Salerno, la riabilitazione in età evolutiva: convegno al Salone dei Marmi
“Le lesioni cerebrali precoci, che accadono nel periodo pre – perinatale, rappresentano una delle più comuni cause di disabilità neurologica in età infantile. Sono circa il due per mille della popolazione i bambini che sviluppano una paralisi cerebrale. Un intervento abilitativo può portare a migliori risultati e a una minore compromissione funzionale se condotto durante il primo anno di vita: già dai tre ai dodici mesi, a seconda dei casi. Questo perché siamo in un periodo dello sviluppo in cui la plasticità del sistema nervoso centrale è massima, così come la possibilità che l’esperienza ambientale possa modificare, sia in termini funzionali che strutturali le connessioni neuronali. Anche se non si può arrivare, solitamente, a una cura completa del disturbo, si può arrivare a un miglioramento della qualità della vita del bambino che può arrivare ad essere autonomo. La famiglia ha un ruolo fondamentale. Migliore è la qualità dell’interazione madre – bambino più il bambino saprà capire le relazioni sociali, per cui è importante prevedere che un intervento condotto in età precoce venga rivolto sia al bambino che alla sua famiglia, al fine di promuovere un potenziamento delle capacità dell’intero nucleo familiare nel sostenere lo sviluppo del proprio bambino offrendogli la possibilità di crescere in un ambiente socialmente, motoriamente e cognitivamente stimolante”.
Lo ha spiegato ieri mattina, nel Salone dei Marmi di Palazzo di Città, il professor Andrea Guzzetta, Neuropsichiatra Infantile, Responsabile del laboratorio Smile dell’Università di Pisa, che ha tenuto una Lectio Magistralis su:”Neuroplasticità, Epigenetica, Intersoggettività: verso un nuovo modello di intervento precoce nel neonato a rischio evolutivo”, durante il convegno:” L’evoluzione degli interventi riabilitativi” organizzato dalla dottoressa Mariaconsiglia Calabrese, Presidente Regionale dell’Associazione Italiana Fisioterapisti: “Nell’intento di continuare ad offrire ai nostri associati e a tutti gli operatori della riabilitazione, offerte formative di spessore e nuove proposte organizzative. La riabilitazione in età evolutiva ha bisogno di proposte organizzative nuove che diventino poi proposte vissute sul territorio nell’integrazione Ospedale – territorio. Abbiamo competenze e professionalità, bisogna costruire proposte organizzative”; insieme al professor Giangennaro Coppola, Ordinario di Neuropsichiatria Infantile all’Università di Salerno, che ha moderato gli interventi dei relatori, e alla dottoressa Romana Pagano, Fisioterapista, Dirigente dell’AIFI Campania, che nel suo intervento ha rivendicato il ruolo del fisioterapista nella rete della riabilitazione in età evolutiva: ” Il fisioterapista è un elemento di congiunzione tra l’Ospedale, il territorio e il domicilio del paziente, in grado di prendersi carico della cronicità e della disabilità in età evolutiva”. La dottoressa Pagano ha anche lanciato l’idea del “Fisioterapista Dedicato”:” Un fisioterapista affidato al bambino già al momento della dimissione, che segue il fragile sviluppo del bambino nel proprio ambiente di vita. Anche di quei bambini domiciliati in aree rurali o lontani dai centri riabilitativi”.
Il professor Guzzetta ha spiegato il miglioramento che c’è stato negli ultimi anni rispetto all’intervento precoce nei neonati a rischio di disturbi neuromotori:” Le biotecnologie, la Risonanza Magnetica, l’Elettroencefalogramma, sono avanzate talmente tanto da permetterci, già in epoca neonatale, di fare previsioni a lungo termine: attraverso un semplice esame a un neonato siamo in grado di prevenire come sarà il suo futuro e di intervenire subito. Anche la clinica ha fatto passi da gigante e il risultato è che già nelle prime settimane di vita possiamo identificare i bambini a rischio e intervenire precocemente”.
Per il Direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università di Salerno, il professor Mario Capunzo, la riabilitazione rappresenta uno strumento fondamentale: “Ci sono giovani molto bravi e qualificati che però hanno poi difficoltà a trovare occupazione perché le risorse sono ridotte. Bisogna trovare un equilibrio a livello nazionale e regionale che tenga conto delle esigenze di cura della popolazione e di avere personale sempre più preparato che però deve avere la possibilità di poter svolgere la propria professione”. Il Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, il dottor Nicola Silvestri, ha portato i saluti del Direttore Generale, Nicola Cantone, e sottolineato la grande professionalità degli esperti della riabilitazione salernitana:” La Sanità deve essere corale. Tutti dobbiamo lavorare per un medesimo obiettivo”. La dottoressa Marina Ciriello dell’Università Federico II di Napoli ha spiegato che l’intervento riabilitativo, in presenza di bambini affetti da Paralisi Cerebrale Infantile, per essere efficace, deve essere :”Tempestivo, continuativo, intensivo e centrato sulla famiglia”.
Altrettanto interessanti gli interventi dell’architetto Rosalba Fatigati; del dottor Gianni Ferrari; della dottoressa Angela Limonciello e della dottoressa Titta Rescigno. A portare i saluti del Sindaco Vincenzo Napoli, il Consigliere Comunale Donato Pessolano, che da tempo segue le iniziative dell’AIFI. Presenti anche il Presidente dell’Associazione Italiana Terapisti Occupazionali, Michele Senatore e la dottoressa Raffaella Citro, della Federazione Logopedisti Italiani.