Salerno, il medico promotore di salute ambientale in un convegno dell’Ammi
“A Salerno l’inquinamento non è rilevante perché abbiamo la fortuna di avere vicino il mare che, con le correnti ascensionali, caldo – umide, è un ottimo depuratore ambientale”.
A rassicurare i cittadini salernitani sullo stato di inquinamento ambientale della nostra città è stato il professor Francesco De Caro, Docente Aggregato della Cattedra di Igiene all’Università di Salerno, durante il convegno “La funzione sociale del medico promotore di salute anche ambientale”, organizzato, all’Ordine dei Medici, dalla Presidente della Sezione Provinciale dell’AMMI, Nietta Carucci Penta: ” In questo convegno vogliamo evidenziare come l’azione del medico non può arrestarsi all’opera di contenimento e riparazione dei danni provocati dagli agenti patogeni, ma deve proiettarsi a monte, affinché vi sia un cambio di rotta “uomo – territorio”.
Il Presidente dell’Ordine dei Medici, il dottor Bruno Ravera, ha sottolineato l’importanza della prevenzione, anche ambientale:”La mortalità nel mondo è dovuta, per il 90 % dei casi, a malattie dell’apparato cardiovascolare, tumori e malattie respiratorie. Se noi adottassimo un corretto stile di vita, con una corretta alimentazione, eliminando il fumo, e se non aggredissimo l’ambiente, avremmo una riduzione incredibile delle malattie. Spendiamo la quasi totalità del Fondo Sanitario Nazionale per la diagnosi e per la cura trascurando la prevenzione e la riabilitazione”.
Il professor Francesco De Caro, ha ricordato che il compito dell’igienista è quello di tutelare la salute prima che arrivino le malattie:”Il controllo dell’ambiente è fondamentale, a partire da quello della propria abitazione. Sarebbe opportuno rispettare dei cicli di ricambi d’aria fissi, più volte al giorno: la mattina presto o la sera tardi quando il traffico veicolare è ridotto”. Il professor De Caro ritiene che dobbiamo preoccuparci dell’inquinamento da sostanze chimiche più di quello derivante dall’elettromagnetismo:”Fortunatamente ogni giorno si scoprono nuove tecnologie ad impatto sempre più basso. Noi dobbiamo preoccuparci delle sostanze chimiche che sono facilmente volatili, come i POPs, inquinanti organici persistenti, sostanze chimiche tossiche difficilmente degradabili e bioaccumulative, che, dopo il loro rilascio, si diffondono attraverso l’aria, l’acqua e la catena alimentare, provocando danni all’ambiente e alla salute umana. Sono spesso causa di tumori e disfunzioni ormonali e possono anche compromettere la funzione riproduttiva. Pensiamo al vecchio DDT, che continua ad essere presente nelle cellule umane,oppure le diossine che sono capaci di arrivare a migliaia di chilometri. Bisogna cercare di utilizzare prodotti alimentari a chilometri zero, che bisogna sempre variare nell’alimentazione. Anche l’acqua imbottigliata che beviamo deve essere cambiata almeno una volta a settimana. Non compriamo grosse quantità di carne, che poi congeliamo, o di frutta, ma compriamola quotidianamente, in modo da alleggerire l’eventuale concentrazione di contaminanti che potrebbe essere presente in quel prodotto “.
Il Professor Erasmo Venosi, già Docente di Fisica dell’Atmosfera al Politecnico di Milano, si è soffermato sulle norme che regolano il diritto alla salute:” Le ultime sentenze della Corte Costituzionale,emanate sull’Ilva di Taranto, hanno mutato la valutazione sul diritto alla salute, che è stato bilanciato tenendo conto del legittimo diritto all’attività economica che dovrebbe però esplicarsi all’interno dei limiti di non lesione del diritto alla salute che sembrava primario e non negoziabile”.
Il professor Venosi ha anche analizzato la sentenza con la quale l’Avvocatura dello Stato ha impugnatola Legge 19/2012 della Regione Campania che istituiva sette Registri dei Tumori, perchè derogava dal Piano Regionale di Rientro per lo Sforamento di Bilancio. “In Campania abbiamo un ambiente inquinato, non solo dal punto di vista atmosferico, ma anche idrico e dei suoli. Il legislatore, invece di considerare l’ambiente e la lotta all’inquinamento come una opportunità, per il sistema riproduttivo, lo considera un costo”. Secondo il professor Venosi, il Patto di Stabilità è una grandissima contraddizione in termini: “Emerge un’Europa molto ipocrita, dove a prevalere non è affatto il principio dello sviluppo contenibile. Noi abbiamo una delle migliori Sanità al mondo, con una incidenza della spesa complessiva pari al 7,2% del PIL, che è al disotto della media dell’OCSE, e ci troviamo ancora a reiterare attacchi e ulteriori tagli per arrivare non si comprende dove, a meno che l’obiettivo di qualcuno non sia quello di andare verso una sanità di tipo privatistico”.