Salerno, “In fuga dall’intimità” di Luigi Mazzella presentato al Club Lions
“Fai sempre ciò che hai paura di fare”. Con questa frase di Ralph Waldo Emerson, che invita a superare le proprie paure, si apre il libro “In fuga dall’intimità”. Tre storie di donne”, scritto dall’avvocato salernitano Luigi Mazzella, già Avvocato Generale della Stato, Ministro e Vice Presidente della Corte Costituzionale, che è stato presentato giovedì sera nella storica Sala Genovesi della Camera di Commercio di Salerno, durante l’incontro organizzato dal comitato organizzatore del Club Lions “Salerno 2000”, presieduto dalla dottoressa Paola Giustiniani, composto dall’avvocato Pietro De Felice; dal Colonnello Luigi Gambaro e dalla dottoressa Maria Sanfilippo Feleppa.
Dopo i saluti della cerimoniera del Club, la dottoressa Annamaria Cascone, a discutere del libro con l’autore sono stati: il professor Alberto Granese , che ha analizzato la psicologia dei personaggi femminili del romanzo:” Rifuggono da tutte le manifestazioni di affetto in maniera diversa. Passando da un personaggio all’atro, aumenta la patologia di fuga dall’intimità: c’è una fuga che dipende anche da traumi infantili, come l’assenza di una figura paterna e una fuga dovuta a stati patologici aggravati.
Fuggire dall’intimità significa fuggire da se stessi”; e il professor Giuseppe Cantillo, che ritiene il libro un atlante delle problematiche contemporanee: “Affronta problemi che riguardano tutti in questo momento particolare: dalle problematiche psicologiche e psicoanalitiche, al tema della solitudine, al tema della fuga dall’intimità, la paura di stabilire un rapporto dialettico con l’atro, al tema dell’islamizzazione dell’Occidente. Tematiche che mettono in questione il nostro tempo”.
La Presidente Paola Giustiniani ha sottolineato la grande sensibilità mostrata dall’avvocato Mazzella nel tracciare il profilo delle tre donne protagoniste del libro:” Ha una delicatezza d’animo che pochi uomini hanno quando parlano di donne. Mi ha fatto pensare a Verga che aveva ugualmente una sensibilità delicata”. Le tre protagonista del libro di Mazzella sono accomunate dal sentimento della paura:” Sono donne costantemente in fuga dai mariti, dagli amanti, ma forse, prima ancora, dalla vita e da se stesse” – ha spiegato l’autore – ” Norina avverte in qualche modo di essere sempre stata utilizzata. La forma dello sfruttamento è insita nella sua posizione di donna. Non riesce ad esprimere la sua personalità se non in un ruolo servente rispetto alle necessità dell’uomo; Jacqueline, è nata in una situazione familiare che l’ha resa anaffettiva: una sindrome bipolare di tipo schizofrenico che purtroppo caratterizza oggi moltissime donne pur senza che loro lo sappiano; Karla, vittima di una situazione patologica”.
Un romanzo diverso da quelli che si leggono abitualmente:” Nella gran parte dei romanzi di oggi si raccontano solo delle storie senza alcun approfondimento storico, psicologico e filosofico. Io ritengo che un romanzo debba dare una visione del mondo dell’autore”. L’eros attraversa le pagine del libro:” Ci troviamo di fronte ad una società che pur in nome di una libertà sessuale invocata non riesce più a vivere il sesso con quella forza ed intensità che era tipica delle generazioni precedenti. La freddezza dei rapporti, la paura, l’insicurezza, l’incertezza che si è stabilita nei rapporti tra gli esseri umani, è tale da impedire ogni possibilità di abbandono e di avvicinarsi a quella intimità che è la sola condizione per cui l’eros può avere la sua giustificazione”. Un libro dedicato non solo alle donne:” L’avere perso ogni possibilità di contatto, anche fisico ed erotico, è un problema che riguarda anche l’uomo che , indirettamente, ne soffre. L’avere portato la donna a questa condizione è soprattutto una responsabilità della società patriarcale”.
Il giudice Mazzella ha spiegato che ha voluto scrivere di donne perché:” Tra gli esseri umani la donna è rimasta quella più sensibile e più vicina ai problemi dell’emozionalità. E’ quella che soffre maggiormente di una situazione di aridità emozionale e sentimentale che si sta verificando nella nostra società”. Le conclusioni sono state affidate alla professoressa Anna Maria Della Monica, Responsabile della gestione dei Club Lions della Provincia di Salerno:” I Lions coniugano sempre emozionalità e razionalità”.
Tra i tanti presenti vi erano anche l’Ambasciatore del Cile, Fernando Ayala; il Senatore Alfonso Andria; l’Onorevole Guido Milanese e il Maggiore dei Carabinieri, Gennaro Iervolino.