morte dei quattro tifosi della salernitana: Ciro Alfieri, Vincenzo Lioi, Giuseppe Diodato e Simone Vitale, morti sul treno proveniente da Piacenza che andò a fuoco, e letto la sentenza del Tribunale del Riesame di Salerno, emessa a seguito della partita Salernitana – Nocerina che non fu giocata.