Questa mattina per centinaia di studenti salernitani c’è il ritorno a scuola. Molti di loro proveranno l’emozione di ascoltare per la prima volta la campanella che invita ad entrare in classe. Un momento importante che ricorderanno per tutta la vita.
A ricordare, con un po’ di nostalgia, il loro primo giorno di scuola sono stati alcuni salernitani da noi intervistati. Per il dottor Vittorio Salemme, già funzionario del Ministero della Sanità, Presidente degli Ospedali Riuniti di Salerno,(quarantacinque anni fa), il ricordo del primo giorno di scuola risale all’ottobre del 1943:”Mi accompagnò mia madre alla scuola elementare Giacinto Vicinanza. Avevo, come tutti, i calzoncini corti e ricordo che mi soffermai ad osservare degli operai che stavano ultimando i lavori per la realizzazione di un rifugio antiaereo proprio vicino alla scuola, dove oggi c’è la Farmacia Vessa. Nei mesi seguenti, ogni tanto, gli insegnanti ci portavano in quel rifugio durante le incursioni aeree. Abitavo in Via Diaz e ricordo che, quasi ogni giorno, mentre giocavo con i miei amici in Via Balzico, vedevamo un aereo da ricognizione inglese che sorvolava la linea ferroviaria per effettuare probabilmente dei rilievi fotografici e, per questo motivo, i salernitani lo avevano soprannominato:” Ciccio ‘o ferroviere”. Alla fine della scuola, raggiungemmo mio padre, militare in Piemonte, che ci portò in vacanza sulle Alpi, in una caserma di montagna. Fu una vera fortuna perché dopo il primo bombardamento che interessò Salerno il 21 giugno, ci fu un altro bombardamento il 19 luglio durante il quale fu colpita la mia casa. Rimanemmo per tre anni in Piemonte dove continuai le scuole elementari”.Il dottor Salemme ha una nipotina, Luisa Fiore Annunziata, che quest’anno frequenterà la prima media. Rivivrà quindi da nonno l’emozione del primo giorno di scuola.
Il noto notaio salernitano Raffaele Laudisio, il suo primo giorno di scuola lo ha vissuto, nel 1957, alla scuola “Edmondo De Amicis” di Sarno:” Ricordo con piacere che liberatomi dalle “grinfie” familiari, con i miei amichetti, prima di entrare in classe ci scatenammo a giocare a “T’acchiapp e t’allisc” che consisteva nel coprire il proprio muro per non farlo scoprire all’avversario. Entrato nella mia classe conobbi il mio Maestro che era il professor Sabatino Calvanese. Era un artista, critico d’arte, che mi ha inculcato la passione per l’arte e la pittura. Se oggi dipingo è grazie a lui”, ha ricordato il dottor Laudisio che ha consigliato ai giovani :”Di studiare per se, non per la scuola o per i maestri”.
Il dottor Antonio Sannino, noto medico salernitano, specialista in odontoiatria, ha frequentato le scuole elementari a Portici:” Nel 1958. Indossavo i pantaloni corti, il grembiule nero con il colletto bianco e il fiocco rosso. Mi ricordo il mio maestro, Donato Di Giorgio, aveva un grande carisma e tutti pendevamo dalle sue labbra. Stavamo seduti nei banchi di legno e scrivevamo con la penna con pennino, normale o a cavallotto, che intingevamo nel calamaio, inserito nel buco creato appositamente nel banco, che ogni tanto una bidella veniva a riempire. Ci divertivamo a giocare a tiro a segno con i pennini che naturalmente si rompevano. Fortunatamente per i nostri genitori due pennini costavano solo 5 Lire”.
