“La Carboneria è una fraternità che è sempre esistita e che esiste ancora se noi, nell’altro, vediamo evangelicamente un fratello, un compagno di strada con cui condividere il nostro cammino. La Carboneria è una storia mancata. E’ la storia d’Italia vista da chi ha parlato di Repubblica, di Libertà, di Eguaglianza, di Fraternità, recuperando gli ideali illuminati che poi sono stati un fallimento”.
A parlare di Carboneria, durante la conviviale organizzata al Grand Hotel Salerno dal Presidente del Rotary Club Salerno Est, il dottor Antonio Napoli, è stato il professor Basilio Fimiani, già Preside in molti licei della provincia di Salerno, critico letterario, Vice Presidente e Presidente Designato del Rotary Nocera Inferiore – Sarno, che ha raccontato la storia dei vinti, quella di coloro che non hanno storia.
“La società dei Carbonari era un’organizzazione segreta che negli anni della restaurazione aveva costituito delle sezioni non soltanto nel Regno Napoletano, ma anche nello Stato pontificio, in Piemonte e in Toscana, a Parma, Modena e nel Lombardo – Veneto. Fu fondata nell’XI secolo da Teobaldo, detto poi Santo, e ad essa si accostarono uomini di ogni ceto. Condizione primaria per essere accolti nella Carboneria era quella di avere una vita incontaminata: i buoni cugini, come si chiamavano fin da allora i Carbonari, erano tenuti ad esercitare l’ospitalità non solo verso i loro consettari, ma a favore di chiunque apparisse loro perseguitato dalla sfortuna, col dargli oltre il letto il mangiare e il bere, cinque soldi ed un paio di scarpe”.
Il Professor Fimiani ha anche parlato della stretta relazione esistente tra la Carboneria e la Massoneria: “I Gran Maestri che dalla seconda metà dell’Ottocento fino all’avvento del fascismo si susseguirono alla guida della massoneria italiana si ispirarono alla figura e al pensiero di Giuseppe Mazzini, considerato come l’incarnazione dei più alti ideali proponibili alla nazione italiana e di un’etica di valore universale. La diffusione dei valori di Libertà, Uguaglianza, Fratellanza dimostrano quanto il pensiero di Mazzini sia stato vicino ai principi e ai valori massonici”.
Fimiani ha anche analizzato i simboli che hanno caratterizzato la Carboneria e che caratterizzano la Massoneria:” I massoni si chiamano fratelli, mentre i carbonari si chiamavano buoni cugini; i massoni hanno il tempio, i carbonari avevano la loggia; i carbonari avevano la vendita, la baracca, dove si riunivano dicendo: “Siamo al sicuro e al coperto” come si dice nella ritualità massonica. Il simbolo del potere è il maglietto nella massoneria; nella carboneria vi è l’ascia del Gran Maestro. Il carbonaro veniva accolto bendato perchè non doveva riconoscere gli altri, ma solo il suo Maestro”.
Secondo il professor Fimiani, che ha parlato anche della rivoluzione napoletana; delle cinque giornate di Avellino del 1820 e della rivolta del Cilento del 1828, la Carboneria esiste ancora oggi: “La Carboneria di oggi è la Massoneria che ambisce ad una società di eguali in cui si mettono in comunione i beni. La Carboneria, formatasi dalle correnti radicali massoniche, ha il grande merito di aver contribuito, con la strategia di riformare la società, all’evoluzione culturale e politica dell’uomo.