scritto da Redazione Ulisseonline - 09 Giugno 2016 10:15

Salerno, alla Fidapa le ombre sulla Terra dei Fuochi

“Il fuoco della Terra dei Fuochi non è ancora spento: è un problema che avremo ancora per altri venti o trent’anni”. A lanciare questo allarmante messaggio, è stato l’ingegner Giancarlo Calvano, già membro del Comitato  di coordinamento regionale della Regione Molise per le  discariche autorizzate (Decreto Ronchi), durante il convegno ”Terra dei fuochi: luci ed ombre. Per una terra pulita a che punto siamo”, organizzato al Circolo Canottieri Irno dalla Presidente della Sezione Fidapa di Salerno, la dottoressa Dina Crimaldi Oliva, che ha sottolineato l’attualità del tema e ricordato che  recentemente oltre  250 mila tonnellate di rifiuti venivano smaltiti illecitamente in due cave di Giugliano: “Attraverso falsi documenti di trasporto e falsi certificati di analisi  venivano  smaltiti  i rifiuti garantendo un  ingiusto profitto, di alcuni milioni di euro,  derivante dal non sopportare i costi dovuti per lo smaltimento dei rifiuti presso i siti autorizzati”.

L’ingegner Calvano ha spiegato che  intorno al 1992 – 94, tra Caserta e Napoli,  la mancata  raccolta dell’immondizia,  della  plastica,  ammassata ai bordi delle strade e nei cassonetti, spinse la  popolazione  locale ad  incendiarla:” Questo produsse un’atmosfera  carica di diossina che poi entrò  nel circuito alimentare, tanto che  fu trovata anche nella mozzarella di bufala della zona di Aversa che, per un certo periodo, fu vietata alla vendita. Questi danni sono difficilmente recuperabili: se sono a livello superficiale del terreno, l’intervento di bonifica può anche essere fatto, ma se invece i veleni sono entrati nelle falde acquifere o nell’humus del suolo l’intervento è più difficile. Tutto ciò è accaduto per l’assenza dello Stato: non potevano passare inosservate movimentazioni così importanti. Mi auguro un maggiore controllo sul territorio per non assommare ai danni esistenti ulteriori danni”. La dottoressa Stefania Faiella, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Napoli –  Nord, ha analizzato il profilo sociale del fenomeno:” Si parla spesso e male della terra dei fuochi. Bisognerebbe fare luce sul vero significato di questo fenomeno, su quali sono i reali interessi economici che ci sono dietro e i risvolti giudiziari.  Siamo ancora rivolti a ciò che è accaduto in passato trascurando l’attualità del fenomeno, ossia gli aspetti patologici del ciclo di smaltimento dei rifiuti legato all’attività di smaltimento delle attività industriali presenti sul territorio. Molte di queste attività sono dichiarate ma altre sono celate. Anche il fenomeno dell’abusivismo edilizio è legato al fenomeno dell’inquinamento ambientale”. Il Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato, il Generale Sergio Costa, ha spiegato che lo Stato sta “aggredendo” il fenomeno  terra dei fuochi:” Sono state promulgate due leggi e si sta monitorando il territorio. Come Corpo Forestale dello Stato stiamo coordinando questo monitoraggio su tutto il territorio della Terra dei Fuochi. In pratica è stato elaborato un nuovo modo di investigare e di tutelare l’ambiente che è diventato un vero format esportabile anche in altre zone d’Italia e del mondo.  Il lavoro è lungo, ma i risultati stanno arrivando. Certo in pochi anni  non si può recuperare ciò che è stato fatto in trent’anni, tra l’inerzia di tutti:  in tre anni il monitoraggio e quasi finito e sono stati individuati i terreni dove non si può coltivare;  sono state individuate le filiere criminali e molti eco criminali sono stati denunciati e arrestati”.

L’incontro è stato organizzato con la collaborazione delle Presidente della Sezione Calatia Maddaloni , la dottoressa Valentina Scala, e con la Presidente della Sezione Fidapa di Capua, la dottoressa Stella Circhiello,  che ha raccontato come il fenomeno viene vissuto nel territorio in cui vive:” Abbiamo acquisito una nuova sensibilità: stiamo più attenti a difendere e salvaguardare il nostro territorio. Come Fidapa promuoviamo varie iniziative culturali affinché tutti si rendano conto del danno che è stato fatto al territorio; anche quelli che lo hanno deturpato devono comprendere che  hanno fatto del male a tutti, anche a se stessi e alle loro famiglie”. L’incontro  rientrava nell’ambito delle linee guida del progetto distrettuale  “Proteggere e tutelare l’ambiente” come ha spiegato la Coordinatrice del Distretto Sud – Ovest,  la professoressa  Mariolina De Orsi che ha ricordato alcune delle notizie meno allarmanti che stanno diffondendo tra la popolazione esperti come il dottor Pio Russo Krauss, Responsabile dell’Educazione Sanitaria dell’ASL Napoli 1 Centro:” Sta confutando alcuni nessi in apparenza evidenti. Ci sta dicendo che i rifiuti illegalmente smaltiti sono soprattutto su terreni incolti; che il terreno ha comunque proprietà detossicanti e absorbenti; che le piante hanno un assorbimento selettivo e tendono a non assorbire le sostanze tossiche; che in nessun prodotto agricolo si sono riscontrati contaminanti in valori superiori ai limiti di legge; che l’incidenza e la mortalità tumorale sono in diminuzione, anche se meno rispetto al Nord Italia”.

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