Salerno, il pittore Giuseppe Carabetta si confessa: “Sono nato artista”
Intervistare uno dei più simpatici e bravi pittori salernitani, qual è Giuseppe Carabetta, è una vera e propria sfida. E, quando alla prima domanda che gli poni:”Quando nasce artisticamente Giuseppe Carabetta?”, ti risponde sorridendo:” Io sono nato artista!”, capisci che la sfida l’hai già persa in partenza.
Dopo avermi invitato a sedermi sul divano del salotto di casa, il Maestro Carabetta, si sistema sulla poltrona in velluto affianco al divano ed inizia a raccontarmi che non ha seguito il classico percorso di studi artistici, ma che dipingere è la sua vita. Lo è sempre stato: “La mia vena artistica, la mia creatività, l’ho ereditata da mio nonno che disegnava mobili. Ho sempre disegnato: disegnavo bene già all’asilo. Le maestre si complimentavano con mia madre. Alle scuole elementari, quando il mio maestro proponeva di fare il dettato, io, sul quadernino, invece di scrivere ciò che lui dettava, mi mettevo a disegnare. Il maestro,che apprezzava i miei disegni, comprendendo il mio estro artistico, mi lasciava fare. Alla fine della lezione, mi chiamava alla cattedra e mi faceva fare il dettato. Poi mi sono laureato in giurisprudenza e successivamente, per anni, ho gestito una concessionaria di auto di alta gamma”.
Dopo un ottimo caffè, Carabetta mi fa visitare il suo laboratorio dove i suoi quadri, oltre che sulle pareti, sono sparsi dappertutto: sui cavalletti, sui mobili, a terra. Parlando, ogni tanto tira fuori una tela e me la mostra. Ognuna racconta una parte della sua vita, ognuna racconta l’atto creativo, l’istante in cui scocca l’invenzione : “Sono un istintivo, dipingo d’impulso. Molti dei miei quadri nascono dalla mia mente. I miei paesaggi sono quelli che ho visto: da Sapri a Sorrento, che sono rimasti nei miei occhi e nel mio cuore. Queste mie fotografie mentali dei paesaggi, li traspongo sulla tela aggiungendo, al paesaggio reale, le mie emozioni. Quando dipingo, partendo dalla tela bianca, stabiliti i punti di riferimento, senza alcun disegno preparatorio, comincio a mettere i colori base sulla tela, sovrapponendoli, poi li rifinisco fino a raggiungere l’effetto finale che mi ero prefissato “. Carabetta oltre ai paesaggi, dipinge volti di donna, fiori, nature morte, cavalli, il mare.
“In tutti cerco di trasmettere la serenità, la felicità, la gioia, non la sofferenza. Le mie opere entrano nell’anima rasserenandola. Ti aiutano a sognare”. Lo stile di Carabetta, che ama dipingere di notte, è assolutamente personale, riconoscibile, autentico. Tra i colori predilige quelli solari, luminosi:come l’azzurro intenso del cielo della Costiera Amalfitana e Cilentana. Ha sempre sperimentato varie tecniche:”Ho cominciato a disegnare a matita, poi a dipingere con i colori ad olio. Adesso uso l’acrilico riuscendo però, con una tecnica particolare, ad ottenere l’effetto dei colori ad olio”. Non si ispira a nessun artista in particolare, ma ha sempre avuto un debole per Renato Guttuso che ha conosciuto al Festival dei Due Mondi di Spoleto:”Mi hanno sempre affascinato i suoi vicoli, i suoi tetti”.
Ha conosciuto tanti artisti, anche il pittore americano Randall Morgan :”Andai con un mio amico nella sua villa di Torca, poco distante dal centro di Sant’Agata Sui Due Golfi. Vide i miei quadri e mi incoraggiò a continuare”. Ha partecipato a tante mostre in tutta Italia:”Tre anni fa a Francavillla al Mare, mi sono classificato terzo, su settecento artisti, al premio “Gabriele D’Annunzio”. Ho partecipato anche alla “Biennale di Salerno” a Palazzo Fruscione: è stata una bellissima esperienza”.
Il Maestro Carabetta negli anni è diventato un punto di riferimento per tanti artisti salernitani, spesso con loro, con la sua associazione”Salerno Crea”, ha organizzato importanti mostre:”Per tre anni ho organizzato al “Punto di Portarotese ” la mostra” Natale in Arte” che ha avuto grande consenso di pubblico”. Attualmente sta lavorando alla preparazione di un importante evento di arte – terapia e alla direzione artistica di una mostra per il sociale: “Colori a piene mani”, insieme ad altri importanti artisti, che esporranno ad Eboli, dall’11 al 16 aprile, presso il Complesso Monumentale di San Francesco.
“Questa mostra è la dimostrazione che gli Artisti sono sempre presenti su tutti i fronti, anche quelli più infuocati, e le loro mani sono colorate dai colori della vita, colori di gioia ma anche di sofferenza”.