“Se sarà una femmina la chiameremo Italia!” dice con orgoglio la bellissima Bianca Bianchi, interpretata da Chiara Di Bari, protagonista con Simone Sibillano, del musical di Guido Cataldo e Simone Sibillano “America” che, dopo aver vinto a Roma il premio “Broadway World Italia”, ha debuttato, domenica sera, al Teatro Augusteo di Salerno.
Grande consenso del numeroso pubblico salernitano che si è emozionato e commosso ascoltando il racconto del viaggio dei migranti, provenienti da diverse città dell’Italia Meridionale che, nel 1914, si imbarcano su una nave che parte per l’America, con la speranza di poter cambiare vita: uomini dalle braccia robuste e le mani callose forgiate dal duro lavoro dei campi, donne con lo scialle sulle spalle, con il fazzoletto in testa e con la mano stretta attorno al manico della valigia di cartone chiusa con lo spago.
Su quella nave che arriva ad Ellis Island, c’è tutta un’umanità: una coppia di gay, una ragazza violentata dal padre, una coppia che non ha figli e spera di adottarne uno in America, un diversamente abile. Su quella nave c’è anche Suor Francesca Cabrini, interpretata da Chiara Materassi, che nel 1946 è stata proclamata “Santa degli Emigranti”. Sibillano, interpreta il musicista e poeta Bartolomeo Cataldo, il nonno del musicista e compositore salernitano Guido Cataldo, che ha ideato e curato i testi e le musiche del musical “America”, che ha visto esordire alla regia il famoso performer Simone Sibillano.
La storia, oltre che da Sibillano, Chiara Di Bari e Chiara Materassi, è raccontata da 15 bravissimi artisti del musical italiano: Giorgia Arena, Angelo Barone, Jacopo Bruno, Annalisa D’Ambrosio, Alberto Esposito, Paola Fareri, Corinne Gentile, Arianna Lo Greco, Massimiliano Lombardi, Mario Moretti, Stefania Paternò, Paky Vicenti e Claudio Zanelli.
E’ proprio su quel ponte che nasce l’amore tra Bianca e Bartolomeo, il nonno di Cataldo, partito per l’America in cerca di successo, per far sentire la sua musica “nata dalle sue mani e dalla sua anima”. Con rammarico ha lasciato la sua ingenerosa terra natia:”Alla mia terra gli avrei dato tutto” urla disperato Sibillano che poi canta la stupenda “Terra mia”.
Bartolomeo corteggia tenacemente la bellissima Bianca Bianchi, vedova Masillo, in attesa di un bambino, che sposa appena arrivano ad Ellis Island dove, insieme a tutti gli altri, devono subire estenuanti interrogatori e minuziose visite mediche. Da brividi la scena dell’arrivo della nave nel porto di New York, quando dal ponte un giovane, con gli occhi lucidi di commozione e gioia, per primo avvista la maestosa “Statua della Libertà” che crede essere la Madonna: la indica con la mano a tutti gli altri passeggeri che quasi increduli si guardano, cercando nello sguardo del compagno di viaggio la conferma di avercela fatta, di essere finalmente arrivati in America; esultano, si abbracciano, consapevoli di condividere un sogno.
Suggestive le coreografie curate da Chiara Materassi, eseguite dai performer che, con i costumi di Bianca Borriello, creano dei veri e propri quadri di grande suggestione emotiva, esaltati dalle melodie struggenti di Cataldo che ha saputo ricercare le giuste sonorità, caratterizzate da un sound Mediterraneo, che creano delle atmosfere uniche, magiche e avvolgenti. Ventidue i brani inediti proposti, alcuni dei quali, in alcuni momenti, diventano delle vere e proprie arie di opera: c’è anche una mazurka scritta dal nonno di Guido Cataldo.
Un lungo applauso finale ha suggellato il gradimento ed il successo dell’emozionante opera di Cataldo e Sibillano: “Ci abbiamo messo il cuore” ha detto emozionato quest’ultimo, ringraziando il pubblico insieme al Maestro Cataldo.