Salerno, i segreti del palcoscenico svelati dal regista Andrea Carraro al Club Rotary Est
“Quando a teatro il pubblico femminile cambia la posizione delle gambe: quando cioè passa da un accavallamento delle gambe da destra a sinistra o viceversa, significa che si sta annoiando. Quando il pubblico è attento, non muove le gambe. Gli attori si accorgono se il pubblico è attento anche da questi piccoli particolari”.
A svelare i segreti degli attori e del teatro in generale, è stato il noto regista teatrale salernitano Andrea Carraro, fondatore del “Teatro del Giullare”, con un’esperienza quasi cinquantennale nel mondo del teatro, (ha portato in scena 119 spettacoli diversi), membro del Cda della Fondazione Salerno Contemporanea, durante la conviviale rotariana a lui dedicata, intitolata: ” Ironico vademecum per lo spettatore”, organizzata, al Grand Hotel Salerno, dal Presidente del Club Rotary Salerno Est, Pierluigi Carraro.
Andrea Carraro, rotariano da circa trent’anni, è stato anche Presidente del Club Rotary Salerno come ha spiegato il Presidente Pierluigi Carraro che ha svelato alcuni segreti del fratello maggiore: ” Nato da pochi giorni, ero nella culla avvolto in una coperta. Mia madre, per cercare di capire quale fosse la reazione di mio fratello Andrea per il mio arrivo, gli chiese: ” Allora che ne pensi del tuo fratellino?”. E lui, dopo una lunga e “teatrale” pausa disse: ” Bella questa coperta!”.
Il regista Carraro, ha spiegato che gli attori non sono affatto indifferenti alla presenza e al giudizio del pubblico:” Un attore sente subito se lo spettacolo è piaciuto o meno nel momento dell’applauso, perché percepisce se è un applauso di maniera o se è un applauso sentito. Anche se gli attori fanno finta di non dare peso ai commenti del pubblico, in realtà ci tengono moltissimo. In fondo l’attore è un essere fragile che nasconde le sue fragilità grazie al copione, scritto da un autore che è il vero uomo forte: l’attore no!”.
Il regista Carraro ha anche spiegato che in teatro non s’improvvisa mai: ” Anche nella Commedia dell’arte l’improvvisazione consisteva nel combinare i canovacci già scritti” e sfatato il luogo comune sulla litigiosità degli attori: ” Tra loro c’è una grande amicizia, empatia e solidarietà”. Ha confidato che un attore ha sempre paura quando sta per entrare in scena “L’attore non è una persona fredda, ma è un emotivo”; parlato del “Paradosso sull’attore” di Diderot, che si basa sullo straniamento anziché sull’immedesimazione dell’attore, e spiegato perché gli attori ritengono che il colore viola porti sfortuna: ” Nel medioevo durante la Quaresima venivano vietati tutti i tipi di spettacoli pubblici e quindi gli attori associavano il colore viola dei paramenti sacri usati dai sacerdoti alla impossibilità di poter lavorare”.
Carraro ha anche consigliato, di non dire mai “Auguri!” ad un attore:” Il modo giusto di fare gli auguri ad un attore e dire: merda, merda, merda! Questa espressione risale all’epoca delle carrozze tirate da cavalli. La presenza di molti escrementi davanti al teatro equivaleva alla presenza di un numeroso pubblico pagante”. Carraro ha raccontato la nascita dell’applauso, ai tempi dei gladiatori; come per un attore sia facile tirarsi l’applauso:” Si dice che l’attore si tira la carrettella” e sottolineato l’importanza della dizione e della pausa:” Ogni attore ha le sue pause e i suoi silenzi”.
Carraro ha anche coinvolto i presenti, diventati protagonisti per qualche minuto, e letto una riflessione del dottor Pier Giorgio Turco sul silenzio che è stata apprezzata da tutti. Carraro che spesso organizza degli spettacoli teatrali nei quali gli attori sono i soci del Rotary, che si mettono in gioco per raccogliere fondi per finanziare i progetti di solidarietà messi in campo dai Club, ha spiegato che l’arte del teatro è trasmissibile: “Però ci vuole un po’ di fatica e di buona volontà. Se non si è disposti a sacrificarsi è meglio lasciar stare”.
Per Carraro in questo momento uno dei migliori attori italiani è Toni Servillo: “Ha una marcia in più, legata al suo impegno. Lo avremo spesso a Salerno perché lui è uno dei soci fondatori di “Teatri Uniti” di Napoli che è ben collegato con il nostro “Teatro Ghirelli”.