Salerno, a Palazzo S. Agostino incontro sul progetto “Archeocammino – la strada regia delle Calabrie”
Giovedì 11 maggio 2023 presso la sede della Provincia di Salerno, Palazzo S. Agostino si è tenuta una riunione afferente al progetto “Archeocammino – la strada regia delle Calabrie” per la promozione e la valorizzazione turistica della Campania.
«Il tempo è la risorsa più preziosa che abbiamo» ha affermato il Presidente della Provincia di Salerno Francesco Alfieri, consigliando di volgersi verso un orientamento sistematico e onnicomprensivo, dal settore alberghiero fino ad arrivare al recupero di molti siti archeologici di importanza vitale per il turismo campano come ad esempio Padula che nonostante ospiti la Certosa più grande d’Italia, quella di San Lorenzo, rimane pur sempre un’oasi di bellezza fuori mano e difficilmente accessibile al turista medio.
Come noto tutti i progetti di riqualificazione del territorio, non devono essere considerati solo in un’ottica parziale e limitata nel tempo, dunque oltre agli obiettivi a breve termine, bisogna considerare soprattutto quelli a lungo termine, così da soddisfare pienamente, non solo le logiche dei programmi europei ma anche e soprattutto il motivo per il quali questi sono messi in atto, ovvero la massima longevità dei progetti e la loro conseguente profittabilità in un’ottica di benessere economico-sociale e culturale.
Per fare ciò si ha bisogno di due fondamentali chiavi di volta, che sono: la fattibilità del progetto e la sua disseminazione a livello comunicativo.
Il dissenso creato dall’intervento del Presidente è da verificare in maniera induttiva.
Vorrei proporre in questo articolo un breve excursus su ciò che significa la relazione uomo-architettura nel contesto italiano. A differenza di molte città europee, data la quantità e la collocazione di molti siti archeologici e di molte strutture dal valore più che incommensurabile, preziosissime per il patrimonio nostrano, L’Italia risulta, non a torto, essere più lenta nella riqualificazione e nel far rivivere in maniera logico-etica molti degli spazi dove l’antico e il moderno convivono.
Com’è stato citato più volte durante la conferenza, il turismo non può e non deve solo portare ricchezza, ma creare un valore. Non va bene più lo slow tourism? Si, certo. Ma allora qual è il punto?
A venirci in soccorso è stato Luigi Raia, Direttore Agenzia Regionale del Turismo della Campania: cos’è che fa conoscere un luogo? Cosa unisce di più a livello mondiale le persone? Lo sport, il fattore enogastronomico, il mare e dunque investire nella cultura.
Non dimentichiamoci che nel diritto amministrativo sin dagli anni 70 non solo le opere pubbliche sono tutelate dalla disciplina legislativa, ma anche il paesaggio.. La valorizzazione è ogni attività diretta a migliorare le condizioni di conoscenza e di conservazione del patrimonio culturale e ad incrementarne la fruizione pubblica, così da trasmettere i valori di cui tale patrimonio è portatore.
Dunque direi che bisognerebbe porre in dubbio le opere pubbliche che incrementano o meglio vanno contro quelli che sono gli obiettivi dell’agenda 2030 sui beni culturali e dunque per l’ennesima volta evitare di lasciare alle future generazioni le conseguenze di attività che mirano al profitto e ai vantaggi a breve termine, sperando in un futuro, come dice il nostro Presidente, dove il tempo è effettivamente una risorsa.