Salerno, è scomparso Peppe Natella, da anni protagonista del teatro e della cultura salernitana
La storia di un uomo semplice quella del professor Peppe Natella, che ieri sera ha lasciato il palcoscenico della vita, una storia legata indissolubilmente a quella del suo teatro sotto le stelle, il famoso “Teatro dei Barbuti” da lui creato nel 1983 insieme a Corradino Pellecchia, Alfredo Miccio, Mario Carotenuto, Rino Mele e Don Giovanni Toriello. Sulle tavole di quel teatro Natella, in oltre trent’anni, è riuscito a portare i più importanti nomi del mondo dello spettacolo: Beppe Barra, Yves Lebreton, Lelio Luttazzi, Mariano Rigillo, Paolo Ferrari, Roberto Murolo, Mariano Rigilio, Lando Buzzanca, Benedetto Casillo, Gino Rivieccio e tanti altri.
Con la determinazione e la grinta che lo caratterizzavano, insieme ai suoi amici della “Bottega San Lazzaro”, è riuscito ad organizzare più di 2500 spettacoli con più di 1500 artisti importanti ed anche con gruppi folkloristici di ogni parte del mondo. Nel corso degli anni questa manifestazione è stata anche la vetrina di molte compagnie salernitane.
Natella, quest’estate aveva consegnato con orgoglio e soddisfazione il “Premio Perrotta 2015”, al Maestro Mario Carotenuto, suo grande amico, che, in occasione del suo novantaquattresimo compleanno, aveva ricevuto anche il “Longobardo”, la bellissima scultura realizzata dall’artista salernitano Nello Ferrigno. Per Carotenuto, Natella aveva anche allestito una mostra: ” Gli sguardi della fede”, nel portico Alfano I del Palazzo Arcivescovile. Sempre quest’estate, con il volto illuminato dal suo sorriso discreto e accattivante, mostrava a tutti, contento, ciò che gli aveva scritto il suo amico Peppe Barra che con un suo spettacolo, inaugurò la prima edizione della rassegna del “Teatro dei Barbuti”: su quel foglietto, che poi venne stampato e allegato al programma della manifestazione, c’era scritto: ”L’interesse per il buon teatro dei salernitani è risaputo, ma c’è voluto l’amore di Peppe Natella per dare vita ad un fenomeno culturale durato trent’anni e che rappresenta un punto di riferimento importante in una città attenta alla cultura come Salerno”.
E l’amore di Peppe Natella per quel teatro era paragonabile solo a quello che si prova per un figlio: per lui, ogni anno, montare le tavole di quel teatro era come vivere una magia. Si emozionava come un bambino. A volte si rattristava perché a causa della crisi c’erano stati tagli anche nel mondo della cultura e dello spettacolo e ciò non gli consentiva di poter ospitare tante altre compagnie teatrali, ma nonostante tutto il professor Natella ha sempre continuato a credere nella rassegna teatrale anche grazie a tanti amici che non l’hanno mai lasciato solo.
Il professore Natella che si era diplomato nel 1966 all’Istituto d’Arte, quando la sede era in Via Davide Galdi, s’iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove seguì il corso di teatro e scenografia teatrale che già allora erano la sua passione. Per seguire questa passione lasciò anche l’insegnamento. Amava definirsi “operatore culturale” e lo era effettivamente: tante le manifestazioni che organizzava con la “Bottega San Lazzaro”, che hanno sempre valorizzato le tradizioni del centro storico, come: “Il Crocifisso Ritrovato”; “Natale in Fiera”; “La Notte del Fuoco” e tante altre, ma “Il nostro fiore all’occhiello resta sempre il “Teatro dei Barbuti” diceva sempre raccontando di come, anche grazie all’intervento dell’Amministrazione Comunale, che aveva ristrutturato tutta la piazza di Largo Barbuti, era stato riqualificato un intero quartiere.
”Largo Barbuti, nel 1979, quando rappresentammo, “Festa farina & forca” di Corradino Pellecchia, con la regia di Andrea Carraro, era completamente abbandonato e degradato. Oggi è uno dei posti più belli e affascinanti del cuore antico della città” raccontava Natella che non mancava mai di citare tutti quelli che, ogni estate, hanno sempre dato l’anima per organizzare il grande evento salernitano: Salvatore Acconciagioco, Francesco Giunti, Raffaele Sguazzo, Pasquale Lioi, Pasquale Colabene, Luciano Papa, la moglie del professor Natella, la signora Adriana, e le figlie Rossella e Chiara, gli attori Rosario Battista, Maria Novella, e tanti altri della Bottega San Lazzaro che anche negli ultimi giorni della sua malattia, contro la quale ha combattuto in questi ultimi mesi, non lo hanno lasciato mai solo.
Le storie dei grandi uomini sono storie semplici e oggi ci ha lasciati un grande uomo: Ciao, Peppe!
La famiglia chiede a tutti gli amici e quanti hanno conosciuto Peppe di esimersi dal donare fiori in quanto in chiesa sarà allestita una cassetta per donazioni alla Mensa dei Poveri.
I funerali saranno celebrati da Don Michele Pecoraro, suo grande amico, oggi alle ore 16 presso il Duomo di Salerno.