Il dottor Paolo Naddeo, Direttore della Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera di Salerno ha ricordato di aver frequentato le scuole elementari alla scuola “Vicinanza”:” Ad accoglierci c’era il professor Russo, che per noi fu un vero Maestro di vita. Anche se qualche bacchettata ce la dava perché eravamo una classe un po’ turbolenta”. Il dottor Naddeo ha ricordato con piacere anche il primo giorno di scuola alle medie “ Mi sentivo grande a passare dalla Scuola Elementare Vicinanza alla Scuola Media Tasso di Via Iannicelli. Portavamo i pantaloni alla zuava, che arrivavano al ginocchio” e quello del Liceo: ”Al Tasso di Piazza San Francesco. Ricordo i miei amici di scuola: Alessandro Pasca, Bruno Amendola, Franco Massimo Lanocita e quelli che stavano un po’ prima di noi come Michele Santoro e Lucia Annunziata. Il Liceo Tasso ci ha dato una buona impostazione. Studiavamo molto”. Questa mattina il dottor Naddeo rivivrà un po’ le emozioni del primo giorno di scuola accompagnando suo figlio Vincenzo alla Scuola Media Pirro.
L’onorevole Tino Iannuzzi, il suo primo giorno di scuola lo ha vissuto, nel 1966, alla scuola elementare Vicinanza: ”Iniziavamo il primo ottobre. Mi accompagnò mia madre. Indossavo il grembiule nero, il colletto bianco e lo stemma della classe. Portavo i quaderni, i libri e la merendina in una cartellina in pelle con due chiusure. Il mio Maestro era il professor Gaetano De Feo di cui ho un ricordo splendido, sebbene fosse molto severo. Aveva un rigore nell’insegnarci la grammatica l’ortografia. Ricordo che ci abituava alla lettura dedicando l’ultima ora del sabato alla lettura di un capitolo di un libro di Emilio Salgari. Ho conservato gelosamente le fotografie di gruppo con i miei compagni di scuola scattate nel cortile”. L’onorevole Iannuzzi ricorda anche tutti i nomi dei professori della Scuola Media Tasso di Via Iannicelli: “Scolpini, Petroziello, Ingenito, Stanzione, Sessa, Giordano, Barone e Schiaffo. Mi sono poi iscritto al Liceo Classico Tasso nel 1974 quando il Preside era il professor Luigi Bruno e tra i professori c’erano Luigi Liuzzi, Luigi Guercio, e Giacomo Bruni”. Questa mattina, in orari diversi, l’onorevole Iannuzzi accompagnerà i suoi figli a Scuola: “Candido, che frequenterà la terza elementare, alla Scuola Elementare Santa Teresa di Via Rafastia e Maria, iscritta al primo anno della scuola media Alberto Pirro. A loro ho consigliato di studiare e impegnarsi a scuola per vincere la sfida della vita e anche di leggere molto”.
Il professor Francesco Sofia, docente di Italiano, Storia e Filosofia all’Istituto Nautico di Salerno e al Liceo Galdi di Cava di Cava de’ Tirreni, ha consigliato ai giovani di studiare: “Bisogna studiare moltissimo. Senza studio non si arriva da nessuna parte.
La nota ceramista di Via Duomo, Mariella Siano (nella foto in alto), ha ricordato il suo primo giorno di scuola, nel 1975, all’Infanzia Serena di Via Roma: “Ero contentissima di cominciare la scuola. Scesi le scalette con il mio grembiulino bianco e fui accolta dal caloroso abbraccio della sorridente signora Giovanna Monaco che tutti conoscono per la sua dolcezza e sensibilità. In classe con me c’erano anche delle mie amichette che già conoscevo come Antonia Centola, Luciana Barela, Concita D’Ambrosio che ancora frequento e che voglio bene. Dopo aver fatto la primina, passai alla Scuola Vicinanza dove la nostra Maestra, Ruffolo, ci faceva recitare ogni la preghiera “Il Credo”. Poi andai alla Scuola Media Pirro dove a dodici anni ho dipinto il mio primo quadro che conservo nel mio laboratorio. In quegli anni si viveva la vita in maniera tranquilla. Si respirava un’aria diversa”.