Salerno, al Circolo Canottieri Irno il libro “Orizzonti di mezzanotte” di Michele Ingenito sul terrorismo islamico
“Il mondo ha bisogno di pace, non di guerra. Prevaricazione occidentale e terrore mediorientale devono ragionare, devono sedersi seriamente intorno ad un tavolo e discutere. Né l’una né l’altra potranno mai sconfiggersi, se non rinunciano entrambe alla violenza e alla ritorsione intese come punti fermi e conseguenti di azione e reazione”.
E’ scritto nel libro “Orizzonti di mezzanotte” di Michele Ingenito, pubblicato dopo l’attentato alle Torri Gemelle.
“Dopo quel drammatico evento decisi di scrivere questo libro ambientato sulla Costiera Amalfitana dove ho ipotizzato il verificarsi di un attentato terroristico”, ha spiegato l’autore al numeroso pubblico presente, giovedì sera all’incontro organizzato, al Circolo Canottieri Irno, dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi, Presidente dell’associazione “Parco Storico Sichelgaita”, in collaborazione con il “Circolo Canottieri Irno”, presieduto dal dottor Alberto Gulletta e con la “Compagnia dell’Arte di Salerno”, guidata dal regista teatrale Antonello Ronga.
Il professor Ingenito, già docente di lingua, cultura e letteratura inglese presso l’Università di Salerno, ha raccontato che la storia del romanzo verte sul problema eterno della lotta tra il bene e il male:” L’uomo è portatore di bene e di male qualunque sia la sua nazionalità. Non a caso, molti personaggi del libro, musulmani o occidentali sono portatori di valori o non valori”.
Il Dan Brown salernitano, originario di Atrani, ha dedicato il libro alla Costiera Amalfitana, “E’ un atto d’amore per la mia terra”.
Il professor Francesco D’Episcopo, ha curato la prefazione del romanzo: “E’ un libro di rabbia e di amore, quello di Ingenito, ambientato nel paesaggio montuosamente – marino della Costiera Amalfitana che è stata baciata e illuminata dalla cultura araba che ha lasciato dei segni molto profondi, sia nell’architettura, sia nell’animo saraceno dei “costaioli”.
Il romanzo, fondamentalmente solare, ricco di mistero, affronta il problema del terrorismo: lo scontro violento tra mondo occidentale e mondo arabo. L’autore ci offre una topografia ambientale, ma anche antropologica dei personaggi caratteristici che si muovono tra la bellissima baia di Conca dei Marini, le spiagge di Vietri e di Santa Croce, tra Li Galli e Positano: personaggi anonimi, come Mimì il tassista, che non fanno storia, ma che hanno una loro rilevanza e alleggeriscono la narrazione”.
D’Episcopo ha sinteticamente narrato la trama del grande giallo internazionale, giocato tra politica, diplomazia e servizi segreti: ”Tutto è costruito sulla figura di uno spietato diplomatico siriano Ahmed Abu Shaat che ordisce un diabolico piano criminale per uccidere il Capo del Governo italiano ospite in una villa di Positano, preparando un assalto, dal mare, alla Costiera. Pur di raggiungere il suo scopo compie una serie di efferati omicidi. Bisogna dare atto ad Ingenito di aver creato un affresco intrigante di storia internazionale, colta nelle sue sfumature più intimamente personali, confermando l’idea, che dovrebbe ormai essere pienamente acquisita, che dietro i grandi eventi se ne celano altri, apparentemente minori, ma in realtà di determinante incisività nei destini del mondo, arido e avido, lucidamente criminale e spietato in ciò che concepisce e realizza”.
Alcune parti del libro sono state recitate con grande pathos ed emozione da due straordinarie attrici della “Compagnia Dell’Arte” di Salerno, Federica Buonomo e Martina Iacovazzo, insieme alla voce narrante del protagonista del libro Ahmed Abu Shaat, interpretato da Antonello Ronga.