Salerno, “Confessioni a spalle”: la raccolta di poesie di Maria Pagano
“La poesia non si pensa… la poesia è una sensazione. Se la poesia arriva al cuore allora vuol dire che è magia”. E’ questo il senso della poesia secondo la scrittrice salernitana Maria Pagano che ha presentato, al Circolo Canottieri Irno, la sua seconda raccolta di poesie “Confessioni a spalle” edito da Albatros, in una interessante serata organizzata dalla Presidente della Sezione Fidapa di Salerno, la professoressa Luisa Fiore: “Tra i nostri obiettivi c’è quello di valorizzare ed incoraggiare le donne che operano nel campo delle Arti, delle Professioni e degli Affari. La Poesia è un’arte che stimola emozioni, ricordi, attraverso le parole. La poetessa Maria Pagano è portatrice di emozioni e sentimenti”.
Il titolo della silloge che “E ‘un sentire dinamico, una proiezione stellare scalza, da percorrere guardando l’arcobaleno a testa in giù”, è tratto dalla poesia “Confessioni a spalle”: “La scrissi nel 1990, è il grido di chi insegue la verità, di chi cerca l’amore ad ogni costo, di chi non smette di sognare”, ha spiegato l’autrice anche se ha premesso che una poesia non debba essere mai spiegata: “E’ come baciarsi con gli occhi aperti”.
La pubblicazione è divisa in due sezioni:”La prima presenta poesie scritte dal 1988 al 1992, – acerbo poetare – ripescate per consentire ai lettori di comprendere appieno il mio pensiero; l’altra sezione contiene poesie scritte nell’agosto del 2013.
Volutamente ho accostato due periodi in apparenza differenti eppure tanto simili della mia esistenza. Tale scelta, ben ponderata, al solo scopo di sottolineare, oltre alla maturità del verseggiare, anche il ritorno fortemente emotivo dell’ispirazione”.
La raccolta di poesie è dedicata ad Aphra Behn:”E’ stata la prima poetessa che, senza usare pseudonimi maschili, si è guadagnata da vivere scrivendo. Per me essere donna, anche se è faticoso, è il più grande regalo della vita”. “Dialoghi spezzati”, ” La mia poesia si è ammalata”, “Carri d’Oro”, ( ha vinto il Premio Duomo), “Mi lancio ma i miei piedi restano a terra”, “Evasione postale”,”Gli artisti: ossia chi l’arte se la porta a letto”; “Per te”; “Senza vantarsi” “Tra Vienna e Chicago”, “La storia della vita”, sono solo alcune delle poesie recitate, con grande coinvolgimento emotivo, dall’attrice Pina Russo, che ha saputo calarsi con profondità nell’animo della poetessa.
Sulla copertina disegnata da Viviana Marchiò, due persone sedute su un’unica sedia, si toccano con la schiena, si “confessano a spalle”: “Spesso le persone non si guardano negli occhi o se lo fanno non hanno mai il coraggio di dire fino in fondo chi sono o chi vorrebbero essere. Mettersi di spalle è come liberarsi in due opposte direzioni. La voce, il toccarsi con le spalle, con la luce dall’alto, dà l’immagine che le parole sono come un boomerang, sono un momento di scambio e di unione, mettono a nudo la propria anima”.
Maria Pagano, insegnante di lettere, ha cominciato a scrivere dall’età di dodici anni:” La mia prima poesia, si intitolava “L’Amore”. Sentivo già allora la necessità di trascrivere i miei pensieri sulla carta: capivo che dovevano essere fissati nell’inchiostro. Continuo a farmi affascinare dalla poesia che è dura realtà, è vedere realmente le cose come sono. Il poeta è colui che ha la capacità di anticipare ciò che sta per accadere ed ha sempre la necessita di vedere in lontananza un pò di rosa”.
Con commozione Maria Pagano ha raccontato, soprattutto alla socia Paola Gatto, figlia del famoso poeta salernitano, che già da bambina, quando si recava al cimitero di Salerno con la madre,” a trovare il nonno”, poneva un garofano sulla tomba di Alfonso Gatto.
” La poesia di Maria Pagano è, prima di tutto, poesia d’amore, quel sentire che accoglie in un abbraccio ideale ogni alterità”, ha scritto nella prefazione la scrittrice Flavia Weisghizzi. Quell’amore che per Maria Pagano è ” una colata di cemento che blocca i sogni, testarda resisto, spiegando le ali mi allontano.. per non smettere di cercarlo”.