scritto da Redazione Ulisseonline - 26 Settembre 2016 09:39

Salerno, a colloquio con il chirurgo plastico Marco Gasparotti

“Il fascino di una donna non si calcola “un tanto al chilo” e non si aggiunge charme solo con protesi, iniezioni e bisturi che danno volumi e  proporzioni perfetti. Se le donne capissero che esiste il fascino, e che per gli uomini questo è molto più importante della bellezza, i chirurghi plastici morirebbero di fame”.

Lo ha affermato il noto chirurgo plastico Marco Gasparotti, specialista in Chirurgia Estetica e Plastica, docente di Lipoaspirazione presso il corso di perfezionamento in Chirurgia Estetica dell’Università di Siena e Padova. Citato tra i 100 chirurghi plastici più bravi al mondo dal Sherrell  Aston Institute di New York,  vincitore nel 2000 e 2001 del premio mondiale di  chirurgia estetica dell’American Society of Cosmetic Surgery, membro della società Americana e Brasiliana di chirurgia plastica. Ha operato capi di stato, ministri, imprenditori, attrici e cantanti famosi, italiani e stranieri. Lo abbiamo intervistato in occasione del convegno “La Bellezza Continua”, sulle innovazioni della medicina estetica, organizzato, all’Hotel Baia, dalla dottoressa salernitana, Maria Laura Vinciguerra, dove Gasparotti era uno degli illustri relatori.

Professor Gasparotti perché oggi sempre più spesso si ricorre alla chirurgia estetica? “Perché oggi non ci sono più valori: la famiglia, lo Stato, la religione non vengono più considerati tali. C’è una corsa assoluta verso tutto ciò che è immagine. Le ragazzine vengono sommerse da immagini di bellezza, di efficienza fisica, spesso irraggiungibili.  S’insegue la bellezza pura. C’è la voglia di essere tutte uguali: bocca uguale, seni uguali.  Questo sta  un po’ distruggendo la personalità delle donne  perché le rende tutte simili e quindi tutte senza fascino”.

E’ importante quindi far comprendere che ci sono dei limiti? “La chirurgia estetica è bella se ti rende felice, se invece ti crea dipendenza allora diventa pericolosissima. La gente andrebbe educata alla chirurgia estetica. Personalmente scarto il 40% di quelli che vengono da me, soprattutto  quelli ossessivi, alla continua ricerca della bellezza, della giovinezza,  perché saranno sempre delusi. Opero solo chi capisce che la chirurgia estetica va saputa “indossare”. La chirurgia estetica è una cosa intelligente se fatta con buon senso da chirurghi di buon senso.  Diventa droga se invece la si da a persone che non capiscono i limiti; che non capiscono che una  ragazza carina può diventare bella, una bruttina può diventare carina. Non possono portarci le foto di attrici famose perché non potranno diventare mai come loro”.

Quale consiglio può dare per evitare il rischio di cadere in mani sbagliate. “La chirurgia estetica è una chirurgia difficile che va fatta in ambienti molto qualificati, da specialisti di chirurgia plastica. Quelli iscritti alla Società Italiana di Chirurgia Plastica sono poco più di 400. Diffidate dagli interventi fatti negli studi medici senza attrezzature. Gli interventi di chirurgia estetica possono e debbono essere realizzati a “ rischio zero” o quasi, perché eseguiti su persone che stanno bene e vogliono stare meglio. La chirurgia estetica va fatta con calma. Un buon chirurgo estetico deve avere la capacità di saper consigliare anche se spesso le donne non si lasciano consigliare. A volte non si riesce a far capire ad una persona che le sue aspettative sono irraggiungibili”.

Anche gli uomini si rivolgono alla chirurgia estetica ?:” Si operano per le orecchie a sventola , per le palpebre,  per il  naso,  si sottopongono a interventi di liposuzione dei fianchi o di addominoplastica.  Gli uomini sono molto pericolosi perché non abituati al trucco, alla cura del corpo. Chi viene da noi da noi in genere è un depresso, uno che non si è realizzato nel lavoro e cerca nella chirurgia estetica la panacea di tutti i mali.  Ci sono anche uomini  intelligenti, di cultura, che hanno fascino e si avvicinano alla chirurgia estetica con autoironia, con equilibrio”.

Quando un intervento chirurgico è ben fatto?  “Una chirurgia se ben fatta non si deve quasi vedere, deve essere elegante, un po’ snob, mai volgare. La gente pensa di capire quando una donna è rifatta. In realtà notano solo quando qualcuna è rifatta male e non si accorgono delle migliaia che incontrano per strada, al mare, o in discoteca che sono rifatte bene. Se rifatte bene, a volte non le notiamo neanche noi addetti ai lavori. Gli uomini che le accompagnano poi non se ne accorgono neanche quando le hanno nel letto”.

La chirurgia plastica del futuro? “Chirurgia mini-invasiva e recupero rapido post-operatorio”.

Rivista on line di politica, lavoro, impresa e società fondata e diretta da Pasquale Petrillo - Proprietà editoriale: Comunicazione & Territorio di Cava de' Tirreni, presieduta da Silvia Lamberti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.