Salerno, la mostra “Un messaggio da aMare” inaugurata sabato sera al Tempio di Pomona
Il Mare, è il grande protagonista e filo conduttore della mostra “Un messaggio da aMare”, inaugurata sabato sera al Tempio di Pomona, organizzata dall’associazione culturale “La Bottega”, presieduta dall’architetto Emilia Graziano, artista talentuosa, figlia del grande Maestro Raffaele Graziano, noto artista salernitano, scomparso lo scorso anno, a cui è dedicata la mostra: “Con immenso orgoglio ho raccolto l’insegnamento di mio padre e porto avanti il suo amore per il bello dell’Arte, della Natura, della Vita.
Per circa venti anni, mio padre è stato alla guida della “Bottega” e ha lasciato in ognuno di noi un messaggio da amare. Un messaggio che i suoi allievi hanno voluto raccogliere e rispedire a lui attraverso le loro opere che esprimono l’amore e l’emozione che lui insegnava e che metteva in tutto ciò che faceva. La mostra ha come tema il mare e tutto ciò che del Mare è vita”.
Dopo la benedizione e la preghiera officiata dal Vicario Generale della Diocesi di Salerno, Don Biagio Napoletano, amico del Maestro Graziano, “E’ stato maestro di arte e di vita”, la mostra è stata inaugurata dall’Onorevole Alfonso Andria che è stato un grande amico di Raffele Graziano: ”Emilia prosegue con vigore e con determinazione l’opera di suo padre Lello, un grande artista e un mecenate che ha favorito molto lo sviluppo delle arti figurative a Salerno e provincia con una grande capacità di relazione e, soprattutto, con una carica di umanità che ha pochi uguali. Egli non ha lasciato di se soltanto una traccia nitida e forte nel panorama culturale salernitano, ma anche un patrimonio di affetti, di stima, di cui Lello era circondato. Incarnava dei valori che ha lasciato e che sono un patrimonio morale, immateriale che si conserva oltre la vita ”.
Il professor Luigi Crescibene, noto critico d’arte salernitano, è stato il critico di riferimento del Maestro Raffaele Graziano:” Sono stato soprattutto suo amico. E’ stato un artista dall’inimitabile stigma espressivo che , anche nella trucida e agra consistenza della vita quotidiana, esaltava i valori pieni e profondi dell’amicizia”. Il professor Crescibene ha ricordato che il Maestro Graziano era un pittore realista – figurativo:” Graziano è stato un grande della pittura. Conosceva tutti i segreti del mestiere. Esplicitava l’anima segreta della vita, del mondo, le penombre dell’animo, le periferie delle passioni., cioè quei sentimenti non gridati che sono quelli più puri, più rari, più intimi. Era famosissimo per i suoi energici cavalli; eccezionale anche nella sua sensibilità cromatica”.
Crescibene ha sottolineato che la mostra:” Pur essendo monotematica, non è certamente monocorde. Ogni artista esprime la sua personale matrice artistica, gli empiti, le risonanze interiori, le intuizioni e le riflessioni soggettive. Tutti, nell’elargizione del bello, lasciano che filtri la propria caratura personale. Il mare, i tanti mari protagonisti assoluti delle concrezioni pittoriche in esposizione, pispigliano, gemono, sussurrano, raccontano, cantano la loro storia, la loro vita. Sembrano strizzarci l’occhio, confabulanti e confidenziali. Non sono gli evanescenti e ripetitivi “paesaggi dell’anima”, ma sono estensioni dell’universale, sono metafore dell’intima e corale vicenda esistenziale dell’umanità, sempre uguale e pur coinvolgente e nuova”. 72 le opere esposte realizzate da 18 artisti salernitani, allievi del Maestro Raffaele Graziano, prima, ed ora della figlia Emilia, degna erede, che ha continuato il lavoro del padre: le rocce e il mare di Rocco Aliberti; il gabbiano, la bambina e il pino solitario di Rosalba Barillaro, i paesaggi di Rosanna Bisogno; un cavalluccio marino ed altri cinque acquerelli di Benedetta Brunetti; le sirene e i coralli di Gina Corradetti; le vele sul mare e i paesaggi di Lina D’Acunzi (Nalì); il cavallo sulla spiaggia e i paesaggi di Vincenzo De Concilio; le barche e i paesaggi di Pino Della Monica; i fiori che crescono spontaneamente sulle spiagge raffigurati da Patrizia Mandolla; il pescatore e le sue mani e un cesto con le alici di Cetara, di Matteo Mastrangelo; il mare che dà energia, vita e luce di Rosa Perrotta; il faro e i paesaggi di Massima Liana Recupito; i tre bellissimi oli in bianco e nero con un tocco giallo di Pina Russo; il mare in tempesta e le vele di Piera Salomone; le opere dedicate ai paesaggi del Cilento di Teresa Sica; le conchiglie di Natalia Verde; il mare burrascoso e quello con una barca rossa a riva di Mariagiovanna Vernieri.
La più giovane è la ventitreenne Giulia Bove che ha esposto tre acquerelli: un faro e due paesaggi di cui uno della Costiera:” Nel faro vedo il Maestro Graziano che è stato un punto di riferimento per tutti. Abbiamo dipinto quello che lui ci ha insegnato”. La mostra, patrocinata dal Comune di Salerno, dalla Camera di Commercio e da Confindustria Salerno, resterà aperta fino al 23 ottobre. L’originale allestimento, realizzato con pedane di legno riciclato, fornite dalla Nappi Sud di Battipaglia, è stato curato dall’architetto e consulente ambientale Emilia Graziano. Su una delle pedane, che richiama una zattera, ci sono delle bottiglie di vetro con all’interno dei messaggi:” Sono i messaggi degli artisti che restituiscono al loro Maestro il messaggio che lui ha trasmesso a tutti loro: di credere nella vita e nel bello, anche attraverso l’arte”.